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L’effetto primacy e l’effetto recency sono due fenomeni psicologici che mostrano la tendenza degli individui a memorizzare informazioni con specifici meccanismi. Alcune informazioni è come se avessero, a livello inconscio, delle vie prioritarie.
Soprattutto quando si è in un contesto lavorativo, in cui è necessario che alcuni dettagli siano ben impressi nella mente, occorre capire come poter sfruttare al meglio questi effetti per migliorare le proprie prestazioni.
Effetto Primacy: quando si formano i primi giudizi
In psicologia sono stati effettuate serie di esperimenti per studiare come la mente umana reagisce a seguito di una richiesta di rielaborare le informazioni.
Già nella metà dell’ottocento, lo psicologo e filosofo Hermann Ebbinghaus, evidenziò come le persone abbiano più facilità a ricordare le prime parole di un dialogo o di un brano, rispetto al contenuto centrale.
Quando impegnato nell’ascolto, il cervello tende a memorizzare in via prioritaria le prime informazioni che riceve. Ma non solo, sono queste informazioni che concorrono a formare un giudizio attraverso cui verrà filtrato tutto quello che viene udito in un secondo momento.
Anche lo psicologo Solomon Asch indagò a riguardo nel 1946. Egli condusse un esperimento che consisteva nel descrivere una persona anonima a due diversi gruppi di persone. Nonostante la descrizione fosse la stessa, furono elencate al primo gruppo le peculiarità di questo individuo a partire dalle caratteristiche positive, mentre al secondo gruppo a partire da quelle negative.
Quando fu chiesto, a ciascuno dei due gruppi, di tracciare un profilo del soggetto descritto, il primo gruppo lo descrisse in termini generalmente positivi, quasi cercando di giustificare i suoi difetti. Il secondo gruppo, invece, mise in evidenza gli aspetti negativi, limitando notevolmente i suoi pregi.
Nonostante i tratti positivi e quelli negativi si bilanciassero tra loro, il giudizio complessivo che i gruppi ebbero sull’individuo ignoto, dipese soprattutto da queste prime accezioni, rispettivamente positive e negative.
Asch chiamò questo fenomeno effetto primacy o effetto della posizione seriale.
Effetto Recency: c’è priorità nel ricordare le informazioni
L’effetto recency identifica il bias cognitivo per cui risulta più facile ricordare gli ultimi elementi di un elenco di informazioni che deve essere memorizzato.
Nello studio di Postman e Philips, infatti, quando furono presentati elenchi di parole a più gruppi di persone. Fu chiesto loro, a distanza di 15-30 secondi dall’elencazione, di ripetere le parole nell’ordine di preferenza. Questi ripeterono come primi, gli elementi nominati alla fine dell’elenco.
Sicurezza sul Lavoro: come usare strategicamente l’effetto primacy e l’effetto recency
Gli effetti primacy e recency possono essere ottimi strumenti per gestire al meglio situazioni lavorative che richiedono un grande focus.
E opportuno chiarire, fin da subito, le informazioni principali che si vogliono comunicare. All’interno di un discorso, può anche aiutare una ripetizione finale di richieste, obiettivi, o necessità, affinché queste vengano impresse più a fondo.
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Redattrice