
Sempre più amministrazioni pubbliche richiedono questo speciale elaborato che arricchisce e completa anche molti progetti commissionati da privati.
Ma cos’è il fotoinserimento? E, soprattutto, a cosa serve?
Questo importante, ulteriore, elaborato di progetto serve ad “anticipare” l’aspetto complessivo del contesto urbanistico e paesaggistico in cui si inserisce l’opera progettata e ne consente una rapida valutazione visiva. In pratica, si simula il risultato finale che i lavori di ristrutturazioneInterventi di ristrutturazioni importanti e riqualificazione (D.M. Requisiti Minimi 2015) Ristrutturazione importante di I Livello Intervento che interessa gli elementi e i componenti integrati costituenti l’involucro edilizio delimitanti un volume a temperatura controllata dall’ambiente esterno e da ambienti non climatizzati, con un’incidenza superiore al 50% della superficie disperdente lorda complessiva dell’edificio e comporta il rifacimento dell’impianto termico per il servizio di climatizzazione invernale e/o estiva asservito all’intero edificio; Ristrutturazione importante di II Livello Intervento che interessa gli elementi e i..., rifacimento o costruzione ex novo di un manufatto produrranno sul contesto in cui si inseriranno ancor prima di realizzarli effettivamente. Bisogna “combinare” la realtà rappresentata da una foto dello stato dei luoghi attuale con un modello progettuale virtuale prodotto con l’ausilio della modellazione computerizzata. Questa operazione, di solito complessa e laboriosa perché interessa vari ambiti professionali (CAD, modellazione 3D, renderizzazione fotorealistica e fotoritocco) oggi è diventata alla portata di tutti grazie alle preziose applicazioni dedicate che Blumatica ha sviluppato per i moderni progettisti.
Di seguito un esempio che spiega come “usare” le due sorprendenti, nuove, applicazioni Blumatica BIM ArchIT e Blumatica RenderRT per affrontare e risolvere questo interessante aspetto della progettazione.
1.0 Ritrovare la prospettiva della foto di sfondo
Figura 1.1 – semplice modello di edificio multipiano realizzato con Blumatica BIMBIM è l’acronimo di “Building Information Modeling”, traducibile in Modello di Informazioni di un Edificio. Il NIBS (National Institutes of Building Science) definisce il BIM come la “rappresentazione digitale di caratteristiche fisiche e funzionali di un oggetto”. Leggi ArchIT
Il primo lavoro da fare è creare (o aprirne uno già fatto in precedenza) un modello tridimensionale dell’opera progettata.
Il secondo compito è procurarsi una o più foto di sfondo raffiguranti lo stato attuale dei luoghi in cui inserire il nuovo manufatto.
Figura 1.2 – foto di sfondo con evidenziazione del manufatto da sostituire
Il caso specifico tratta un esempio che prevede la “sostituzione” di un manufatto già presente nella foto con un modello virtuale progettato ex-novo.
Adesso è possibile iniziare le operazioni di fotoinserimento ripetendo passo-passo le semplici istruzioni seguenti:
1.1. selezionare la voce [Fotoinserimenti] nell’albero della struttura di progetto come mostrato a fianco
1.2. fare clic col tasto destro del mouse per aprire il menu a comparsa in cui selezionare la voce [Nuovo]. Blumatica BIMBIM è l’acronimo di “Building Information Modeling”, traducibile in Modello di Informazioni di un Edificio. Il NIBS (National Institutes of Building Science) definisce il BIM come la “rappresentazione digitale di caratteristiche fisiche e funzionali di un oggetto”. Leggi ArchIT apre la schermata mostrata di seguito per l’apertura dell’immagine da usare come sfondo dell’operazione.
1.3. qui è possibile cliccare, in maniera opzionale, sul bottone [Imposta immagine] o direttamente sull’etichetta a centro della finestra evidenziata dal riquadro rosso sotto
Figura 1.3 – la schermata di Blumatica BIMBIM è l’acronimo di “Building Information Modeling”, traducibile in Modello di Informazioni di un Edificio. Il NIBS (National Institutes of Building Science) definisce il BIM come la “rappresentazione digitale di caratteristiche fisiche e funzionali di un oggetto”. Leggi ArchIT per l’apertura di una foto o immagine di sfondo
1.4. selezionare, nella finestra di dialogo “Apri file”, l’immagine da utilizzare come sfondo
Figura 1.4 – l’immagine di sfondo con gli strumenti per ritrovare la prospettiva della foto da applicare al modello virtuale
L’immagine selezionata appare nella finestra di editing insieme agli strumenti adatti allo scopo. In pratica, a questo punto, bisogna individuare la prospettiva degli elementi presenti nella foto per applicarla al modello virtuale da “immergere” dentro successivamente. Le quattro linee di fuga (due rosse e due verdi) terminanti con le “grip” di posizionamento quadrangolari da posizionare su due piani “ortogonali” tra loro; la linea di orizzonte (gialla) che si sposta automaticamente in base al posizionamento delle linee di fuga e il cubo di calibrazione (il nuovo edificio da inserire) che rappresenta il risultato finale conseguito.
