Decreto Agrivoltaico: scatta la corsa agli incentivi

decreto agrivoltaico
In vigore dal 14 febbraio 2024 il D.M. 436 che incentiva con oltre 1 miliardo gli impianti agrivoltaici.

Il decreto sull’Agrivoltaico innovativo, pubblicato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (MASE) e in vigore dal 14 febbraio 2024, si pone l’obiettivo di installare almeno 1,04 GW di impianti agrivoltaici di natura sperimentale entro il 30 giugno 2026, per una produzione annuale stimata di almeno 1.300 GWh.

In particolare, il MASE ha stanziato un pacchetto di incentivi da circa 1,7 miliardi di Euro al fine di incentivare, con un contributo a fondo perduto abbinato ad una tariffa incentivante, la realizzazione e la diffusione di nuovi impianti fotovoltaici su terreni agricoli, garantendo però al contempo che questi conservino la propria vocazione agricola.

Si tratta di un obiettivo molto ambizioso per il raggiungimento del quale è necessario l’ausilio di strumenti che aiutino i tecnici nella corretta progettazione. A tal proposito ti segnaliamo Blumatica Impianti Fotovoltaici, che risulta già aggiornato a tale disposizione normativa.

Scopriamo insieme i dettagli del decreto agrivoltaico.

I beneficiari

Nell’art. 4 del decreto è previsto che i soggetti beneficiari sono:

    1. imprenditori agricoli, in forma individuale o societaria anche cooperativa, società agricole, nonché consorzi costituiti tra due o più imprenditori agricoli e/o società agricole imprenditori agricoli, ivi comprese le cooperative agricole o loro consorzi, e associazioni temporanee di imprese agricole;
    2. associazioni temporanee di imprese, che includono almeno un soggetto di cui alla lettera a).

Non è consentito l’accesso agli incentivi invece:

  1. alle imprese in difficoltà secondo la definizione riportata nella Comunicazione della Commissione Orientamenti sugli aiuti di Stato per il salvataggio e la ristrutturazione di imprese non finanziarie in difficoltà, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea C 249 del 31 luglio 2014;
  2. ai soggetti richiedenti per i quali ricorra una delle cause di esclusione di cui agli articoli da 94 a 98, del decreto legislativo 31 marzo 2023 n. 36;
  3. ai soggetti richiedenti che siano assoggettati alle cause di divieto, decadenza o sospensione di cui all’articolo 67 del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159;
  4. alle imprese nei confronti delle quali penda un ordine di recupero per effetto di una precedente decisione della Commissione Europea che abbia dichiarato gli incentivi percepiti illegali e incompatibili con il mercato interno;
  5. ai soggetti esonerati dalla tenuta della contabilità IVA, aventi un volume di affari annuo inferiore ad euro 7.000,00.

Non è consentito, altresì, l’accesso agli incentivi di cui al presente decreto agli impianti che hanno iniziato i lavori di realizzazione prima di aver presentato istanza di partecipazione alle procedure bandite ai sensi del presente decreto.

Ai fini del presente decreto, e conformemente alla comunicazione della Commissione europea 2022/C 80/01, gli interventi si intendono avviati al momento dell’assunzione della prima obbligazione che rende un investimento irreversibile, quale, a titolo esemplificativo, quella relativa all’ordine delle attrezzature ovvero all’avvio dei lavori di costruzione. L’acquisto di terreni e le opere propedeutiche, quali l’ottenimento di permessi e lo svolgimento di studi preliminari di fattibilità, non sono da considerarsi come avvio dei lavori.

Gli incentivi

Ai sistemi agrivoltaici che rispettano i requisiti stabiliti dal decreto, è riconosciuto un incentivo composto da:

      1. un contributo in conto capitale nella misura massima del 40% dei costi ammissibili;
      2. una tariffa incentivante applicata alla produzione di energia elettrica netta immessa in rete.

