Guida alla progettazione di un Impianto Fotovoltaico Pt. 11 – Comunità energetiche

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Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) promuovono la condivisione di energia da fonti rinnovabili tra cittadini, imprese e enti locali, favorendo l’autoconsumo e la sostenibilità. Con incentivi come il Decreto CACER e il supporto del PNRR, queste configurazioni riducono i costi energetici e accelerano la transizione verde. Blumatica Impianti Solari è il software che permette un’analisi completa delle comunità energetiche, sia sotto il profilo economico che energetico.

Comunità energetiche, cosa sono?

Grazie alla conversione in legge del Decreto Milleproroghe del 2019, anche in Italia sono finalmente realtà le Comunità energetiche rinnovabili. Si tratta di reti collaborative tra cittadini, imprese, amministrazioni locali e piccole e medie aziende, che scelgono di unire le forze per creare impianti condivisi per la produzione e l’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili.

Chiunque può partecipare a questa innovazione energetica: anche una singola unità immobiliare può unirsi ad altre per condividere l’energia, promuovendo l’autonomia energetica e abbattendo i costi in bolletta.

Le comunità energetiche sono considerate un elemento cruciale per coinvolgere i consumatori nella transizione verso l’energia verde, ponendoli al centro di un processo strategico. Esse rappresentano un valido strumento per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità ambientale e sono definite come “una delle leve più efficaci” per affrontare la decarbonizzazione dei consumi elettrici.

Partecipare a una comunità energetica non solo permette di ridurre i costi energetici, ma valorizza anche una delle principali risorse rinnovabili in Italia: il fotovoltaico. In questa guida di Blumatica, esploreremo tutti gli aspetti legati alle comunità energetiche e scopriremo come configurarle nel software Blumatica Impianti Solari.

Decreto CACER

Il Decreto CACER (Configurazioni di autoconsumo per la condivisione dell’energia rinnovabile), in vigore dal 24 gennaio 2024, ha introdotto nuove modalità per l’erogazione di incentivi destinati a favorire la realizzazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili. Questi impianti devono essere inseriti in configurazioni come comunità energetiche, gruppi di autoconsumatori e autoconsumatori a distanza.

Il funzionamento e i criteri per l’assegnazione dei contributi per la valorizzazione dell’energia autoconsumata nelle configurazioni ammesse sono stabiliti dal Testo Integrato per l’Autoconsumo Diffuso (TIAD), allegato alla Delibera 727/2022/R/eel dell’ARERA.

Secondo quanto previsto dal Decreto CACER, le configurazioni che possono beneficiare della tariffa incentivante sono:

  • Gli autoconsumatori a distanza;
  • I gruppi di autoconsumatori, che possono usufruire delle misure previste dal PNRR;
  • Le comunità energetiche rinnovabili (CER), anch’esse ammesse ai benefici delle misure PNRR.

 

CACER, GSE
Figura 1 – CACER

Requisiti impianti PNRR

I destinatari della misura inclusa nel PNRR, sono le comunità energetiche rinnovabili (CER) e i sistemi di autoconsumo collettivo basati su fonti rinnovabili. Per poter presentare la richiesta, è necessario che il gruppo o la comunità siano già formalmente costituiti.

Il beneficiario può fare richiesta del contributo per più impianti di produzione o unità produttive (UP), ma per ogni impianto o intervento di potenziamento deve essere presentata una domanda separata.

La misura prevede l’erogazione di un contributo a fondo perduto pari al 40% delle spese ammissibili, con un limite massimo del 10% su alcune voci di spesa.

Gli impianti devono rispettare alcuni requisiti specifici, la potenza non deve superare 1 MW e l’impianto deve trovarsi in un Comune con meno di 5.000 abitanti, in base ai dati ISTAT aggiornati alla data di invio della richiesta. Inoltre, l’impianto deve essere ubicato nell’area servita dalla stessa cabina primaria che supporta la configurazione della CER o del gruppo di autoconsumatori a cui è collegato.

