Efficienza acustica condomini: normative, standard e strumenti

Daniele Squillace21 Ottobre 202513min2800
efficienza-acustica_condomini
L’efficienza acustica nei condomini è fondamentale per garantire comfort e qualità della vita. La normativa italiana, dalla Legge 447/1995 al DPCM 5/12/1997, stabilisce i requisiti acustici minimi, mentre le norme UNI introducono la classificazione degli edifici e le metodologie di misura per valutare correttamente isolamento e rumore da calpestio.

Il rumore è una delle forme più pervasive di inquinamento urbano e, quando penetra negli spazi domestici, si trasforma in un fattore di disagio capace di compromettere il benessere psicofisico.

Nei condomini questo fenomeno si amplifica notevolmente a causa di diversi fattori, come gli impianti tecnici, le sollecitazioni acustiche provenienti dall’esterno e i rumori provenienti dalle abitazioni, i quali diventano fonti di disturbo continue. In assenza di adeguate prestazioni acustiche, anche un appartamento perfetto dal punto di vista estetico ed energetico può risultare invivibile.

Efficienza Acustica, quadro normativo

Il quadro normativo italiano in materia di efficienza acustica si è sviluppato soprattutto a partire dagli anni Novanta e, pur con alcune criticità e mancanze, fornisce oggi strumenti chiari, sia per i progettisti sia per i tecnici chiamati a verificare le prestazioni.

Il primo punto di riferimento è la legge n. 447 del 26 Ottobre 1995, nota come “Legge quadro sull’inquinamento acustico”. Tale normativa stabilisce i principi generali in materia di inquinamento acustico, definisce le competenze delle varie autorità preposte e introduce la figura del tecnico competente in acustica ambientale, che diventerà centrale per la verifica ed il controllo.

Questa normativa non fornisce direttamente valori limite di prestazione degli edifici, ma rappresenta la cornice entro cui si inseriscono i decreti attuativi tra cui, il più noto ed attualmente ancora in vigore, è il DPCM del 5 dicembre 1997.

Il DPCM costituisce ancora oggi la base normativa per l’efficienza acustica in edilizia, in quanto stabilisce i valori limite dei requisiti acustici passivi per le diverse categorie di edifici.

I requisiti principali previsti dal decreto sono:

Isolamento acustico apparente di partizioni interne (R’w): misura la capacità di pareti e solai di attenuare il rumore aereo tra due ambienti confinanti.

Isolamento acustico di facciata (D2m,nT,w): definisce la protezione dal rumore esterno.

Livello di rumore da calpestio normalizzato (L’n,w): valuta la trasmissione di rumori da impatto attraverso i solai.

Livelli sonori da impianti a funzionamento continuo (LAeq) e da impianti a funzionamento discontinuo (LASmax): fissano limiti per ascensori, scarichi idrici, impianti termici e simili.

I valori numerici stabiliti dal decreto sono stati considerati innovativi all’epoca, ma oggi, a distanza di quasi trent’anni, appaiono in diversi casi poco adeguati rispetto alle esigenze attuali di comfort e rispetto a quanto previsto in altri Paesi europei. Nonostante questo, il DPCM 5/12/1997 rimane tuttora il riferimento normativo vincolante e la base su cui vengono giudicate le prestazioni in caso di contenzioso.

Nei condomini, in particolare, il rumore da calpestio rappresenta uno dei problemi più frequenti e dibattuti. Si tratta, infatti, di una sorgente sonora che interessa direttamente la vivibilità quotidiana: il semplice camminare con scarpe rigide, lo spostare sedie o il cadere di oggetti possono generare disturbi significativi, specialmente nelle ore di riposo.

Per questo motivo la normativa nazionale e le norme tecniche internazionali hanno progressivamente affinato le modalità di verifica e i limiti da rispettare, al fine di garantire adeguati livelli di comfort acustico.

La novità più rilevante, oggetto di crescente attenzione, è che oggi non si considera soltanto la trasmissione verticale del rumore (dal piano superiore a quello inferiore), ma anche la trasmissione laterale, cioè quella che si propaga attraverso le strutture contigue come pareti, travi o solai adiacenti.

La prassi consolidata prevedeva unicamente la verifica “dall’alto verso il basso”: si posiziona la macchina del calpestio nel locale superiore e si misura, al piano sottostante, il livello di pressione sonora trasmesso.

Oggi, invece, la normativa aggiornata invita a considerare anche le vie di propagazione laterali, soprattutto in edifici multipiano o con strutture continue in calcestruzzo armato. Ciò significa che il rumore da calpestio può non arrivare solo dal vicino di sopra, ma anche da appartamenti sullo stesso piano, attraverso connessioni strutturali.

Il riconoscimento della trasmissione laterale implica un’evoluzione anche nelle soluzioni progettuali:

  • Stratigrafie dei solai con sistemi resilienti certificati (massetti galleggianti, materassini fonoisolanti, pavimentazioni flottanti);
  • Giunti di discontinuità che interrompano la continuità rigida delle strutture;
  • Pareti divisorie correttamente isolate e disaccoppiate;
  • Attenzione ai dettagli costruttivi (attacchi a parete, perimetrazioni, impianti incassati).