In particolare, il GSE eroga gli incentivi per un periodo di 20 anni (corrispondente alla vita utile convenzionale degli impianti, considerato al netto di eventuali fermate derivanti da cause di forza maggiore ovvero da fermate effettuate per la realizzazione di interventi di ammodernamento e potenziamento non incentivati) secondo le seguenti modalità:

      1. per gli impianti di potenza non superiore a 200 kW, il GSE provvede direttamente al ritiro e alla vendita dell’energia elettrica, erogando, sulla produzione netta immessa in rete, la tariffa spettante in forma di tariffa omnicomprensiva. I soggetti titolari possono richiedere, in alternativa, l’applicazione del regime di cui alla lettera b);
      2. per gli impianti di potenza superiore a 200 kW, l’energia elettrica prodotta resta nella disponibilità del produttore, che provvede autonomamente alla valorizzazione sul mercato. Il GSE calcola la differenza tra la tariffa spettante e il prezzo dell’energia elettrica zonale orario e:
        • ove tale differenza sia positiva, eroga gli incentivi applicando una tariffa premio, pari alla predetta differenza, sulla produzione netta immessa in rete;
        • nel caso in cui tale differenza risulti negativa, conguaglia o provvede a richiedere al soggetto titolare gli importi corrispondenti.

Accesso ai meccanismi incentivanti del Decreto Agrivoltaico

È possibile accedere ai meccanismi incentivanti a seguito di:

      • iscrizione in appositi registri (nel limite del contingente di 300 MW), gli impianti agrivoltaici di potenza fino a 1 MW nella titolarità dei soggetti beneficiari di cui all’art. 4, comma 1 lett. a), del Decreto Agrivoltaico;
      • partecipazione a procedure pubbliche competitive (nel limite del contingente di 740 MW), gli impianti agrivoltaici di qualsiasi potenza nella titolarità dei soggetti beneficiari di cui all’art. 4 del Decreto Agrivoltaico.

Inoltre, gli impianti devono rispettare i seguenti requisiti:

      • possesso del titolo abilitativo alla costruzione e all’esercizio dell’impianto;
      • possesso del preventivo di connessione alla rete elettrica accettato in via definitiva;
      • rispettano i requisiti di cui all’Allegato 2, lettera a) in tema di caratteristiche progettuali e costruttive del sistema agrivoltaico;
      • garantiscono la continuità dell’attività di coltivazione agricola e pastorale sottostante l’impianto;
      • gli impianti sono di nuova costruzione e realizzati con componenti di nuova costruzione;
      • sono conformi alle norme nazionali e unionali in materia di tutela ambientale;
      • possesso di dichiarazione di un istituto bancario che attesti la capacità finanziaria ed economica del soggetto partecipante in relazione all’entità dell’intervento, tenuto conto della redditività attesa dall’intervento stesso e della capacità finanziaria ed economica del gruppo societario di appartenenza, ovvero, in alternativa, l’impegno del medesimo istituto a finanziare l’intervento.

Spese ammissibili

I costi massimi ammissibili sono pari a 1.700 €/kW per impianti sotto i 300 kW e 1.500 €/kW per impianti sopra i 300 kW e ricomprendono le seguenti voci:

        • realizzazione di impianti agrivoltaici avanzati (moduli fotovoltaici, inverter strutture per il montaggio dei moduli, sistemi elettromeccanici di orientamento moduli, componentistica elettrica);
        • fornitura e posa in opera dei sistemi di accumulo;
        • attrezzature per il sistema di monitoraggio previsto dalle Linee Guida CREA-GSE, ivi inclusi l’acquisto o l’acquisizione di programmi informativi funzionali alla gestione dell’impianto;
        • connessione alla rete elettrica nazionale;
        • opere edili strettamente necessarie alla realizzazione dell’intervento;
        • acquisto, trasporto e installazione macchinari, impianti e attrezzature hardware e software, comprese le spese per la loro installazione e messa in esercizio;
        • studi di prefattibilità e spese necessarie per attività preliminari;
        • progettazioni, indagini geologiche e geotecniche il cui onere è a carico del progettista per la definizione progettuale dell’opera;
        • direzioni lavori, sicurezza, assistenza giornaliera e contabilità lavori;
        • collaudi tecnici e/o tecnico-amministrativi, consulenze e/o supporto tecnico-amministrativo.