Figura 1.5 – raffigurazione dei due piani immaginari ortogonali tra loro su cui posizionare le quattro linee di fuga
Cominciare comunque a posizionare le quattro linee di fuga su due piani immaginari ortogonali tra loro:
Figura 1.6 – rappresentazione schematica dei controlli da gestire per riprodurre la prospettiva della foto di sfondo
Non tutti sanno che …
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Per spostare un vertice della linea di fuga bisogna trascinare una delle due grip quadrangolari poste sui due estremi della linea; per muovere, invece, l’intera linea su di una direzione parallela è sufficiente selezionarne un punto in posizione intermedia. |
1.5. posizionare le quattro linee di fuga, cercando di allinearsi a degli elementi presenti nella foto così come mostrato sotto
Figura 1.7 – le quattro linee di fuga durante il loro posizionamento e il cubo di calibrazione che si modifica di conseguenza
Non tutti sanno che …
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Per posizionare le grip delle linee di fuga con la massima precisione è possibile tenere premuto il tasto SHIFT della tastiera durante il loro “trascinamento” per attivare la lente di ingrandimento sulla posizione corrente del mouse. |
1.6. verificare il risultato conseguito “confrontando” il cubo di calibrazione (che rappresenta la deformazione prospettica che sarà applicata al modello virtuale da aggiungere) con gli elementi della foto
1.7. per spostarlo trascinarlo semplicemente tenendo premuto il tasto sinistro del mouse
1.8. per dimensionarlo utilizzare i tre sliders presenti nella barra degli strumenti in alto
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Figura 1.8 – l’effetto che i tre sliders producono sulle dimensioni del cubo di calibrazione
1.9. per confermare la configurazione impostata e chiudere la finestra, cliccare su CONFERMA PROSPETTIVA
A questo punto si è conclusa la prima parte del lavoro consistente nella fase di allineamento e ricerca della giusta prospettiva della foto di sfondo.
2.0. Gestire il modello virtuale nella foto di sfondo
Completata la fase descritta precedentemente, si ritorna nella schermata di Blumatica BIMBIM è l’acronimo di “Building Information Modeling”, traducibile in Modello di Informazioni di un Edificio. Il NIBS (National Institutes of Building Science) definisce il BIM come la “rappresentazione digitale di caratteristiche fisiche e funzionali di un oggetto”. Leggi ArchIT in cui gestire “l’inserimento” del modello virtuale nella foto di sfondo.
Figura 2.1 – La schermata del programma con il menu con gli strumenti per il controllo del modello virtuale nella foto
Figura 2.2 – La schermata del programma con il menu con gli strumenti per il controllo del modello virtuale nella foto
2.1. selezionare il modello cliccando una volta con il tasto sinistro del mouse
2.2. poi selezionare il comando per la rotazione del modello nel menu in alto
2.3. facendo fulcro col mouse al centro di rotazione del modello, allineare il prospetto prescelto agli elementi della foto come mostrato di seguito
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Figura 2.3 – Le fasi di rotazione e posizionamento del modello nella foto
2.4. terminata la rotazione del modello, deselezionare il comando cliccando nuovamente col mouse
2.5. cliccare e tenere premuta la rotellina del mouse sul modello per attivarne lo spostamento
2.6. rilasciarla quando completato il posizionamento del modello
Non tutti sanno che …
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Lo scroll (ovvero la rotazione della rotellina del mouse) attiva lo zoom del modello; mentre l’azione combinata della rotellina + CTRL raffina la risoluzione di zoom per dimensionare il modello con la massima precisione. |
Figura 2.4 – il modello di cui è stato appena effettuato il corretto posizionamento nella foto di sfondo
2.7. terminato il posizionamento del modello fare un clic col tasto sinistro del mouse in un punto qualsiasi della foto per deselezionare il modello 3D
2.8. cliccare sul bottone “Unreal Scene” per avviare il programma di rendering in tempo reale di Blumatica
Figura 2.5 – la finestra di renderizzazione con il modello virtuale adattato alla prospettiva della foto di sfondo
2.9. se necessario, riposizionare il modello nella foto di sfondo con gli strumenti visti in precedenza
2.10. cliccare su questo bottone in basso nella finestra di editing per accedere ai controlli e alle funzionalità del programma per riprodurre le condizioni di luci e ombre proprie e portate sul modello 3D così come appaiono negli edifici adiacenti presenti nella foto di sfondo
Figura 2.6 – i controlli del software che consentono di riprodurre le condizioni di luci e ombre della foto di sfondo sul modello inserito
2.11. cliccare su questo controllo per ottenere immagini del lavoro finito a piacimento
Sarà possibile ritrovare le immagini salvate, gerarchicamente organizzate in automatico sull’albero della struttura di progetto sotto la voce Fotoinserimento X (la numerazione segue il fotoinserimento corrente).
Per aprire successivamente queste immagini precedentemente salvate basterà un doppio clic col tasto sinistro del mouse.
2.12. per salvare l’immagine correntemente aperta nel visualizzatore, cliccare in un suo qualsiasi punto col tasto destro del mouse e selezionare la voce “salva” nel menu a comparsa
Figura 2.7 – il menu per la gestione delle immagini di fotoinserimento prodotte con l’applicazione
Una volta ottenute le immagini dei vari “fotoinserimenti” realizzati, sarà possibile editarle con un qualsiasi programma di fotoritocco per dettagliare qualche particolare e ottenere risultati come questo:
Figura 2.8 – il risultato post processato con un software di fotoritocco per ordinare (porta sopra/sotto) alcuni elementi dell’immagine
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Responsabile Innovazione e Sviluppo