Il software consente di aprire e usare lavori elaborati con altri software grazie alla procedura di importazione dei file XML utilizzati per l'invio telematico degli APE ai catasti regionali. Leggi tutto »
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Nel caso in cui nel progetto sia stata selezionata erroneamente la tipologia di intervento, è sempre conveniente adeguare la relazione tecnica, vediamo perchè... Leggi tutto »
Grazie al nuovo modello CILA-S redigi la tua pratica per tutti gli interventi che accedono al Super-sismabonus 110% Leggi tutto »
APE per un opificio con annessi locali uffici (cat. catastale C3), il capannone è privo di impianti ACS e riscaldamento mentre gli uffici sono dotati di ACS e riscaldamento. Nel redigere l’APE bisogna inserire 2 distinte zone climatiche con le relative classi (E.2 e E.8) e con i relativi impianti?
Giusto: si divide l’edificio in due zone termiche, ciascuna con la propria destinazione d’uso e servizi energetici (impianti).
Occorre presentare la Relazione ex. Legge 10 o l’APE per l’Ecobonus, nel caso della ristrutturazione di un appartamento singolo in un edificio plurifamiliare, nel quale vengono cambiati infissi e impianti termici (rispettando i valori massimi di legge)?
La documentazione da predisporre per l’ecobonus è riportata nelle linee guida dell’agenzia delle entrate disponibile cliccando qui.
Troviamo in sintesi a pag 29 del documento:
“L’APE non è richiesto per i seguenti interventi:
La relazione ex. Legge 10, pur non essendo necessaria per le detrazioni, va ad ogni modo redatta per tutti i casi di riqualificazione energetica (es. sostituzione infissi, sostituzione generatore).
Ovviamente in questo caso si tratterà una relazione “semplificata”, in quanto si dovrà semplicemente dimostrare che le trasmittanze e/o i rendimenti dell’impianto soddisfino i requisiti di legge.
Per il calcolo dei millesimi di riscaldamento si devono considerare i fabbisogni di energia termica utile delle singole unità immobiliari, senza quindi considerare le perdite dell’impianto.
Infatti, in funzione della tipologia di impianto occorre seguire, in linea generale, i seguenti criteri:
Per il calcolo del consumo involontario invece la situazione è un po’ diversa, in quanto le perdite dell’impianto non possono essere trascurate.
Con il contatore a valle della caldaia si riesce a misurare in maniera diretta il valore di energia termica utile fornita da quest’ultimo (Qgn,out = L2 – L1). Infatti nel caso in cui non fosse stato installato tale contatore, tale energia doveva essere calcolata in funzione del consumo di combustibile e del rendimento del generatore (Qgn,out = (L2 – L1)*PCI * ηgen)
dove:
Aver installato un contatore di calore a valle del generatore, però, non significa avere una contabilizzazione di tipo diretto (che si ottiene esclusivamente mediante l’installazione di contatori di calore per ciascuna unità immobiliare).
Essendo un impianto a colonne montanti la contabilizzazione è di tipo indiretta e la determinazione dei consumi volontari dei singoli utenti è basata sull’utilizzo dei ripartitori.
Pertanto, per poter effettuare la ripartizione delle spese secondo la UNI 10200 occorre innanzitutto stimare il consumo involontario, valutando quelle che sono tutte le perdite dell’impianto:
Secondo la UNI 10200, l’energia termica utile fornita dal singolo generatore o gruppo di generatori può essere misurata in modo diretto (se si dispone di un contatore di calore in uscita dal generatore) oppure calcolata (in funzione del consumo di combustibile o di energia elettrica).
Secondo il caso, si adottano le seguenti formule:
Contatore di calore | L2 – L1 | |
Contatore combustibile | (L2 – L1) x PCI x ηgen | Generatori a combustione |
(L2 – L1) x COP | Pompe di calore |
dove
L1 : lettura iniziale del contatore
L2 : lettura finale del contatore |
PCI : potere calorifico inferiore del combustibile
ηgen : rendimento del generatore |
In Blumatica UNI 10200, nel menu “Dati generali > Impianto > Informazioni generali” è possibile gestire tale casistica mediante il campo “Contabilizzazione in centrale”, selezionando una delle seguenti opzioni proposte dal menu a tendina:
Pertanto, nel caso di presenza di soli contatori di combustibili occorre semplicemente selezionare nel menu “Dati generali > Impianto > Informazioni generali” come tipo di “Contabilizzazione in centrale” l’opzione “Per singolo generatore”.
A questo punto nel menu “Dati generali > Impianto > Vettori e Generatori” occorre indicare come “Tipologia di contabilizzazione” l’opzione “Contatore di combustibile” e specificare il tipo di “Combustibile”, il “Rendimento / COP” del generatore e il “Potere calorifero inferiore” (proposto in automatico dal software in funzione del combustibile selezionato)
Per la redazione dell’APE non va presa in considerazione la correzione per riscaldamento intermittente in quanto il calcolo è fatto in regime standard, ovvero in funzionamento continuo.
Infatti il fattore di ripresa viene visualizzato a video solo in caso di attivazione della sezione dedicata al calcolo della potenza invernale.
Tuttavia, anche se tale parametro venisse compilato, il software in automatico non lo considererebbe nel calcolo dell’APE (evitando così ogni possibilità di errore).
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