Energia condivisa: la chiave del decreto CACER e delle nuove opportunità in Italia

Decreto CANCER energia condivisa e nuove opportunità
Il Decreto CACER introduce nuove opportunità per le Comunità Energetiche Rinnovabili in Italia, incentivando l’energia condivisa tra cittadini, imprese ed enti locali. Con contributi fino al 40% e configurazioni flessibili, favorisce modelli sostenibili ed economicamente vantaggiosi, rendendo strategica la corretta gestione e ottimizzazione dei flussi energetici.

Il decreto CACER segna un punto di svolta nella diffusione delle Comunità Energetiche Rinnovabili, aprendo nuove prospettive sia in termini di sostenibilità ambientale che di ritorno economico. 

Al centro di questa trasformazione c’è il concetto di energia condivisa: la quota di energia prodotta da impianti rinnovabili e consumata istantaneamente dai membri della comunità.

Più elevata è la percentuale di energia condivisa, maggiori risultano i benefici economici riconosciuti agli aderenti, rendendo la corretta gestione e configurazione delle comunità un fattore strategico. 

Comprendere i meccanismi previsti dal decreto e ottimizzare la condivisione dell’energia diventa quindi essenziale per massimizzare gli incentivi e garantire modelli energetici sostenibili, efficienti e realmente vantaggiosi per tutti i partecipanti.

Quadro normativo: cos’è il Decreto CACER e a chi si rivolge

A partire da gennaio 2024 è entrato in vigore il Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), che ha completato il recepimento delle Direttive europee sulle Comunità Energetiche Rinnovabili, introducendo in Italia il modello dell’autoconsumo diffuso. Si tratta del meccanismo attraverso il quale cittadini, piccole e medie imprese, enti locali, realtà religiose e soggetti del terzo settore possono contribuire alla produzione di energia da fonti rinnovabili, anche senza disporre direttamente di impianti propri.

Rientrano tra i beneficiari della tariffa incentivante gli autoconsumatori a distanza, i gruppi di autoconsumatori, che possono accedere anche alle misure previste dal PNRR, e le comunità energetiche rinnovabili (CER), anch’esse ammesse ai benefici connessi al PNRR.

La misura prevede inoltre l’erogazione di un contributo a fondo perduto pari al 40% delle spese ammissibili, con un tetto massimo del 10% applicabile ad alcune specifiche voci di costo.

In una prima fase, per accedere all’incentivo era necessario che l’impianto fosse localizzato in un comune con meno di 5.000 abitanti, secondo i dati ISTAT disponibili al momento della richiesta. A luglio 2025, il MASE ha introdotto un’importante novità, estendendo l’accesso al contributo del 40% anche ai comuni con popolazione fino a 50.000 abitanti. Questa decisione mira ad accelerare la diffusione delle CER anche nei centri urbani di medie dimensioni, favorendo la transizione verso un modello energetico più sostenibile e partecipativo.

Inoltre, sono state estese le tempistiche di realizzazione: i beneficiari del contributo PNRR avranno tempo fino al 30 giugno 2026 per completare i lavori di costruzione dell’impianto, senza l’obbligo di garantirne l’entrata in esercizio entro la stessa data. L’attivazione dovrà comunque avvenire entro 24 mesi dal termine dei lavori e, in ogni caso, non oltre il 31 dicembre 2027.

Tipologie di configurazioni ammesse alle agevolazioni dal Decreto CACER

Ai sensi del Decreto CACER, le configurazioni che possono accedere alla tariffa incentivante comprendono gli autoconsumatori a distanza, i gruppi di autoconsumatori e le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER). 

Autoconsumatore a distanza 

La configurazione di autoconsumatore individuale di energia rinnovabile “a distanza” si realizza quando un unico cliente finale, servendosi della rete di distribuzione, utilizza l’energia prodotta da impianti a fonti rinnovabili situati in aree nella sua piena disponibilità. 

L’energia così generata viene quindi autoconsumata in modalità virtuale nei punti di prelievo intestati allo stesso cliente. Per realizzare tale configurazione è necessario che siano presenti almeno due punti di connessione, uno destinato all’alimentazione dell’utenza di consumo e l’altro collegato all’impianto di produzione. 

L’autoconsumatore a distanza può includere tutti i punti di prelievo di cui è titolare, a condizione che siano situati nell’ambito della medesima cabina primaria.

