Effetto Ancoraggio: dare priorità alle giuste informazioni per prevenire errori sul lavoro

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Perché può essere rischioso lasciarsi influenzare dall'effetto ancoraggio? Garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro è fondamentale, per questo occorre enfatizzare la correlazione tra i bias e i potenziali rischi. Scopriamo insieme come.

La tendenza a prendere decisioni basandosi sulle prime informazioni trovate o sulla prima offerta che viene fatta è definita effetto ancoraggio.  

Avere un punto di riferimento, o àncora, influisce implicitamente sul modo in cui si reagisce ad eventuali proposte o scelte. Gli individui, infatti, rielaborano i dati che hanno a propria disposizione in base alle caratteristiche di quest’àncora.

Come per il la riprova sociale negativa, avere i giusti punti di ancoraggio e comunicare le informazioni salienti nel momento giusto, favorisce l’esito di un determinato risultato. Nella maggior parte dei casi però, questi pungoli inibiscono il processo logico decisionale. In questo modo si intensificano errori di valutazione perché basati su premesse poco solide.

Per questo, capire quali sono le àncore e i pungoli a cui si è soggetti è importante per prevenire situazioni critiche ed errori nei luoghi di lavoro.

Studi sull’effetto ancoraggio

Già nel 1958, fu data una primissima descrizione di ancoraggio in un articolo di psicologia sperimentale dove si esplorava la relazione tra gli stimoli ricevuti e il processo di percezione. Gli studiosi Muzafer Sherif, Daniel Taub e Carl Hovland scoprendo che il peso del primo oggetto influisce significativamente sul giudizio dei partecipanti ad uno studio nei confronti degli altri oggetti, lo hanno definito come “àncora”.

Invece, l’euristica di ancoraggio è stata teorizzata per la prima volta dagli psicologi Amos Tversky e Daniel Kahneman. Secondo il modello da loro formulato, le persone prendono il primo dato che ricevono come riferimento per definire una strategia decisionale. Le prime informazioni che si ricevono, fungono, infatti, da ancora, influenzando tutte le successive valutazioni.

Un esempio caratteristico è dato da uno studio in cui ai partecipanti fu chiesto di eseguire due moltiplicazioni in un fissato lasso di tempo. Gli furono date le seguenti due combinazioni: 1*2*3*4*5*6*7*8 e 8*7*6*5*4*3*2*1. Dal momento che il tempo a disposizione non era abbastanza per eseguire il calcolo, dovettero eseguire delle stime. 

La stima della prima moltiplicazione, il cui primo numero era il minore, quindi 1, fu di 512. Invece, quando la sequenza iniziava con i numeri più alti la stima mediana era 2250. Entrambe le stime erano errate: il risultato corretto è 40320.

Il primo numero che i partecipanti vedevano prima di iniziare a stimare il risultato della moltiplicazione ha funto da àncora.

L’Effetto Ancoraggio nella sicurezza sul lavoro

L’euristica dell’ancoraggio può influire sulle decisioni circa le misure di sicurezza, prevenzione e protezione dagli incidenti.

Avendo come punto di riferimento, e quindi come àncora, stime che riportano un basso tasso relativo allo storico di incidenti in azienda, sia i lavoratori potrebbero essere portati a sottovalutare potenziali rischi.

Comprendere e riconoscere, però, di essere soggetti all’effetto ancoraggio può stimolare la consapevolezza. Effettuare valutazioni oggettive, e non più soggette a bias, permette di comprendere che esperienze passate non rappresentano un supporto per non adottare correttamente tutte le precauzioni necessarie allo svolgimento dei lavori. 

Così, ad ogni livello dell’azienda occorre enfatizzare l’importanza alla sicurezza, stabilendo elevati standard da raggiungere.

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Cynthia Fiorillo

Redattrice


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