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Il bias dell’inazione è il fenomeno psicologico per cui le persone hanno la tendenza a giudicare azioni dannose come peggiori o meno morali di inazioni altrettanto dannose.
Il legame con la morale, infatti, è molto marcato. Esprimendo una sorta di giudizio implicito differenziale sulla colpa, o potenziale colpa, rispetto ad un dato evento, è come se ci si sentisse giustificati a non agire.
Nell’eventualità che un’azione possa generare un danno, le persone tendono ad evitare di prendere decisioni. A livello mentale è come se l’azione implicasse un presupposto di colpa, mentre un atto di omissione ne è scevro.
Generalmente il bias dell’inazione si innesca:
- per evitare di fare qualcosa di dannoso;
- per inerzia psicologica;
- per giudizi morali.
Il problema del carrello ferroviario: correlazione tra bias dell’inazione e dilemma morale
Illustrato per la prima volta dalla filosofa Philippa Ruth Foot, il problema del carrello ferroviario rappresenta un dilemma etico che mette alla prova le capacità di scelta.
Un tram percorre la linea ferroviaria ma è privo di capacità di frenare. In un certo punto del percorso è presente una biforcazione. Su un binario sono legate cinque persone, impossibilitate a scappare, mentre sull’altro, sempre impossibilitata a scappare, è presente una sola persona.
Se il tram dovesse proseguire per il percorso prestabilito, travolgerebbe le cinque persone. È, però, presente un deviatore: una leva che una volta tirata, devia il percorso, lasciando che il tram vada nella direzione in cui travolgerebbe, invece, una sola persona.
Avendo la possibilità di manovrare il deviatore, cosa si sceglierebbe?
In casi come questo, appurato che in entrambe le situazioni il danno è certo, tra le due scelte, si sceglie di non scegliere e non assumersi la colpa degli eventi.
Anche se molti degli esempi a cui si fa riferimento relativamente al bias dell’inazione, come per il problema del carrello, sono casi o ragionamenti ipotetici, molto spesso questa euristica condiziona comportamenti reali, in situazioni di vita quotidiana.
La responsabilità della scelta e la sicurezza sul lavoro
Non scegliere è comunque una scelta. Anche la decisione di non intervenire in una situazione comporta conseguenze, anche gravi.
Imparare a gestire situazioni di crisi, cercando di non farsi bloccare dal bias dell’inazione è fondamentale. I responsabili della sicurezza sul lavoro, infatti, hanno il compito di adoperarsi per prendere decisioni informate e tempestive. La priorità è sempre garantire un ambiente di lavoro il più sicuro possibile.
Una condizione limite di scelta potrebbe verificarsi qualora un macchinario sia in condizioni critiche. Il preposto potrebbe essere posto davanti alla scelta di continuare a farlo funzionare o affidarsi ad uno dei lavoratori che si dichiara esperto per intervenire. Non è possibile valutare le competenze dell’addetto, però il responsabile dei lavori in quel momento deve essere in grado di esporsi alle difficoltà e cercare la soluzione più sicura.