Le verifiche acustiche sui calpestii nei condomini non possono più essere ridotte alla sola trasmissione verticale: la normativa tecnica impone oggi di valutare anche la componente laterale, con misure più complete e rappresentative.

Questo cambiamento va nella direzione del comfort abitativo reale, riducendo i conflitti condominiali e migliorando la qualità della vita. Per progettisti, imprese e amministratori significa maggiore responsabilità ma anche la possibilità di offrire edifici di livello superiore, allineati alle aspettative di chi li abita.

Classificazione acustica degli edifici

Accanto al quadro legislativo vincolante, si è affiancato un importante strumento tecnico: la norma UNI 11367:2010.

Questa norma introduce la classificazione acustica degli edifici, suddivisa in quattro classi:

Classificazione Acustica degli edifici - Efficienza acustica condomini
Figura 1 – Classificazione Acustica degli Edifici

Classe I: edifici con prestazioni molto elevate, corrispondenti a un comfort acustico eccellente.

Classe II: edifici con prestazioni superiori ai limiti minimi di legge, in grado di garantire un buon livello di comfort.

Classe III: edifici con prestazioni prossime ai limiti fissati dal DPCM 1997, considerati sufficienti ma non eccellenti.

Classe IV: edifici con prestazioni inferiori ai requisiti minimi, quindi non adeguati.

La classificazione non è obbligatoria, ma sta acquisendo crescente importanza come strumento di trasparenza per il mercato immobiliare: un appartamento certificato in classe I o II ha infatti un valore superiore e offre garanzie oggettive al compratore.

Per quanto riguarda, invece, le metodologie di misura, le norme di riferimento sono quelle della serie UNI EN ISO 16283, che sostituiscono progressivamente le precedenti UNI EN ISO 140. Esse definiscono le modalità operative per misurare in opera l’isolamento acustico e il rumore da calpestio.

Esistono diversi strumenti per le misurazioni acustiche in edilizia, tra i quali:

  • Fonometro integratore-analizzatore: È lo strumento più importante. Deve essere di Classe 1 (secondo IEC 61672) per garantire misure certificate. Permette di rilevare i livelli di pressione sonora in decibel (dB), di analizzare lo spettro in bande di frequenza (1/1 o 1/3 di ottava) e di calcolare parametri come LAeq e LASmax, fondamentali per la verifica del rumore da impianti.
  • Sorgente sonora omnidirezionale (dodecaedro acustico): Utilizzata per le prove di isolamento acustico aereo (tra ambienti o di facciata). Genera un campo sonoro uniforme in tutte le direzioni, con livelli sufficientemente alti per le misure.
  • Amplificatore di potenza: Serve ad alimentare la sorgente dodecaedrica, garantendo un’emissione stabile e regolabile.
  • Macchina per calpestio (tapping machine): Necessaria per misurare il rumore da impatto trasmesso attraverso i solai. È composta da cinque martelletti che cadono ritmicamente, simulando il passo umano.
  • Microfoni e preamplificatori: Devono avere risposta piatta e stabilità elevata. Alcuni fonometri utilizzano microfoni esterni sostituibili, calibrabili con precisione.
  • Calibratore acustico: Strumento che genera un livello sonoro noto (tipicamente 94 o 114 dB a 1 kHz). È indispensabile per tarare il fonometro prima e dopo ogni campagna di misure, così da garantire la validità dei risultati.

Vi sono, inoltre, degli strumenti complementari e innovativi, tra i quali:

  • Sorgente a pistola o altoparlanti portatili: utili in casi specifici, ad esempio per verifiche su piccole partizioni.
  • Accelerometri: impiegati per misurare vibrazioni e trasmissione strutturale del suono.
  • Termoigrometri: monitorano temperatura e umidità, parametri che influenzano la propagazione sonora.
  • Sound cameras (telecamere acustiche): tecnologia più recente, basata su array di microfoni e algoritmi di beamforming. Consente di “vedere” le sorgenti di rumore in tempo reale, molto utile in diagnosi complesse e in edilizia industriale.
  • Software di analisi: i fonometri moderni integrano già molte funzioni, ma l’elaborazione avanzata si fa con software dedicati (per ISO 16283 e ISO 717), che permettono di calcolare indici come R’w, D2m,nT,w, L’n,w.

Blumatica Acustica

Il nostro Blumatica Acustica ti consente, in pochi passaggi e grazie al vasto archivio di materiali e strutture integrato all’interno del software, di calcolare gli indici fondamenti per la qualità acustica.

Blumatica Acustica
Figura 2 – Blumatica Acustica

Inoltre, grazie alla perfetta interoperabilità con Blumatica Energy, è possibile importare un lavoro ed avere già a disposizione delle valutazioni acustiche sulle strutture censite.

Figura 3 - Blumatica Acustica interoperabilità con Blumatica Energy
Figura 3 – Blumatica Acustica interoperabilità con Blumatica Energy

La valutazione dei risultati fa riferimento ai criteri fissati dalla UNI EN ISO 717, che consente di esprimere i dati di misura in indici sintetici confrontabili con i limiti di legge.

Scopri di più sul nostro sito e prova gratis Blumatica Acustica

Daniele Squillace

Technical Support Engineer


Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *