Bonus Amianto 2025: Incentivi e Detrazioni disponibili

Melania Basili25 Marzo 202517min4801
redaz
Il Bonus Amianto 2025 offre incentivi e detrazioni per la rimozione e bonifica dell’amianto in edifici privati e aziendali. Previsti sgravi fiscali fino al 65% e contributi a fondo perduto per imprese. Scopri come ottenere il bonus, i requisiti e le agevolazioni disponibili per garantire sicurezza e tutela della salute.

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Proprietà dell’amianto: utilizzo ed effetti sulla salute dell’uomo

L’amianto, conosciuto anche con il nome di “Asbesto”, è un minerale presente sul pianeta fin dall’antichità.

Utilizzato da antiche civiltà in rituali magici e in ambito tessile e medico, l’amianto ha visto una impennata nella sua diffusione tra la fine del XIX sec. e l’inizio del XX sec., divenendo uno dei materiali maggiormente commercializzati tra il 1965 ed il 1983 sia in ambito industriale che edile, ad esempio in strutture quali palestre, scuole, ospedali e civili abitazioni, per via delle sue proprietà meccaniche quali:

  • resistenza alla degradazione e al calore,
  • isolamento termico ed acustico,
  • elevata resistenza meccanica,
  • resistenza ad agenti chimici e biologici,
  • costo contenuto,
  • flessibilità dovuta alla natura fibrosa che lo rende un ottimo materiale inerte, adottato come legante con numerosi materiali da costruzione (come calce e cemento) ma anche materiali polimerici (quali gomma e PVC).

Tuttavia, nonostante le sue utili caratteristiche, l’amianto è considerato uno dei materiali più pericolosi al mondo in quanto l’inalazione delle sue polveri sottili è associata a gravi patologie, tra cui il cancro ai polmoni ed il raro e aggressivo mesotelioma pleurico, un tumore che colpisce la cavità toracica.

L’amianto può presentarsi in diverse composizioni, ovvero in matrice compatta oppure in matrice friabile; quest’ultima è particolarmente insidiosa rispetto alla prima poiché rilascia nell’atmosfera più facilmente fibre e polveri respirabili per effetto del vento, dello stress termico oppure a causa dell’acqua piovana.

Inoltre, il rilascio di particelle pericolose nell’atmosfera aumenta durante il processo di degrado con il quale il materiale inizia a sfaldarsi.

Uno dei materiali più noti di cemento-amianto è l’Eternit che prende il nome dalla multinazionale produttrice che lo ha diffuso su scala internazionale brevettandolo in tubazioni di camini e caminetti, condutture di acqua potabile e lastre ondulate per la copertura di tettoie e capannoni.

La storia: dalla legge del ’92 ai giorni nostri

Le prime evidenze sulla pericolosità dell’amianto risalgono al 1898, anno in cui per la prima volta gravi casi di malattie respiratorie furono correlati all’esposizione alla polvere di amianto.

In seguito a queste scoperte ed evidenze scientifiche circa la sua pericolosità, nel 1992 in Italia viene promulgata la Legge n.257 che vieta l’estrazione, l’importazione, la commercializzazione e la produzione di amianto e dei prodotti che lo contengono.

Nonostante tale divieto, è importante sottolineare che gli effetti delle fibre di amianto e delle sue polveri sottili causano danni sulla salute dell’uomo che possono manifestarsi anche decenni dopo l’esposizione ad esse: questo significa che le conseguenze delle patologie legate all’inalazione di polveri sottili di amianto continueranno ad emergere fino al 2060, rendendo urgente la questione della salute pubblica.

Inoltre, la legge del ’92 ha vietato l’utilizzo dell’amianto ma non ha stabilito l’obbligatorietà della sua rimozione e bonifica dai siti che lo contengono. Di conseguenza, le sue tracce sono ancora oggi presenti in numerosi edifici residenziali ed industriali (tra cui gli stessi siti di produzione) e si rende necessaria la loro rimozione sia per la salute dell’uomo che per la sicurezza degli edifici.

La sua rimozione rientra tra le priorità di molti proprietari immobiliari sebbene richieda un elevato impegno economico, rendendo la questione ancora più complessa.

Bonus Amianto 2025: Incentivi per privati ed imprese

Alla luce di quanto detto, lo Stato italiano ha messo in campo una serie di incentivi ed agevolazioni fiscali per supportare i proprietari di immobili ed aziende nelle operazioni di bonifica.

Tali operazioni dovranno essere svolte in modo sicuro da società specializzate e riguardano principalmente:

  • Bonifica degli edifici, ad esempio rimozione di coperture e lastre di amianto-cemento, pavimentazione, intonaci ed altri manufatti contenenti amianto;
  • Messa in sicurezza degli edifici, mediante sistemi di ventilazione e filtri per l’aria oppure interventi di incapsulamento/confinamento per evitare la dispersione delle fibre d’amianto.

L’agenzia delle entrate sottolinea che il Bonus Amianto è riconosciuto:

  • indipendentemente dalla categoria ediliziain cui gli stessi rientrano;
  • a prescindere dalla realizzazione di un intervento di recupero del patrimonio edilizio.

