L’Earth Overshoot Day segna la data in cui la domanda di risorse e servizi ecologici da parte dell’umanità in un determinato anno supera quella che la Terra può rigenerare in quell’anno. Per il 2024, sarà il 1 agosto.
Ogni anno, l’Earth Overshoot Day (il Giorno del Sovrasfruttamento della Terra) rappresenta, anche simbolicamente, la data in cui abbiamo utilizzato tutte le risorse biologiche che la Terra può rinnovare durante l’intero anno. A partire dal 2 agosto 2024, quindi, l’umanità utilizzerà risorse che non possono essere rinnovate nello stesso anno, andando in debito con il pianeta.
Earth Overshoot Day: le conseguenze dell’eccessivo e precoce consumo di risorse
Il Global Footprint Network, un’organizzazione internazionale no-profit, calcola l’Earth Overshoot Day dividendo la biocapacità del pianeta (la quantità di risorse ecologiche che la Terra può generare) per l’impronta ecologica dell’umanità (la domanda umana di risorse) e moltiplicando per 365. Questo metodo, basandosi su una combinazione di dati e ipotesi, si propone di valutare le risorse consumate, fornendo una chiara indicazione della pressione che esercitiamo sugli ecosistemi globali.
(Biocapacità terrestre/Impronta ecologica dell’umanità) x 365 = Earth Overshoot Day
David Lin, direttore scientifico del Global Footprint Network, evidenzia che oltre mezzo secolo di superamento ecologico ha portato a gravi conseguenze come il declino della biodiversità, l’aumento dei gas serra nell’atmosfera e una crescente competizione per cibo ed energia. Questi problemi si manifestano in eventi climatici estremi come ondate di caldo, incendi boschivi, siccità e inondazioni.
Oltre all’Earth Overshoot Day globale, viene calcolato anche il Country Overshoot Day, che riflette l’impronta ecologica di un singolo Paese confrontando la domanda di risorse della popolazione con la biocapacità della nazione.
La data cambia di Paese in Paese, e di anno in anno. Le abitudini, i comportamenti e le politiche di sfruttamento delle risorse naturali incidono in maniera sostanziale, concorrendo con diverso peso al calcolo dell’impronta ecologica.
Ecco le previsioni per il 2024 per alcuni dei maggiori Paesi:
La situazione dell’Italia
l’Italia ha raggiunto il suo Overshoot Day il 19 maggio. Siamo in deficit ecologico, e oggi per soddisfare i consumi annui degli italiani sarebbero necessari più di 4 Paesi come l’Italia.
Come spiega anche il Wwf, il consumo di risorse naturali “supera la capacità del nostro Paese di generarne nuove: siamo in deficit ecologico, in altre parole spendiamo più delle risorse che abbiamo, e immettiamo in atmosfera più CO2 della capacità che hanno gli ecosistemi di assorbirla“.
È stato stimato che l’impronta ecologica di ciascuno dei 60 milioni di abitanti dell’Italia sia 4 ettari globali pro-capite (Gha). Questo dato è notevolmente superiore alla biocapacità del nostro Paese, che ha disponibilità pari a 1 ettaro globale pro-capite.
Sebbene questa stima sia preoccupante, l’Italia ha, in generale, “un’impronta più bassa della media europea”, pari a 4,5 Gha pro-capite, e anche “inferiore a quella di Francia e Germania (rispettivamente 4,3 e 4,5 Gha pro-capite) ma superiore a quella della Spagna (3,9 Gha pro-capite)”.
Possiamo agire per spostare l’Earth Overshoot Day?
Adottare comportamenti sostenibili e promuovere politiche governative e aziendali che rispettino i limiti ecologici del pianeta sono passi fondamentali da compiere anche a livello individuale.
I dati riportati anche nel grafico sopra, dimostrano che ogni anno sia a livello globale, che a livello nazionale – l’Italia ha anticipato il suo Overshoot Day di un giorno rispetto al 2023 – l’Overshoot Day si verifica sempre più precocemente.
Essere a conoscenza del fenomeno e, alle volte, dell’irreversibilità di taluni danni ambientali, può generare una sensazione di malessere legata all’impotenza percepita di fronte alla crisi ambientale. Adottare comportamenti ecologici, però, non solo agisce per ridurre il senso di colpa e impotenza, ma aumenta anche la fiducia nell’efficacia delle proprie azioni.
Anche a livello governativo ci si sta impegnando per muoversi in direzione di un cambiamento di rotta: la Direttiva sul rendimento energetico nell’edilizia (EPBD) è, infatti, insieme alla direttiva sull’efficienza energetica, il principale strumento legislativo per promuovere una maggiore consapevolezza verso il rendimento energetico degli edifici già nella fase di progettazione.
La Direttiva EPBD pone, infatti, degli obiettivi stringenti a breve e lungo termine allo scopo di diminuire progressivamente le emissioni di gas serra e i consumi energetici nel settore edilizio.
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L’Earth Overshoot Day non è solo una data sul calendario: è un campanello d’allarme che ci invita a riflettere sulle nostre scelte e ad agire collettivamente per un futuro più sostenibile.
Con politiche appropriate e comportamenti responsabili, possiamo contribuire a posticipare questa data e garantire una Terra in grado di sostenere le generazioni future.