Gruppo di autoconsumatori 

Un gruppo di autoconsumatori è formato da almeno due soggetti distinti che aderiscono alla configurazione in qualità di clienti finali e/o produttori, formalizzando la propria partecipazione mediante la sottoscrizione di un contratto di diritto privato. Anche in questo caso, la configurazione richiede la presenza di almeno due punti di connessione distinti: uno destinato all’alimentazione di un’utenza di consumo e uno collegato a un impianto di produzione.

Possono aderire al gruppo tutti i soggetti titolari di un punto di connessione, con l’eccezione di alcune tipologie di imprese private, in particolare quelle la cui attività prevalente è classificata nei codici ATECO 35.1, 35.11.00, 35.12.00 e 35.15.00. 

I punti di connessione dei clienti finali devono essere ubicati all’interno del medesimo edificio o condominio, mentre gli impianti di produzione possono essere collocati nello stesso edificio oppure in ulteriori siti nella disponibilità esclusiva di uno o più membri del gruppo, a condizione che siano ubicati all’interno dell’area servita dalla medesima cabina primaria.

CER (Comunità Energetica Rinnovabile)

Una Comunità Energetica Rinnovabile (CER) è un soggetto giuridico autonomo costituito da una pluralità di attori, tra cui persone fisiche, piccole e medie imprese – purché la partecipazione non rappresenti la loro attività commerciale o industriale principale – enti territoriali, associazioni, aziende territoriali per l’edilizia residenziale, istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza, aziende pubbliche di servizi alla persona, consorzi di bonifica, enti e organismi di ricerca e formazione, enti religiosi, realtà del terzo settore, associazioni di protezione ambientale e amministrazioni locali incluse nell’elenco ISTAT delle pubbliche amministrazioni ai sensi della legge 31 dicembre 2009, n. 196. 

La finalità primaria della CER non risiede nella massimizzazione del profitto, bensì nella creazione di benefici ambientali, economici e sociali a vantaggio dei propri membri e delle comunità locali in cui essa opera. 

L’energia elettrica prodotta dagli impianti alimentati da fonti rinnovabili viene condivisa tra produttori e consumatori connessi alla stessa cabina primaria, attraverso l’utilizzo della rete nazionale di distribuzione, che rende possibile la condivisione virtuale dell’energia. Una CER può gestire una o più configurazioni di condivisione, a condizione che tutti i punti di prelievo e di immissione degli impianti ricadano nell’area afferente alla stessa cabina primaria.

Energia condivisa: definizione tecnica 

Il calcolo dell’energia condivisa viene effettuato su base oraria, considerando l’energia immessa in rete dai produttori, dai prosumer, nonché l’energia prelevata dalla rete dai consumatori e dai prosumer i cui punti di connessione rientrano nella zona servita dalla stessa cabina primaria. 

Si tratta di aree territorialmente estese, i cui confini possono essere verificati attraverso il portale del GSE, che mette a disposizione una mappa interattiva aggiornata annualmente e consultabile anche tramite la ricerca per indirizzo.

L’energia elettrica condivisa (EAC,h) corrisponde, in ogni ora e per l’insieme dei punti di connessione ubicati nella medesima zona di mercato rilevante ai fini dell’autoconsumo diffuso, al minimo tra l’energia elettrica immessa ai fini della condivisione e quella prelevata nello stesso intervallo temporale

Se necessario, l’energia elettrica condivisa può essere suddivisa tra i vari impianti o unità di produzione, rispettando l’ordine temporale con cui sono entrati in esercizio.

Per ciascuna ora h, l’energia elettrica condivisa incentivabile (EAC,h) è determinata attraverso il seguente algoritmo:

energia condivisa formula

Dove:

Energia condivisa formula2

Energia condivisa e configurazioni CACER: il supporto di Blumatica Impianti Fotovoltaici

La valorizzazione dell’energia condivisa non è soltanto un aspetto tecnico, ma un vero fattore strategico per il successo delle configurazioni CACER.
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Blumatica Impianti fotovoltaici - Decreto CACER
Figura 1 – Blumatica Impianti fotovoltaici

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Blumatica Impianti fotovoltaici - nuove funzionalità - Decreto CACER
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Blumatica Solare Termico - Nuovo archivio - Decreto CACER
Figura 3 – Modulo Solare Termico

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Blumatica Valutazione Preliminare FV - Decreto Cacer
Figura 4 – Valutazione Preliminare FV

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Chiara Manzo

Technical Support Engineer


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