Come funziona e quando entra in vigore
È fissata per il 1° luglio 2019 la data in cui diventerà telematica la modalità di memorizzazione e trasmissione dei corrispettivi giornalieri. A stabilirlo è il decreto 119/2018, legato alla legge di Bilancio 2019. I commercianti dovranno collegarsi direttamente all’Agenzia delle Entrate attraverso un “registratore digitale” che prende il posto degli attuali registratori di cassa. L’introduzione dello scontrino elettronico sarà graduale: da luglio 2019 riguarderà i soli contribuenti con un volume d’affari sopra i 400mila euro l’anno, dal 2020 tutti gli altri esercenti, anche i più piccoli.
I vantaggi
Tutti gli incassi della giornata saranno inviati telematicamente all’Agenzia delle Entrate. In questo modo si potranno confrontare istantaneamente le uscite (le vendite) e confrontare l’IVA incassata e quella pagata (per il magazzino). Questo nuovo processo aiuta a contrastare l’evasione fiscale. Per i clienti l’archiviazione digitale dello scontrino elettronico, tra i vari usi, comporterà anche il suo utilizzo come garanzia digitale sui prodotti acquistati e quello della conservazione per la presentazione in dichiarazione dei redditi per le detrazioni fiscali.
Gli esentati
Molte le categorie esonerate dallo scontrino fiscale che erano state già escluse dal DPR 696 pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 30 del 6 febbraio 1997 e confermate dai tecnici del Ministero Economia e Finanza (Mef): tabaccai (e tutti coloro che vendono beni commercializzati esclusivamente dai Monopoli); venditori di carburanti; giornalai; notai (in caso di prestazioni per le quali sono previsti onorari e diritti); venditori di prodotti agricoli (compresi e i venditori di caldarroste); sarte e calzolai (privi di collaboratori); gondolieri di Venezia; coloro che somministrano alimenti e bevande nelle mense aziendali e scolastiche; venditori di bevande e panini negli stadi e nei teatri; agenzie di viaggio (quando prenotano servizi in nome e per conto del cliente); farmacie comunali; stabilimenti balneari (limitatamente ai servizi relativi alla balneazione); fumisti; arrotini itineranti.
Bonus fiscale
Le categorie non esentate dovranno dotarsi di un registratore di cassa adeguato. Chi ne acquisterà uno nuovo tra il 2019 e il 2020 si vedrà riconosciuto un bonus fiscale con un credito d’imposta pari al 50% della spesa fino a un massimo di 250 euro. Chi invece adatterà il “vecchio” registratore di cassa potrà ottenere un contributo fino a 50 euro. Il credito di imposta potrà essere utilizzato in compensazione dalla prima liquidazione dell’IVA, immediatamente successiva al mese dell’acquisto o dell’adattamento del registratore.
Multe e sanzioni
È già allarme per le multe che possono scattare per chi non si adegua. Le sanzioni ammonteranno al 100 per cento dell’imposta relativa. A questa multa potrebbe aggiungersene un’altra ben più pesante che prevede la sospensione della licenza per un periodo che va da un minimo di tre giorni ad un massimo di un mese. L’unica via per evitare un vero e proprio salasso è l’adeguamento dei registratori di cassa alle nuove direttive.
Le partite IVA
Il 1° gennaio 2020 è il giorno nel quale questo obbligo scatterà anche per tutti i titolari di partita IVA. Questo dovrebbe semplificare le operazioni di certificazione dei corrispettivi, dall’eliminazione del registro dei corrispettivi agli scontrini e le ricevute fiscali. I titolari di partita IVA dovranno, entro la data dal 1° gennaio 2020, dotarsi di registratori telematici con cui registrare e trasmettere in maniera sicura all’Agenzia delle Entrate i corrispettivi.
Lo scontrino elettronico completa così il processo di certificazione fiscale che era cominciato con l’introduzione dell’obbligo di fattura elettronica.
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