Pertanto, è possibile portare in detrazione anche solo le spese per il trasporto dell’amianto in discarica.

Diverse sono le forme di incentivi che portano in detrazione gli interventi citati. Vediamo insieme i principali bonus amianto 2025:

Bonus Ristrutturazione 50% per privati

La nuova “Legge di Bilancio” proroga fino al 31 Dicembre 2025 il Bonus Ristrutturazione 50% nel cui ambito rientra il “Bonus Amianto”.

Infatti, fra gli interventi da portare in detrazione fiscale, il Bonus Ristrutturazione include la rimozione e smaltimento dell’amianto da edifici residenziali, agricoli o industriali secondo le seguenti aliquote:

  • detrazione fiscale del 50% nel caso di prima casa (Abitazione principale), fino ad un massimo di 96.000€ per unità immobiliare;
  • detrazione fiscale del 36% nel caso di seconde case (Altre abitazioni), mantenendo medesimo limite di spesa pari a 96.000€.

Il bonus ristrutturazioni si applica a una vasta gamma di interventi volti a manutenere e riqualificare le abitazioni, tra cui:

  • installazione di ascensori e scale di sicurezza
  • sostituzione di infissi e serramenti
  • rimozione delle barriere architettoniche
  • lavori di risparmio energetico
  • bonifica dell’amianto

A partire dal 2025, tale incentivo sarà fruibile esclusivamente tramite detrazione in sede di dichiarazione dei redditi con 10 rate annuali di pari importo e non tramite cessione del credito o sconto in fattura.

Ecobonus 65%

Per la rimozione dell’amianto è possibile usufruire di altra detrazione in concomitanza con interventi di efficientamento energetico, ovvero tramite interventi Ecobonus eseguiti su singole unità immobiliari e su parti comuni.

L’agevolazione prevista è pari al 65% della spesa sostenuta se sono previsti interventi di efficientamento energetico o termico. Ad esempio, in caso di interventi di installazione di nuova copertura e coibentazione, si provvede non solo all’eliminazione di un materiale nocivo per la salute dell’uomo ma anche alla sua sostituzione con una fonte di energia pulita e rinnovabile quale i pannelli fotovoltaici.

Bando ISI INAIL 65% per le imprese

Tale bando è destinato alle aziende e finanzia attività di rimozione e smaltimento di materiali contenenti amianto coprendo il 65% delle spese da sostenere per progetti di bonifica, concedendo un credito compreso fra un minimo di 5mila euro ed un massimo di 130mila euro a fondo perduto.

Il credito sarà fruibile per le aziende in seguito ad una verifica tecnico-amministrativa del progetto realizzato.

Tutte le agevolazioni fiscali descritte hanno lo scopo di:

  • migliorare le condizioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro;
  • sostenere le imprese nei progetti di bonifica dei fabbricati che subiranno anche una rivalutazione economica nel mercato immobiliare;
  • aumentare gli interventi di prevenzione;
  • ridurre lo smaltimento illegale dei materiali contenenti amianto che alimentano l’emergenza ambientale;
  • produzione di energia pulita grazie all’installazione di pannelli fotovoltaici.

Gestione in sicurezza grazie alla valutazione del rischio amianto

È possibile avvalersi del Bonus Amianto solo se le operazioni di rimozione e smaltimento sono ad opera di imprese specializzate nel settore ed iscritte all’Albo Nazionale Gestori Ambientali.

Tali operazioni, infatti, sono svolte da professionisti del settore certificati che, con le loro specifiche competenze, sono tenuti a valutare e pianificare meticolosamente ogni fase del lavoro attraverso un dettagliato “Piano di lavoro”.

Le fasi lavorative principali da considerare sono:

  • individuazione dell’amianto nell’edificio, stimandone il quantitativo e la natura;
  • contenimento delle fibre di amianto;
  • valutazione dei rischi reali e potenziali;
  • rimozione;
  • bonifica e smaltimento.

Prima di avviare lavori di demolizione o manutenzione è imperativo che i lavoratori adottino misure di prevenzione e protezione per salvaguardarsi dai rischi residui. Tra queste, l’uso di Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) specificamente progettati per proteggere le vie respiratorie.

Blumatica supporta i professionisti nella valutazione del rischio amianto grazie al software Blumatica DVR che consente la valutazione specifica del “Rischio Amianto” secondo quanto previsto dal Titolo IX, Capo III (Protezione dai rischi connessi all’esposizione all’amianto) del Decreto Legislativo 81/08 e s.m.i. che prescrive le misure per la tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori che possono essere esposti a tale rischio.

A corredo del software è disponibile anche un modello standard dedicato alla tematica “Attività di bonifica e rimozione amianto” completo di fasi lavorative, procedure e rischi legati a tale attività:

Bonus amianto 2025
Figura 1 – Schermata Blumatica DVR

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Melania Basili

Responsabile Tecnico


Un commento

  • Giuseppe Grassi

    23 Aprile 2025 at 18:29

    Articolo cer4tamente interessante tanto al cittadino inesterto quanto al profgessionista.

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