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Comunemente, le persone tendono a ricercare riprova delle proprie convinzioni preesistenti e sono, così, soggette a bias di conferma.
Questo fenomeno psicologico, per cui sono prese in considerazione solo informazioni atte a validare i nostri ragionamenti, scartando, ignorando e minimizzando quelle in contraddizione, porta ad una distorsione della realtà di riferimento e, di conseguenza, all’essere più soggetti a commettere errori, soprattutto nel campo della sicurezza sul lavoro.
Nessuno è esente. Il bias di conferma deriva da meccanismi cerebrali intrinseci, che si sono sviluppati nel corso dell’evoluzione.
Dagli anni ‘50 del secolo scorso sono stati svolti una serie di esperimenti per comprendere al meglio questa tipologia di distorsione, e le sue conseguenze.
Tra i più noti, quello degli psicologi Hastorf e Cantril. Gli studiosi mostrarono lo stesso video di una partita a due gruppi di tifosi. È stato loro chiesto, così, di identificare il numero di falli (fischiati o meno) commessi da entrambe le squadre.
I due gruppi, però, è come se avessero visto due filmati diversi.
I tifosi di una squadra indicarono un numero di falli identico per entrambe le squadre. Gli altri tifosi, invece, imputarono alla squadra degli avversari il doppio dei falli commessi dai propri favoriti.
Il numero esatto di falli non è stato individuato da nessuno dei due gruppi. In questo modo si dimostra come, involontariamente, le persone siano soggette a distorsioni nella testimonianza oculare.
Un gruppo è come se avesse voluto sembrare imparziale, l’altro ha, invece, pienamente dimostrato la parzialità di giudizio, non riconoscendo le responsabilità della propria squadra nell’aver comunque commesso dei falli.
A sostegno della tesi, è anche l’esperimento delle quattro carte di Peter Cathcart Wason.
Ci sono quattro carte posizionate su un tavolo. Ognuna delle carte ha un numero su un lato e un colore sull’altro lato. I volti visibili delle carte mostrano 3, 8, blu e rosso. Quale carta/e si deve/devono girare per verificare che se una carta mostra un numero pari su una faccia, allora la sua faccia opposta è blu?
La risposta che viene comunemente data è quella di girare la carta con il numero 8. Corretta, sì, ma incompleta. Per verificare la veridicità della proposizione andrà girata anche la carta blu.
Il test dimostra come il cervello cerchi dati che confermano un’ipotesi (girare la carta numero 8), mentre ignori dati che andranno a falsificarla (girare anche la carta di colore blu).
Bias di Conferma e Sicurezza sul Lavoro
Le distorsioni possono manifestarsi anche nel contesto lavorativo. È stato dimostrato, infatti, che diversi lavoratori percepissero, erroneamente, che non fossero accaduti infortuni in azienda nei tre anni precedenti.
Questo porta, come ovvia conseguenza, a sottostimare situazioni di rischio e campanelli d’allarme.
Il bias di conferma fa raccogliere e interpretare le informazioni in modo parziale, consentendo di elaborare i dati in modo più rapido e meno dispendioso.
Problematiche lavorative, se soggette a parziali valutazioni, possono rivelarsi altamente pericolose. È come se il cervello filtrasse le informazioni per rispondere ad un senso di coerenza con le proprie credenze.
Si creano, così, situazioni illusorie in cui a livello di sicurezza sembri che non siano mai stati commessi errori e, per questo, si abbassa il sistema di allerta e si è più soggetti a potenziali rischi.
Nonostante il bias di conferma sia insito nei nostri processi mentali, può essere gestito con corsi di formazione al pensiero critico. La promozione di un ambiente di lavoro più sicuro, infatti, parte da una maggiore consapevolezza e gestione delle proprie capacità cognitive. Questo include cercare attivamente di falsificare le proprie ipotesi, soprattutto nel caso in cui si fosse convinti di una certa teoria.
Nel corso delle prossime settimane, ogni lunedì, andremo ad esplorare anche altri bias. Tra questi, alcuni sono strettamente correlati al bias di conferma. Alcuni esempi sono l’Effetto Struzzo, il Bias di Overconfidence, l’Effetto Dunning-Kruger, l’Effetto Backfire, e la Correlazione Illusoria.
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Redattrice