I lavori possono iniziare solo dopo la presentazione della domanda di contributo e l’impianto deve entrare in funzione entro 18 mesi dall’approvazione del contributo, comunque non oltre il 30 giugno 2026. È anche necessario disporre dei titoli abilitativi richiesti per la costruzione e l’esercizio, oltre a un preventivo di connessione alla rete elettrica accettato in via definitiva, se richiesto.

Gli impianti devono rispettare le specifiche tecniche stabilite nelle Regole, inclusi il rispetto del principio DNSH e i criteri di tagging climatico. Dopo la realizzazione, l’impianto deve essere integrato in una configurazione di gruppo di autoconsumo o di CER, per la quale deve essere attivo un contratto di incentivazione con il GSE.

Il contributo a fondo perduto previsto dal PNRR copre il 40% dei costi sostenuti per la realizzazione di impianti a fonti energetiche rinnovabili (FER), entro i limiti delle spese ammissibili e in relazione ai seguenti massimali di investimento determinati dalla potenza dell’impianto.

  • 500 €/kW per impianti fino a 20 kW;
  • 200 €/kW per impianti con potenza superiore a 20 kW e fino a 200 kW;
  • 100 €/kW per impianti con potenza superiore a 200 kW e fino a 600 kW;
  • 050 €/kW per impianti con potenza superiore a 600 kW e fino a 1.000 kW.

L’imposta sul valore aggiunto (IVA) non è inclusa tra le spese agevolabili, a meno che non risulti non recuperabile in conformità con la normativa IVA applicabile.

Autoconsumo a distanza

La configurazione di autoconsumatore individuale a distanza, che utilizza la rete di distribuzione, permette a un singolo cliente finale di sfruttare virtualmente l’energia prodotta da impianti rinnovabili situati in aree di sua esclusiva disponibilità, per i propri punti di prelievo.

Questa configurazione richiede almeno due punti di connessione: uno per il consumo e l’altro collegato a un impianto di produzione (UP). È possibile includere tutti i punti di prelievo di cui il cliente è titolare, a condizione che siano situati all’interno della stessa area servita dalla medesima cabina primaria.

È possibile aggiungere più impianti o ampliare impianti esistenti alimentati da fonti rinnovabili, compresi i sistemi di accumulo, purché si trovino nell’area servita dalla stessa cabina primaria dei punti di prelievo e in siti sotto il controllo diretto del cliente.

Il ruolo di Referente per questa configurazione può essere ricoperto da:

  • L’autoconsumatore stesso;
  • Il produttore dell’impianto di energia rinnovabile.

Gli impianti inseriti nelle configurazioni di autoconsumo a distanza non possono accedere ai contributi del PNRR, anche se ubicati in Comuni con una popolazione inferiore a 5.000 abitanti.

Per ottenere i benefici economici, è necessario presentare al GSE una richiesta per l’accesso al servizio di autoconsumo diffuso. I contributi vengono riconosciuti per ciascun impianto di produzione che partecipa alla configurazione e comprendono:

  • Un compenso economico stabilito dall’ARERA, che copre alcune componenti tariffarie per l’energia autoconsumata;
  • Una tariffa premio per l’energia condivisa, incentivata.

Infine, i produttori degli impianti possono monetizzare l’energia immessa in rete vendendola sul mercato o scegliendo di ritirarla tramite il servizio Ritiro Dedicato (RID) offerto dal GSE.

Gruppo di autoconsumatori di energia rinnovabile

Un gruppo di autoconsumatori è formato da almeno due soggetti distinti, che possono essere clienti finali e/o produttori, i quali aderiscono al gruppo attraverso un contratto di diritto privato. Il gruppo deve comprendere almeno due punti di connessione separati, uno destinato al consumo e l’altro collegato a un impianto di produzione (UP).

La funzione di Referente per il gruppo di autoconsumatori può essere assunta da:

  • Uno degli autoconsumatori del gruppo, scelto dai membri;
  • L’amministratore di condominio, nominato tramite un verbale dell’assemblea condominiale;
  • In mancanza di un amministratore, il rappresentante legale del condominio, scelto dall’assemblea;
  • Il rappresentante legale dell’edificio;
  • Un produttore esterno (terzo) dell’impianto di produzione/UP.