    Le spese di cui alle lettere da g) a l) sono finanziabili in misura non superiore al 10% dell’importo ammesso a finanziamento.

    Requisiti degli impianti

    I requisiti di carattere progettuale, costruttivo e di esercizio dei sistemi agrivoltaici avanzati sono riportati nell’Allegato 2 del decreto.

    In particolare, alla lettera A, si fa riferimento alle “Caratteristiche progettuali e costruttive del sistema agrivoltaico”:

        1. La superficie minima destinata all’attività agricola deve essere pari almeno al 70% della superficie totale del sistema agrivoltaico.
        2. L’altezza minima dei moduli dell’impianto agrivoltaico avanzato rispetto al suolo deve consentire la continuità delle attività agricole (o zootecniche) anche sotto ai moduli fotovoltaici e rispetta, in ogni caso, i valori mini di seguito riportati:
          • 1,3 metri nel caso di attività zootecnica (altezza minima per consentire il passaggio con continuità dei capi di bestiame) e impianti agrivoltaici che prevedono l’installazione di moduli in posizione verticale fissa;
          • 2,1 metri nel caso di attività colturale (altezza minima per consentire l’utilizzo di macchinari funzionali alla coltivazione).
        1. La producibilità elettrica specifica (espressa in GWh/ha/anno) dell’impianto agrivoltaico avanzato (FVagri) non è inferiore al 60 % della producibilità elettrica di un impianto fotovoltaico di riferimento (FVstandard), ovvero di un impianto collocato nello stesso sito dell’impianto agrivoltaico e caratterizzato da moduli con efficienza 20% su supporti fissi orientati a Sud e inclinati con un angolo pari alla latitudine meno 10 gradi.

    Alla lettera B, vengono trattati i “Requisiti di esercizio del sistema agrivoltaico”:

        1. Sul terreno oggetto dell’intervento deve essere garantita la continuità dell’attività agricola e pastorale. Il rispetto di tale condizione è verificato con le modalità stabilite dalle linee guida CREA-GSE.

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     Progettazione in 2D e/o in 3D

    Progetti gli impianti fotovoltaici partendo da zero (mediante le funzionalità del CAD integrato), partendo da un file DWG/DXF, da un’immagine di sfondo (rilevata ad esempio da Google Maps) o da un modello BIM IFC. Definiti i campi solari ed eventuali ostruzioni o ingombri, vengono automaticamente calcolati gli ombreggiamenti.

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        • moduli fotovoltaici: il software ti consente di progettare qualsiasi tipologia di impianto: a struttura fissa (complanare, non complanare, est-ovest) o ad inseguimento (ad un asse mobile verticale, orizzontale, due assi mobili). La progettazione può avvenire tenendo conto anche dei dati tecnici della struttura di supporto ed è possibile definire il criterio di progettazione con cui dimensionare i campi solari (numero massimo di pannelli, potenza o energia predefinite); inoltre è possibile definire o far calcolare in automatico al software la distanza tra file e moduli in modo da minimizzare il reciproco ombreggiamento
        • inverter (standard o con ottimizzatori): il software propone in automatico la configurazione ottimale, che ad ogni modo può essere personalizzata secondo le proprie esigenze, visualizzando in real-time le verifiche elettriche da soddisfare.
        • batterie ed accumulatori;
        • composizione dei quadri, dispositivi di protezione e cavi, con verifica delle cadute di tensione e portata.

    Valutazione economica dell’impianto (anche nel caso di Agrivoltaico e Comunità Energetiche)

    Effettui analisi di redditività dell’impianto tenendo conto dei costi (di realizzazione, periodici e una tantum), del regime contrattuale (Agrivoltaico, Comunità Energetiche, Scambio sul posto, Ritiro dedicato, ecc.), del regime fiscale applicabile, degli incentivi (con verifica dei massimali di spesa), ammortamenti e di eventuali finanziamenti.

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Luca Cocozza

Responsabile Ricerca e Sviluppo Area Energia


Un commento

  • Gerardo Tibollo

    9 Maggio 2024 at 05:23

    Buona iniziativa

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