Codice Appalti 2023: contratti pubblici ancora in diminuzione

codice appalti 2023: contratti pubblici in ribasso
Bimestre in decrescita per i contratti pubblici. Luglio e agosto 2023 sono stati i mesi immediatamente successivi all'entrata in vigore del Codice Appalti: scopriamo cosa è successo.

Continuano a calare i contratti pubblici dopo l’entrata in vigore del D.Lgs. 36/2023 (nuovo Codice dei Contratti Pubblici). Già nel mese di luglio 2023 gli importi degli appalti per forniture, lavori e servizi avevano subito una notevole battuta di arresto rispetto al mese di giugno, cioè precedentemente all’inizio dell’operatività del nuovo Codice.

 

Forte calo nel bimestre luglio-agosto 2023

Ad agosto le gare per i servizi tecnici hanno previsto solo 98 bandi. Una diminuzione del 77,8% rispetto allo stesso periodo del 2022 e del 41,3% in numero rispetto a luglio di quest’anno. 

Per il bimestre luglio-agosto 2023 sono state 33 le gare per progettazione pura sopra i 140.000 euro. Di queste, la maggior parte delle gare di progettazione sono con OEPV e richiesta di ribasso unico (compensi e spese). Solo una gara, invece, è stata emessa con prezzo fisso e ribasso solo sulle spese, come definito in alcuni orientamenti applicativi della legge sull’Equo Compenso.

Il numero di bandi per tutti i servizi tecnici è 265, per un valore di 389,5 milioni. Il dato porta una riduzione del 69,2% rispetto al bimestre precedente. A maggio-giugno 2023 il numero di bandi è stato 860, per un valore di 1341,7 milioni.

Considerando le procedure PNRR per servizi tecnici e appalti integrati, le gare sono state 366, per 192 milioni di servizi tecnici e 3 miliardi circa di lavori. Il calo, in questo caso è del 39.5% per le gare, 60.3% per i servizi tecnici e del 73% per i lavori.

andamento bandi ingegneria e architettura
Fonte: Comunicato Stampa OICE

Secondo le dichiarazioni di Giorgio Lupoi, presidente OICE, ogni modifica legislativa produce un’accelerazione nei mesi precedenti l’entrata in vigore ed una successiva pausa di mercato.

Questo andamento, quindi, conferma le previsioni. Si porterebbe ritenere anche che “le gare per i prossimi mesi riprenderanno l’andamento usuale, portando ad un valore finale di circa 4 miliardi quasi analogo al risultato record dello scorso anno che aveva registrato una fortissima spinta dovuta alle gare PNRR letteralmente esplose e sempre rilevanti anche in questo bimestre”.

Per avere, comunque, un’apertura del mercato ed compatibilità rispetto ai principi europei della concorrenza e del mercato andrebbe, quindi, effettuato un coordinamento del Codice dei Contratti pubblici con la legge dell’Equo Compenso. Il problema, continua il presidente OICE Lupoi, risiede “nell’attuazione della legge sull’equo compenso che ha fatto avanzare tesi sulla necessità di svolgere gare solo a prezzo fisso”.

 

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Cynthia Fiorillo

Redattrice


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