Possono partecipare al gruppo di autoconsumatori tutti i soggetti che possiedono un punto di connessione, sia come produttori che come clienti finali, ad eccezione di alcune imprese private. In particolare, le imprese appartenenti alle categorie ATECO 35.11.00 e 35.14.00 non possono far parte del gruppo.

I punti di connessione dei clienti finali devono trovarsi nell’area che riguarda lo stesso edificio o condominio. Gli impianti possono essere ubicati nell’edificio o condominio stesso, oppure in altre aree controllate da uno o più membri del gruppo, ma sempre all’interno della stessa zona servita dalla cabina primaria.

Il gruppo può includere impianti o ampliamenti di impianti da fonti rinnovabili, anche con sistemi di accumulo.

Per ottenere i contributi economici, i gruppi di autoconsumatori devono inviare una richiesta al GSE per accedere al servizio di autoconsumo diffuso. I contributi vengono riconosciuti per ciascun impianto di produzione che fa parte del gruppo e comprendono:

  • Un corrispettivo di valorizzazione, stabilito dall’ARERA, per compensare alcune componenti tariffarie sull’energia autoconsumata;
  • Una tariffa premio per l’energia condivisa, che può essere incentivata.

Inoltre, i produttori degli impianti possono scegliere di vendere tutta l’energia immessa in rete o di richiedere il ritiro tramite il servizio di Ritiro Dedicato (RID) offerto dal GSE.

Per i gruppi di autoconsumatori che hanno impianti situati in Comuni con meno di 5.000 abitanti, è previsto un contributo in conto capitale pari al 40% del costo dell’investimento, finanziato dal PNRR.

Comunità Energetica Rinnovabile (CER)

Una Comunità Energetica Rinnovabile (CER) è un gruppo formato da cittadini, piccole e medie imprese, enti locali, autorità comunali, cooperative, enti di ricerca, organizzazioni religiose, organizzazioni del terzo settore e associazioni ambientali, che utilizzano in condivisione l’energia elettrica generata da impianti rinnovabili appartenenti a uno o più membri della comunità. Ogni CER è un’entità giuridica regolata da un atto costitutivo e uno statuto.

Il Referente di una CER può essere una persona fisica designata dalla Comunità stessa, che ha la rappresentanza legale in base allo statuto o all’atto costitutivo. In alternativa, può essere ricoperto da:

  • Un produttore appartenente alla CER;
  • Un cliente finale membro della CER;
  • Un produttore esterno alla CER che gestisce un impianto la cui energia viene condivisa dalla comunità.

All’interno di una CER, l’energia rinnovabile prodotta può essere distribuita tra i membri, che siano consumatori o produttori, situati nello stesso ambito geografico, utilizzando la rete di distribuzione nazionale, che consente la condivisione virtuale dell’energia.

Le CER possono richiedere i contributi economici disponibili presentando una domanda di accesso al servizio di autoconsumo diffuso al GSE. I contributi sono concessi per ciascun impianto di produzione che partecipa alla CER e comprendono:

  • Un corrispettivo di valorizzazione, stabilito dall’ARERA, che coprirà alcune componenti tariffarie per l’energia autoconsumata;
  • Una tariffa premio per l’energia condivisa che viene incentivata.

Inoltre, i produttori degli impianti possono vendere l’energia immessa in rete o richiedere il ritiro dell’energia attraverso il servizio di Ritiro Dedicato (RID) del GSE.

Per le CER situate in Comuni con meno di 5.000 abitanti, è previsto un contributo in conto capitale fino al 40% del costo dell’investimento, finanziato dal PNRR.

Quali sono i ruoli principali nelle configurazioni 

Ogni punto di connessione (POD) e ogni impianto di produzione (UP) può far parte di una sola configurazione. Tuttavia, un soggetto che possiede più punti di connessione e/o più impianti ha la possibilità di distribuirli tra configurazioni diverse. Le configurazioni possono includere anche sistemi di accumulo e stazioni di ricarica per veicoli elettrici.

