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La nuova direttiva UE 2023/1971 sull’efficienza energetica definisce misure e pianificazioni per promuovere il contenimento dei consumi nell’Unione Europea.
Pubblicata in Gazzetta Ufficiale lo scorso 20 settembre, entrerà in vigore a partire dal 10 ottobre 2023. La direttiva va a modificare il regolamento UE 2023/955.
Cosa prevede e qual è l’ambito di applicazione della nuova direttiva UE 2023/1971?
Considerando il quadro di riferimento attuale, è stato ritenuto necessario l’attuazione di politiche, investimenti e regolamenti atti al contenimento dei consumi energetici. Tra questi, la riduzione della dipendenza dalle importazioni di energia, combustibili fossili compresi.
La direttiva UE 2023/1971 stabilisce un terreno di manovra comune, in cui gli Stati membri devono cooperare per promuovere l’efficienza energetica nell’Unione, per contribuire agli obiettivi che l’Unione stessa si è posta per il prossimo futuro.
Sono, quindi, definite norme che “rendano l’efficienza energetica una priorità in tutti i settori e che rimuovano gli ostacoli sul mercato dell’energia e a superare i fallimenti del mercato che frenano l’efficienza nella fornitura, nella trasmissione, nello stoccaggio e nell’uso dell’energia.”
Efficienza Energetica al primo posto
Gli Stati membri devono provvedere alla valutazione circa l’inserimento di soluzioni di efficienza energetica nelle decisioni strategiche, di pianificazione e di investimento per progetti di infrastrutture di trasporto nei:
- sistemi energetici;
- settori non energetici, dove ci sia un impatto sul consumo di energia e di efficienza energetica. Ad esempio edifici, trasporti, acqua, tecnologie di informazione e della comunicazione (TIC), agricoltura e finanza.
Nell’attuazione delle strategie devono essere prese in considerazione metodologie di analisi costi-benefici. Si dovrà, infatti, tenere conto di:
- intero ciclo di vita;
- prospettive a lungo termine;
- efficienza del sistema e dei costi;
- sicurezza dell’approvvigionamento;
- principi di sostenibilità;
- economia circolare;
- transizione verso la neutralità climatica.
Obiettivi di Efficienza Energetica
Nella definizione dei contributi degli Stati membri all’attuazione delle politiche di efficientamento, sono definite le misure atte al conseguimento degli obiettivi energetici e climatici dell’Unione per il 2030 e dell’obiettivo della neutralità climatica per il 2050.
Gli Stati membri garantiscono collettivamente una riduzione del consumo di energia pari almeno all’11,7% nel 2030. In tal modo è previsto che il consumo di energia finale dell’Unione non superi 763 Mtep. Inoltre, relativamente al consumo di energia primaria, l’obiettivo è di non superare i 992,5 Mtep nel 2030.
A livello di singoli, comunque, gli Stati membri dovranno recepire la direttiva nell’ordinamento nazionale. Potranno, infatti, introdurre eventuali misure più stringenti. I requisiti stabiliti dalla direttiva UE 2023/1971 sono requisiti minimi, pertanto, nei limiti della conformità al diritto dell’Unione, è possibile prevedere misure più rigorose.
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Redattrice