Installando un contatore di calore a valle della centrale termica, si possono trascurare le perdite delle tubazioni per il calcolo dei millesimi e del consumo involontario?

Luca Cocozza3 Settembre 20194min1685
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Per il calcolo dei millesimi di riscaldamento si devono considerare i fabbisogni di energia termica utile delle singole unità immobiliari, senza quindi considerare le perdite dell’impianto.

Infatti, in funzione della tipologia di impianto occorre seguire, in linea generale, i seguenti criteri:

  1. Nel caso di impianti dotati di termoregolazione, la spesa deve essere ripartita in base ai millesimi di fabbisogno di energia termica utile delle singole unità immobiliari;
  2. Nel caso di impianti privi di termoregolazione, la spesa va ripartita:
  • In base ai millesimi di potenza termica installata nelle singole unità immobiliari se il sottosistema di emissione sia costituito da radiatori o piastre radianti;
  • In base ai millesimi di fabbisogno di energia termica utile delle singole unità se il sottosistema di emissione sia costituito da termoconvettori, ventilconvettori, bocchette ad aria calda, pannelli radianti ed altri sistemi

Per il calcolo del consumo involontario invece la situazione è un po’ diversa, in quanto le perdite dell’impianto non possono essere trascurate.

Con il contatore a valle della caldaia si riesce a misurare in maniera diretta il valore di energia termica utile fornita da quest’ultimo (Qgn,out = L2 – L1). Infatti nel caso in cui non fosse stato installato tale contatore, tale energia doveva essere calcolata in funzione del consumo di combustibile e del rendimento del generatore (Qgn,out = (L2 – L1)*PCI * ηgen)

dove:

  • L1 : è la lettura iniziale del contatore (nella prima formula) e di combustibile (nella seconda formula) dedicato al singolo generatore;
  • L2 : è la lettura finale del contatore (nella prima formula) e di combustibile (nella seconda formula) dedicato al singolo generatore;
  • PCI : è il potere calorifico inferiore del combustibile;
  • ηgen : è il rendimento termico del singolo generatore.

Aver installato un contatore di calore a valle del generatore, però, non significa avere una contabilizzazione di tipo diretto (che si ottiene esclusivamente mediante l’installazione di contatori di calore per ciascuna unità immobiliare).

Essendo un impianto a colonne montanti la contabilizzazione è di tipo indiretta e la determinazione dei consumi volontari dei singoli utenti è basata sull’utilizzo dei ripartitori.

Pertanto, per poter effettuare la ripartizione delle spese secondo la UNI 10200 occorre innanzitutto stimare il consumo involontario, valutando quelle che sono tutte le perdite dell’impianto:

UNI 10200

  • Perdite della distribuzione interna al fabbricato: stimabile anche in maniera semplificata mediante il coefficiente finv* riportato nel prospetto 7 della norma
  • Perdite della distribuzione esterna al fabbricato (Qde,ls);
  • Perdite della distribuzione comune da attribuirsi al singolo fabbricato (Qdc,ls);
  • Perdite dell’eventuale sistema di accumulo (Qs,ls);
  • Perdite di distribuzione primaria da attribuirsi al singolo fabbricato (Qdp,ls);
  • Perdite di eventuali tubazioni non di pertinenza delle unità immobiliari (quali ad esempio i montanti verticali a vista che, in base alla UNI 10200:10200, pur correndo nell’unità, non ne costituiscono una proprietà, bensì una servitù).

 

 

 

 

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Luca Cocozza

Responsabile Ricerca e Sviluppo Area Energia