Pubblicata in Gazzetta Ufficiale n.31 del 7 febbraio 2024 la Legge n. 11/2024, di conversione e con modificazioni del Decreto Energia, DL 181/2023.
INDICE
Con il Decreto Energia vengono messi al centro della trasformazione, che intende portare il Paese ad una maggiore sicurezza energetica, i sostegni principalmente verso tre ambiti di intervento. Con il provvedimento sono messi a disposizione 27,4 miliardi di euro, quindi, per gli investimenti sul fronte energetico.
I campi di intervento riguardano misure in merito di:
- incentivi per le imprese;
- promozione delle energie rinnovabili;
- sicurezza energetica e decarbonizzazione.
Sostegno alle imprese
Attraverso investimenti mirati, strategie specifiche per settori chiave e incentivi per l’innovazione e l’efficienza, l’Italia si pone all’avanguardia nella lotta al cambiamento climatico e nella promozione di un futuro energetico sostenibile.
Si è reso, così, fondamentale incentivare le aziende più energivore per l’installazione di impianti a fonti rinnovabili. Sono circa 3800 le imprese chimiche, del vetro e tessili che devono essere guidate verso un graduale shift verso energie green. È previsto, infatti, che il gestore dei servizi energetici (GSE) anticipi, per i primi 3 anni di cambiamento, garantisca energia rinnovabile a prezzi in linea con i costi della tecnologia. Le imprese avranno, poi, 20 anni per restituire l’energia anticipata durante la transizione di regime energetico.
Promozione delle energie rinnovabili
Nel panorama della transizione energetica verso fonti rinnovabili, l’Italia si impegna a promuovere uno sviluppo equilibrato, garantendo compensazioni ambientali e territoriali. A tale scopo, viene istituito un fondo destinato alle Regioni e Province Autonome, alimentato da proventi delle aste di CO2 e contributi da produttori di energia da fonti rinnovabili.
Complessivamente, fino al 2032, le misure di compensazione e riequilibrio ambientale e territoriale nelle aree idonee per l’installazione di impianti rinnovabili saranno finanziate a partire da proventi delle aste di CO2 e contributi da produttori di energia da fonti rinnovabili.
Di grande impatto strategico, in questa visione di lungo periodo, si collocano gli incentivi per il settore geotermico. Le Regioni potranno, infatti, chiedere ai titolari delle concessioni di presentare un piano pluriennale di investimenti, approvati preventivamente dall’Ente competente.
Per favorire, invece, lo sviluppo della filiera off-shore, è prevista l’individuazione di due aree demaniali marittime nel Mezzogiorno, destinate a infrastrutture per investimenti nella cantieristica navale. Queste aree ospiteranno piattaforme galleggianti per la produzione, l’assemblaggio e il varo di strutture off-shore, contribuendo così alla crescita economica delle regioni costiere.
Sicurezza energetica e decarbonizzazione
Le opere per la costruzione e l’esercizio di terminali di rigassificazione di gas naturale liquido onshore, insieme alle relative infrastrutture, sono considerate di pubblica utilità, indifferibili e urgenti. Per questo occorre sottolineare la particolare importanza degli impianti nell’assicurare un approvvigionamento energetico affidabile e diversificato.
La diversificazione energetica, infatti, permette di ridurre in modo sempre più consistente la dipendenza da una singola fonte di energia. È la base per il raggiungimento degli obiettivi di transizione verso la neutralità climatica e permette, al contempo, la sicurezza degli approvvigionamenti, in un contesto di forti squilibri geopolitici.
Il governo, quindi, istituisce un sistema di supporto transitorio al fine di garantire la continuità operativa degli impianti alimentati con bioliquidi sostenibili, che contribuiscono alla flessibilità e all’affidabilità del sistema elettrico.
Ottimizzazione e uso efficiente delle risorse sono l’epicentro della transizione verso la sostenibilità ambientale.
Decreto Energia: interventi di efficientamento e semplificazioni
Con il Decreto Energia viene introdotto l’assoggettamento alla valutazione di impatto ambientale (VIA) per “gli interventi di modifica, anche sostanziale, per rifacimento, potenziamento o integrale ricostruzioni di impianti di produzione di energia da fonti eoliche o solari”. Mentre, sono prorogate al 30 giugno 2025 le semplificazioni previste dal D.L. n. 13/2023, che esentano dallo svolgimento della VIA e della verifica di assoggettabilità a VIA alcuni impianti da fonti rinnovabili e di stoccaggio in aree idonee contemplate da piani sottoposti a VAS.
Tra le altre semplificazioni, è previsto:
- un innalzamento da 20 a 25 MW e da 10 a 12 MW delle soglie di potenza previste per gli impianti fotovoltaici situati in aree da sottoporre a VIA;
- un incremento da 10 a 12 MW della soglia di potenza al di sotto della quale gli impianti fotovoltaici sono sottoposti a procedura abilitativa semplificata (PAS), anziché ad autorizzazione unica (AU).
Invece, con l’art. 4 quater e quinquies sono state valutate le conseguenze dovute alle difficoltà di reperimento dei materiali e al rincaro dei prezzi. Per questo il governo ha esteso di sei mesi i tempi di inizio e completamento lavori per gli interventi nel settore dell’edilizia privata ed ha previsto una linea di accesso facilitato agli incentivi per la realizzazione di interventi di efficientamento energetico nell’area colpita dal sisma del 2016 nel Centro Italia.