All’interno delle configurazioni, che raggruppano produttori e consumatori di energia rinnovabile, è possibile aderire con uno dei seguenti ruoli:

  • Producer: Produttore di energia rinnovabile che immette tutta la produzione nella rete, rendendola disponibile per la condivisione;
  • Prosumer: Produttore di energia rinnovabile che utilizza una parte dell’energia per il proprio autoconsumo locale e immette la restante energia nella rete per la condivisione;
  • Consumer: Consumatore che utilizza energia dalla rete ed è titolare di un punto di connessione identificato da un codice POD.

Il GSE si occuperà di calcolare l’energia elettrica condivisa e autoconsumata dalla Comunità Energetica Rinnovabile (CER) basandosi sulle misurazioni fornite dal distributore.

Cosa si intende per autoconsumo virtuale

In un edificio con almeno due appartamenti dotato di un impianto fotovoltaico, il sistema è solitamente collegato a un unico punto di prelievo (POD) della rete elettrica. L’energia prodotta dall’impianto viene utilizzata prioritariamente per coprire i consumi legati a quel punto, come i servizi comuni dell’edificio (ad esempio, l’ascensore o l’illuminazione delle scale). Questo utilizzo diretto è noto come autoconsumo fisico. L’energia prodotta in eccesso, che non viene immediatamente consumata, viene immessa nella rete elettrica.

L’energia immessa in rete può essere in parte utilizzata dagli appartamenti tramite un sistema di condivisione virtuale, oppure può essere valorizzata economicamente attraverso il ritiro dedicato gestito dal GSE o venduta sul mercato. L’autoconsumo fisico riguarda un singolo POD, e il dimensionamento dell’impianto fotovoltaico dipende dalla quantità di energia realmente autoconsumata, maggiore è la quota autoconsumata, più conveniente sarà l’impianto. Nei condomini, il POD utilizzato è generalmente quello associato ai servizi comuni, e l’impianto è progettato principalmente per soddisfare tali consumi.

Una volta coperto il fabbisogno dei servizi comuni, l’energia eccedente immessa in rete può essere condivisa con gli appartamenti tramite un sistema di autoconsumo virtuale. In questo modello, gli appartamenti continuano a utilizzare la rete di distribuzione e i contratti di fornitura già esistenti, pur beneficiando dell’energia prodotta. L’autoconsumo virtuale consente di valorizzare economicamente la quota di energia effettivamente utilizzata.

Per l’autoconsumo virtuale, è importante considerare tre aspetti principali:

  • Energia condivisibile: tutta l’energia immessa in rete è potenzialmente disponibile per la condivisione. Tuttavia, l’effettiva quota condivisa corrisponde al valore minimo, su base oraria, tra l’energia immessa dall’impianto e quella prelevata dagli appartamenti.
  • Contemporaneità: la condivisione è possibile solo se gli appartamenti prelevano energia dalla rete nello stesso momento in cui l’impianto fotovoltaico la immette.
  • Benefici economici: l’autoconsumo virtuale permette di accedere a incentivi tariffari e ottenere un ritorno economico sull’energia condivisa.

Questo modello consente di ottimizzare l’uso dell’energia prodotta dall’impianto, generando vantaggi economici sia per il condominio nel suo complesso sia per i singoli abitanti.

Quali sono gli obiettivi di una CER 

L’obiettivo principale di una Comunità Energetica Rinnovabile (CER) è generare vantaggi economici, sociali e ambientali per i propri membri, azionisti e le comunità locali in cui opera, mettendo in secondo piano il semplice profitto finanziario. Considerare le CER solo come uno strumento per risparmiare è riduttivo, poiché la condivisione dell’energia comporta anche significative ricadute sociali e ambientali. Per l’Unione Europea, una CER rappresenta un’opportunità per valorizzare il rapporto tra individuo, abitazione e ambiente circostante, grazie all’uso delle energie rinnovabili e alla promozione della condivisione, che stimola educazione e coesione sociale.

