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Molte ricerche hanno dimostrato che quando le persone devono prendere decisioni complesse, spesso fanno affidamento ad esperienze precedentemente vissute o ai propri sensi e preferenze per semplificare e velocizzare il processo decisionale, risparmiare tempo ed energie. Questo accade perché, inconsciamente, si è soggetti all’euristica dell’affetto.
Sebbene alcune tipologie di ragionamento sembrino efficaci proprio perché rapide ed intuitive, è possibile che portino ad effetti non desiderati o, anche, pericolosi.
Quando devono essere gestite situazioni in cui è opportuno mantenere il controllo e tenere in allerta il sistema razionale, come accade nei luoghi di lavoro, appaiono le prime sfide.
Investire nella sicurezza significa, anche, comprendere come si è influenzati dall’euristica dell’affetto, riconoscerla in sé e negli altri ed imparare strategie per prevenire errori nei luoghi di lavoro.
Euristica dell’affetto: come le emozioni posso portare a conclusioni errate
L’euristica dell’affetto è un bias molto comune a cui le persone sono soggette a livello inconscio. Se in alcune situazioni può aiutare a ridurre le tempistiche necessarie a risolvere ad eventuali problematiche o compiere scelte in modo più intuitivo. D’altro canto, quando si è stretti nelle proprie convinzioni o stati d’animo, è possibile che si sottostimino o ignorino dettagli che, in realtà, sono di interesse rilevante.
La reazione emotiva ha una durata più breve di uno stato d’animo e si manifesta rapidamente in reazione agli stimoli.
Le emozioni, quindi, portano a rivolgere l’attenzione in direzioni specifiche e relative alla reazione che si è avuta nei confronti di un input. Queste, a volte errate, inducono il cervello a fare affidamento su determinate informazioni, rispetto a dati oggettivi.
Migliorare la sicurezza sul lavoro attraverso la consapevolezza emotiva
L’euristica dell’affetto porta a considerare un evento o un fenomeno in base alla sensazione, positiva o negativa, che le persone vi associano. Questo fa sì che, in risposta ad una decisione da prendere, si possa sia avere reazioni rapide ed efficienti, sia essere fuorviati e commettere errori.
Per mitigare i potenziali effetti negativi è importante sviluppare una maggiore consapevolezza delle proprie reazioni agli stimoli emotivi. Anche riconoscere di essere soggetti a bias cognitivi è un fattore determinante.
Responsabili della sicurezza, preposti e datori di lavoro, soprattutto, devono essere consapevoli che anche le emozioni e gli stati d’animo possono influire sulla capacità di pensiero critico e di valutazione dei rischi.
Proporre esercizi di reazione in situazioni di crisi e promuovere la collaborazione e il dialogo tra colleghi sono alcune pratiche che possono migliorare la sicurezza sul lavoro.