
Emanato il primo decreto in attuazione del D.Lgs. 222/2016
Il D.Lgs. 222/2016, noto come Decreto SCIA 2, oltre ad apportare numerose modifiche al d.P.R. 380/2001, ha annunciato l’emanazione delle seguenti disposizioni:
- decreto del Ministero della Salute per la definizione dei requisiti igienico-sanitari di carattere prestazionale degli edifici, entro 90 giorni
- decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per l’adozione del Glossario Unico Edilizia, entro 60 giorni.
Il primo, ancora atteso dai progettisti, servirà come supporto per asseverare la conformità igienico-sanitaria, la cui responsabilità ricade sui tecnici e non più sulle Aziende Sanitarie Locali.
Il secondo, invece, deve contenere l’elenco delle principali opere edilizie con l’individuazione della categoria di intervento a cui le stesse appartengono e il conseguente regime giuridico a cui sono sottoposte. Ebbene, proprio per tale aspetto, è stato emanato di recente il D.M. 2 marzo 2018, entrato in vigore il 23 aprile.
Si tratta di un glossario per le sole opere di edilizia libera, realizzabili senza alcun titolo abilitativo, nel rispetto ovviamente delle prescrizioni degli strumenti urbanistici comunali e di tutte le normative di settore.
La tabella, in particolare, riporta:
- il regime giuridico dell’attività edilizia libera ex art. 6, comma 1, del d.P.R. n. 380/2001 s.m.i
- l’elenco delle categorie di intervento che il d.P.R. n. 380/2001 ascrive all’edilizia libera, come previsto dalla tabella A del D.Lgs. n. 222/2016
- l’elenco, non esaustivo, delle principali opere che possono essere realizzate per ciascun elemento edilizio
- l’elenco, non esaustivo, dei principali elementi oggetto di intervento.
A differenza, dunque, della tabella A allegata al Decreto SCIA 2, adesso l’individuazione del regime giuridico è facilitata perché si entra nel dettaglio dei singoli interventi.
Quali interventi rientrano, ad esempio, nelle cosiddette aree ludiche ed elementi di arredo delle aree di pertinenza?
Gazebi e pergolati, di limitate dimensioni e non stabilmente infissi al suolo; giochi per bambini e spazi di gioco in genere; ricoveri per animali domestici e da cortile; ripostigli per attrezzi; ecc.
Vengono dissipati, inoltre, i dubbi che spesso sorgono per stabilire se un’opera è da considerarsi manutenzione ordinaria o straordinaria; se si rispettano le caratteristiche tipologiche e dei materiali, ad esempio, anche la riparazione e la sostituzione dei manti di copertura non richiedono comunicazioni o autorizzazioni di alcun tipo.
Un’ultima riflessione riguarda l’installazione di opere contingenti e temporanee (gazebi, stand fieristici, servizi igienici mobili, ecc.); essa, infatti, rientra nel glossario edilizia libera ma è necessario comunque inoltrare una Comunicazione di Avvio Lavori.
Fermo restando il carattere di non esaustività degli elenchi, l’utilità è indiscutibile e nei prossimi mesi si attende il completamento del glossario con altri decreti riguardanti le opere realizzabili mediante Cila, Scia, Scia alternativa al Permesso di Costruire e PdC.
Lo strumento fondamentale per i tecnici
Alla luce della continua evoluzione normativa, è fondamentale che i tecnici si aggiornino per capire l’intervento edilizio a quale titolo abilitativo è sottoposto e che adoperino correttamente la modulistica. A tal fine Blumatica ha sviluppato il software Blumatica Pratiche Edilizie che si compone di due moduli: Modelli Unificati e Rifiuti Edili.
Nel primo modulo si dispone di una guida che, per ciascuna regione e per ciascun titolo abilitativo, specifica gli interventi edilizi ammessi e i relativi riferimenti normativi. In tal modo, dapprima, si supporta l’utente nella scelta della pratica edilizia e, in seguito, gli si offre il modello da compilare. Ad oggi, a corredo del software, sono forniti i nuovi modelli nazionali e regionali per la richiesta del titolo abilitativo, la Segnalazione Certificata di Agibilità e la Comunicazione di Fine Lavori ed è possibile salvare tutta la documentazione in un unico file. Di pari passo con la normativa, la modellistica viene revisionata. Attraverso il modulo Rifiuti Edili, inoltre, è possibile elaborare la documentazione da allegare alla pratica in materia di rifiuti del cantiere edile conformemente alle disposizioni di cui al D.L.gs. 152/2006 Parte IV.
R&S Area Strutture