Vantaggi economici

Unirsi a una CER comporta diversi benefici finanziari:

  • Risparmio energetico: i membri che producono e consumano energia in autonomia riducono i prelievi dalla rete elettrica, abbattendo così i costi energetici.
  • Valorizzazione dell’energia immessa in rete: l’energia prodotta in eccesso, non autoconsumata o condivisa, può essere venduta alla rete, generando un ritorno economico.
  • Incentivi per l’energia condivisa: l’energia condivisa tra prosumers e consumers della CER beneficia di incentivi economici. I guadagni vengono poi suddivisi tra i membri secondo gli accordi contrattuali stabiliti internamente.

Vantaggi sociali

  • Collaborazione e gestione collettiva: le CER promuovono la cooperazione nella gestione dell’energia, considerata un bene comune. I benefici economici prodotti vengono distribuiti equamente tra cittadini, amministrazioni pubbliche e imprese coinvolte.
  • Ruolo delle pubbliche amministrazioni: le amministrazioni locali possono non solo ridurre i propri costi energetici, ma anche agire come promotori sociali, facilitando la partecipazione delle persone alla CER. Inoltre, queste comunità rappresentano uno strumento efficace per contrastare la povertà energetica, offrendo supporto alle fasce di popolazione più vulnerabili.

Vantaggi ambientali

  • Riduzione delle emissioni: uno dei principali contributi delle CER è il loro ruolo nella diminuzione delle emissioni di gas serra. L’Unione Europea le considera essenziali per la promozione delle fonti rinnovabili, non solo per il loro modello di produzione sostenibile, ma anche per l’impatto educativo sulle comunità.
  • Uso consapevole dell’energia: la partecipazione a una CER incoraggia comportamenti più responsabili verso il consumo di energia, migliorando l’efficienza energetica e ottimizzando le risorse. Questo è un elemento chiave per mitigare l’impatto ambientale.

Le Comunità Energetiche non si limitano a produrre energia, ma propongono un modello di solidarietà e sostenibilità, creando valore per le persone e per l’ambiente. Questo approccio contribuisce a costruire un futuro più equo e rispettoso del pianeta.

Nuove tariffe e corrispettivi di valorizzazione

Nel Decreto CACER, Allegato 1, sono riportate le nuove tariffe premio previste per l’energia condivisa che beneficia di incentivi. La tariffa è composta da tre elementi principali:

  • Componente fissa: Questa componente è costante per 20 anni e varia in base alla potenza dell’impianto, gli impianti più piccoli ricevono una tariffa più alta mentre gli impianti di maggiore potenza ricevono una tariffa più bassa.
  • Componente variabile: Dipende dal prezzo zonale orario dell’energia (Pz). La componente variabile aumenta proporzionalmente alla differenza tra 180 €/MWh e il prezzo zonale orario.
  • Massimale: Ogni tariffa ha un limite massimo che non può essere superato, determinato anche dalla posizione geografica dell’impianto.

Calcolo della tariffa premio (TIP) e correzione per i livelli di insolazione

La tariffa premio, espressa in €/MWh, viene calcolata secondo queste formule:

  • Impianti con potenza superiore a 600 kW e fino a 1 MW:

TIP = 60 + max (0; 180 – Pz)
Tariffa massima: 100 €/MWh.

  • Impianti con potenza superiore a 200 kW e fino a 600 kW:
    TIP = 70 + max (0; 180 – Pz)
    Tariffa massima: 110 €/MWh.
  • Impianti con potenza fino a 200 kW:
    TIP = 80 + max (0; 180 – Pz)
    Tariffa massima: 120 €/MWh.

In tutte le formule, Pz rappresenta il prezzo zonale orario dell’energia.

Per gli impianti fotovoltaici, le tariffe premio calcolate sono corrette in base alla zona geografica:

  • Regioni del Centro (Lazio, Marche, Toscana, Umbria, Abruzzo): +4 €/MWh;
  • Regioni del Nord (Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Trentino-Alto Adige, Valle d’Aosta, Veneto): +10 €/MWh.

