Case Green, raggiunto l’accordo UE: ecco cosa prevede

cosa prevede l'accordo UE per la direttiva case green
Raggiunto l'accordo sulla Direttiva Case Green che guida i membri UE verso una progressiva riduzione delle emissioni e dei consumi energetici, al fine di raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione.

Raggiunto l’accordo sulla Direttiva Case Green che stabilisce i requisiti di prestazione energetica degli edifici, nuovi e ristrutturati, dell’Unione europea. Ecco tutte le specifiche, ampiamente discusse, che andranno a segnare i prossimi sviluppi e manovre nell’ottica di una decarbonizzazione entro il 2050.

Numerosi sono stati gli incontri del trilogo tra Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione europea che si sono conclusi con un compromesso tra le parti, che rimarrà comunque ancora provvisorio fino al 27 gennaio 2024. È, infatti, in quel momento che riceverà l’approvazione formale.

L’accordo sulla Direttiva Case Green

Nel corso di una serie di negoziati e discussioni approfondite, l’Unione Europea ha raggiunto un accordo cruciale volto a definire nuovi standard e direzioni per le costruzioni residenziali, sottolineando un impegno significativo nei confronti della sostenibilità ambientale e della lotta al cambiamento climatico.

Le modifiche approvate, anche in ultima battuta, riguardano soprattutto l’estensione delle tempistiche ed un alleggerimento delle disposizioni normative rispetto agli obiettivi previsti fin dal principio. 

L’obiettivo principale della Direttiva Case Green è la riduzione dei consumi energetici e delle emissioni nocive mediante una ristrutturazione degli edifici pubblici e privati del parco immobiliare europeo. 

L’accordo raggiunto prevede che ogni Stato membro dell’UE si impegni nel garantire una riduzione del consumo di energia del 16% entro il 2030 e del 20-25% nel 2035. In quest’ottica, dovrà essere ristrutturato almeno il 15% degli edifici non residenziali più energivori. Entro il 2033, invece, la percentuale deve salire al 26%. 

Nel complesso, il 55% del panorama edilizio dovrà aver subito una riduzione dei consumi energetici, grazie quindi agli interventi sugli edifici con le prestazioni più scadenti. Ma non solo. Per far fronte agli obiettivi di efficientamento, è prevista anche l’installazione di impianti di energia solare negli edifici di nuova costruzione, negli edifici pubblici e negli edifici non residenziali oggetto di ristrutturazioni – per le quali è richiesta autorizzazione. Infine, tra gli interventi da attuare vi è la graduale eliminazione delle caldaie a combustibili fossili.

Futuro energetico e nuova edilizia

Con questo accordo, l’Unione Europea si proietta in un futuro in cui sarà necessario impegnarsi collettivamente verso un’industria delle costruzioni sempre più orientata al miglioramento delle prestazioni degli edifici esistenti. L’evoluzione delle professioni legate all’edilizia sarà, quindi, il fulcro di questo cambiamento.

Partire da un traguardo normativo per poi innescare uno sviluppo a cascata dei diversi settori permetterà di raggiungere un futuro abitativo più sostenibile ed in linea con le svolte verso la neutralità climatica.

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Cynthia Fiorillo

Redattrice


Un commento

  • Da Rin Spaletta Pietro

    20 Gennaio 2024 at 09:31

    L’ articolo è ben fatto e chiaro, ma chi darà i soldi alla gente per fare i lavori visto che la mia esperienza mi dice che per portare un edificio di 300 mc. da F ad A necessita di 120.000,00 euro e anche se ti danno la metà ci vogliono comunque 60.000,00/50.000,00 euro? Oltre tutto le case classi G e F le abitano le persone con meno disponibilità economiche.

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