Direttiva Case Green e Superbonus: gli obiettivi italiani

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Quali sfide si prospettano per gli italiani per raggiungere gli obiettivi della Direttiva Case Green al netto degli sviluppi del superbonus?

La direttiva Case Green è stata approvata il 12 marzo 2024 dal Parlamento Europeo e prevede ingenti cambiamenti da mettere in atto per portare il parco residenziale immobiliare a emissioni zero. Qual è la situazione attuale in Italia e quali sono le prospettive per il futuro al netto delle modifiche attuate in merito al Superbonus?

L’Italia, come gli altri Stati Membri dell’Unione Europea, ha l’obiettivo di raggiungere il traguardo zero emissioni nel settore abitativo entro il 2050: un impegno che richiede azioni immediate e concrete.

Per raggiungere i traguardi di neutralità climatica, il cronoprogramma della direttiva traccia un percorso di tappe fondamentali mirate a promuovere la sostenibilità ambientale e l’efficienza energetica nell’edilizia europea. Questo percorso è caratterizzato da un chiaro impegno per ridurre le emissioni di CO2 e aumentare l’uso di energie rinnovabili.

In questo contesto, è importante che almeno il 55% della riduzione del consumo di energia primaria provenga dal rinnovo degli edifici più energivori. Secondo gli standard della EPBD, questi edifici rappresentano il 43% degli immobili meno efficienti e diventano una priorità per muoversi in direzione della sostenibilità ambientale.

Gli obiettivi della Direttiva Case Green nel panorama edilizio italiano

In Italia, gli edifici residenziali sono circa 12 milioni, e su questa vasta rete, è fondamentale concentrarsi sui 5 milioni di edifici con le prestazioni più scadenti. Ogni singolo edificio di questo gruppo, che potrebbe contenere una o più unità abitative, è una sfida e un’opportunità per il cambiamento.

Il futuro dell’efficientamento energetico degli edifici non si basa più solo sulle certificazioni energetiche attuali, ma su obiettivi medi di riduzione dei consumi, personalizzati in base alle caratteristiche di ogni territorio. 

Tra gli obiettivi intermedi c’è il taglio del consumo medio, per il 2030, del 16% rispetto al 2020. 

Sebbene la responsabilità principale per migliorare l’efficienza energetica degli immobili cada sui proprietari, è improbabile che agiscano di propria iniziativa considerando i costi implicati. D’altra parte, l’adozione obbligatoria di tali interventi tramite leggi potrebbe essere problematica dal punto di vista politico, incidendo sul consenso elettorale di chi prende tale decisione.

Incentivi e Superbonus: sono importanti?

Con il Superbonus sono stati ristrutturati più di 480mila edifici sui circa 5 milioni più energivori sui quali sarebbe prioritario intervenire. 

Nell’ambito della direttiva, che misura i suoi obiettivi a partire dal 2020 sono così compresi, nel calcolo del taglio dei consumi di energia, tutti gli interventi di efficienza energetica degli ultimi anni che hanno, quindi, beneficiato dei bonus fiscali, fin dal 110%.

Enea stima che a fine 2022 in Italia i risparmi attribuiti al solo Superbonus sono circa 9 miliardi di kWh.

Ad oggi sembrerebbe che l’Italia abbia maturato un vantaggio grazie a tali interventi degli scorsi anni. Resta, però, comunque importante considerare il netto dei vantaggi-svantaggi che hanno portato dal 2020 alle diverse modifiche in merito al Superbonus e all’eliminazione del meccanismo dello sconto in fattura e cessione del credito, molto importanti nell’ambito degli esborsi monetari connessi a lavori.

La revisione del sistema di detrazioni è inevitabile, tuttavia, gli incentivi rimarranno cruciali per incentivare la riqualificazione energetica e raggiungere gli obiettivi stabiliti dall’Unione Europea.

Il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha commentato i contenuti della Direttiva Case Green sottolineando l’importanza di valutare gli interventi anche nell’ottica della riforma fiscale. Ha ribadito, comunque, che è necessario introdurre misure con gradualità, considerando le peculiarità del patrimonio edilizio italiano, per cui la maggioranza degli edifici è di vecchia costruzione. Nonostante ciò, l’obiettivo finale di promuovere la sostenibilità ambientale non deve essere messo in discussione.

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Cynthia Fiorillo

Redattrice


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