Contributo di valorizzazione per l’energia autoconsumata

Il GSE riconosce un compenso unitario per ogni kWh di energia elettrica autoconsumata, chiamato contributo di valorizzazione. Questo contributo è calcolato sulla base della tariffa di trasmissione e, in alcuni casi, comprende anche un compenso aggiuntivo per:

  • Tariffa di trasmissione: 10,57 €/MWh;
  • Tariffa di distribuzione: 0,65 €/MWh.
  • Perdite di rete evitate: 1,2% per la media tensione (MT) e 2,6% per la bassa tensione (BT), calcolate sul prezzo zonale.

Questi fattori, insieme, determinano il valore finale del contributo riconosciuto per l’energia autoconsumata.

CER con Blumatica Impianti Solari 

Blumatica Impianti Solari è il software che permette un’analisi completa delle comunità energetiche, sia sotto il profilo economico che energetico.

Dopo aver progettato l’impianto, nella sezione dedicata all’analisi economica è possibile configurare tutti i parametri generali della comunità energetica, definendo autoconsumatori e membri partecipanti. Si può scegliere tra diverse configurazioni: gruppo di autoconsumo, comunità energetica o autoconsumatore a distanza.

Una volta completata la configurazione, il software calcola la redditività dell’impianto e offre una panoramica dettagliata dei risultati annuali, con un’analisi approfondita sia economica che energetica.

 Redditività dell'impianto, Blumatica Impianti Solari
Figura 2 – Redditività dell’impianto, Blumatica Impianti Solari

Per quanto riguarda il bilancio energetico, è possibile consultare una sezione dedicata dove i dati vengono visualizzati in dettaglio, fino ad arrivare al bilancio energetico orario per un giorno tipo.

Bilancio Energetico, Blumatica Impianti Solari
Figura 3 – Bilancio Energetico, Blumatica Impianti Solari
  • Progettazione di impianti con diverse tipologie di allaccio: È possibile sviluppare impianti monofase in bassa tensione, trifase sia in bassa che in media tensione.
  • Configurazione completa dei componenti di un impianto fotovoltaico: Procedure guidate facilitano la progettazione e il dimensionamento di tutti gli elementi, come moduli fotovoltaici (fissi o con sistema di inseguimento), inverter (standard, ibridi o con ottimizzatori), sistemi di accumulo (monodirezionali o bidirezionali sia lato produzione in corrente continua che lato post-produzione in corrente alternata), quadri, cavi e dispositivi di protezione.
  • Creazione automatica dello schema elettrico: Una volta definiti i componenti, il software genera automaticamente lo schema elettrico dell’impianto, sia in versione unifilare che multifilare, dalla stringa fino alla connessione con la rete.
  • Gestione integrata di più impianti con diversi codici POD: Grazie al wizard per la multisimulazione, è possibile progettare più impianti all’interno di un unico file, assegnando a ciascun impianto un codice POD distinto. Questo strumento considera anche aspetti come l’ombreggiamento reciproco e l’ingombro, risultando particolarmente utile per impianti condominiali.
  • Progettazione in 2D e /o 3D: Il software permette di sviluppare il progetto utilizzando un CAD integrato, con la possibilità di importare file DWG/DXF, immagini di sfondo (ad esempio da Google Maps) o modelli BIM in formato IFC. Dopo aver definito le aree per i pannelli e le eventuali ostruzioni, il calcolo degli ombreggiamenti viene effettuato in modo automatico.
  • Personalizzazione delle connessioni delle stringhe: Un wizard guida nella configurazione delle connessioni di tutte le stringhe, consentendo di ottimizzare il progetto una volta completata la progettazione dell’impianto.
  • Analisi economica dell’impianto: Il software include strumenti per valutare la redditività, considerando costi di installazione, spese periodiche e una tantum, regime contrattuale scelto (comunità energetiche, agrivoltaico, scambio sul posto, ritiro dedicato, ecc.), regime fiscale applicabile, incentivi (con verifica dei massimali di spesa), ammortamenti ed eventuali finanziamenti.
  • Bilancio energetico dettagliato: Consente di analizzare in modo preciso i risultati dell’impianto, visualizzando dati come energia prodotta, accumulata, autoconsumata, immessa in rete, consumata, coperta da accumulo e prelevata dalla rete, con la possibilità di effettuare analisi su base oraria.

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Chiara Manzo

Responsabile Tecnico


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