Effetto Salienza: evidenziare gli errori per una corretta gestione del rischio

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Il bias di salienza, influenzando la percezione degli individui su oggetti o situazioni, può incidere sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Scopriamo come.

La salienza è la proprietà per cui viene data maggiore rilevanza ad un evento, oggetto o individuo.

Nel definire cos’è la salienza, però, non si può prescindere dall’influenza che ha sulla psiche e, di conseguenza, sui comportamenti, anche sul posto di lavoro. Essa è, infatti, un bias cognitivo che porta ad avere un focus maggiore verso quel qualcosa che cattura l’attenzione, discostandosi da uno standard diffuso.

Collegandosi, o anzi allontanandosi, da ciò che comunemente avviene in un determinato ambiente, crea una distorsione della percezione

L’effetto salienza, quindi, appare determinante nei contesti lavorativi. Soprattutto quando si tratta di sicurezza sul lavoro. Comprendere l’influenza di questo bias può portare ad una maggiore consapevolezza di eventuali problematiche ed errori, scopriamo come e perché.

 

Effetto Salienza: chiari errori nei luoghi di lavoro

Un esempio esplicativo dell’effetto salienza in un contesto lavorativo è rappresentato dalla presenza di cavi elettrici esposti. É evidente che questi siano un rischio, perché, nella “normalità” di un ambiente di lavoro, tutti i cavi elettrici sono posti in sicurezza. Una volta notati, infatti, un lavoratore si adopererà nel segnalare il pericolo e nel far sì che essi vengano appositamente coperti.

Il carattere di salienza attira l’attenzione di un osservatore o un gruppo. Il focus, infatti, viene posto su:

  • attributi generici (colori vividi o vicinanza dell’oggetto all’osservatore);
  • differenze tra gli attributi dell’oggetto e l’ambiente circostante;
  • differenze tra le aspettative e corrispondenze ricercate dall’osservatore.

La salienza consente di rilevare i cambiamenti in un ambiente.

Anzi, maggiore è la differenza tra l’elemento “di disturbo” e l’ambiente circostante, maggiore sono le evidenze e gli stimoli.

 

Quando l’errore diventa la norma: non riconoscere più gli elementi salienti

Una delle principali problematiche associate all’effetto salienza è l’abitudine. Quando un fattore di rischio diventa una costante, perde il suo effetto salienza e diventa “invisibile”

Se i lavoratori sono esposti quotidianamente a pericoli, diventano negligenti ed instaurano comportamenti dannosi, per se stessi e per gli altri.

Anche figure esperte, come i responsabili del servizio di prevenzione e protezione (RSPP), possono essere soggette a tale bias. Durante una verifica di un impianto chimico, potrebbero non riconoscere procedure inappropriate per lo smaltimento di contenitore di sostanze chimiche pericolose, perché altre aree di gestione mostravano chiare conformità alle norme in ambito sicurezza.

Quando non immediatamente evidenti, potenziali rischi possono trarre in inganno anche esperti, rendendoli, così, vittime dell’effetto salienza.

 

Come mitigare l’effetto salienza per gestire efficacemente i rischi nei luoghi di lavoro

Attenuare le conseguenze negative dell’effetto salienza è fondamentale per mantenere salubri gli ambienti di lavoro.

Tra le buone procedure da adottare vi è la modifica degli avvisi di sicurezza e delle modalità in cui questi sono comunicati. Così si stimola ripetutamente l’attenzione, cercando di prevenire la perdita di salienza

È, infatti, efficace cambiare regolarmente cartelli di sicurezza e fornire diversi mezzi per procedere alla formazione in ambito salute e sicurezza. Inoltre, ricordare l’unicità e le sfide specifiche di ogni luogo di lavoro, permette di trovare soluzioni puntuali.

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Cynthia Fiorillo


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