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Il Regolamento per la formazione professionale continua, deliberato dal Consiglio Nazionale di riferimento (il CNI) nella seduta di giugno 2013, è il testo fondamentale di riferimento per gli ingegneri circa i crediti deontologici, rientranti nel gruppo dei CFP.
Il documento è stato adottato in attuazione del decreto n. 1374 del 7 agosto 2012 e pubblicato sul Bollettino Ufficiale del Ministero della Giustizia a luglio 2013.
I crediti deontologici necessari
Secondo quanto stabilito, gli ingegneri possono esercitare la propria attività solo se in possesso di un minimo di 30 crediti annuali. Il tetto massimo acquisibile, invece, è di 120.
Tra i CFP ottenuti, devono esserne presenti 5 concernenti la deontologia professionale e l’etica. Essi sono conferiti al momento della prima immatricolazione all’Albo e sono da conseguire entro il primo anno solare successivo a quello di iscrizione.
Soffermandoci un secondo su quest’ultimo fattore, gli ingegneri acquisiscono una quota di CFP al momento della registrazione all’Ordine. Se avviene entro 2 anni dall’abilitazione, vengono riconosciuti 90 crediti. Tra i 2 ed i 5 anni, se ne conferiscono 60. Dopo i 5 anni, 30.
Per poter esercitare la propria mansione, è bene ricordare che il professionista non deve mai scendere sotto ai 30 CFP.
Il codice deontologico degli ingegneri
Partendo dal principio, secondo Garzanti, la deontologia è l’insieme di norme etico-sociali da dover seguire per poter svolgere la propria attività. Indica quindi la condotta che lo specialista è chiamato a tenere nei confronti della società e delle persone con le quali si relaziona.
Per gli ingegneri, l’obbligo di formazione continua assume un’importanza fondamentale all’interno del codice deontologico, tanto da rappresentare un diritto e dovere di tutti i lavoratori, liberi professionisti o dipendenti pubblici o privati.
Sono inoltre tenuti a svolgere la propria mansione adempiendo ai principi costituzionali legislativi, oltre che sottrarsi ad ogni condizionamento diretto o indiretto che alteri il corretto esercizio della propria mansione.
Essi sono in aggiunta chiamati a rendere disponibili le proprie capacità per lo sviluppo sociale ed in caso di calamità, coordinandosi con le strutture preposte alla gestione delle emergenze presenti nel territorio.
Come sono acquisibili i crediti deontologici
Tre sono le tipologie di percorsi disponibili per acquisire i crediti formativi, tra cui rientrano anche quelli deontologici, al fine di essere costantemente aggiornati: attività formali, non formali ed informali.
L’attività formale è strutturata in un’istituzione scolastico-formativa, indirizzata ad ottenere una certificazione o titolo di studio. Esempio ne sono master di primo e secondo livello, dottorati di ricerca, università con esame finale.
La formazione non formale consiste in eventi organizzati da Ordini territoriali e associazioni di iscritti agli Albi e altri soggetti autorizzati dal CNI. Viene concretizzata attraverso corsi e seminari riconosciuti; convegni, conferenze ed altri eventi specificatamente individuati dal Consiglio Nazionale; visite tecniche qualificate a siti di interesse; stages formativi.
L’aggiornamento informale è invece collegato alla vita quotidiana occupazionale. Comprende la certificazione delle competenze professionali da parte dell’Ordine; le pubblicazioni qualificate; i brevetti; organismi, gruppi di lavoro, comitati tecnici e di studio in Italia e all’estero, riconosciuti dal CNI; commissioni per gli esami di Stato per l’esercizio della professione di ingegnere/ingegnere junior; interventi di carattere socio-umanitario riguardanti calamità naturali inerenti l’ambito professionale; aggiornamento legato all’attività professionale dimostrabile. Per maggiori dettagli si consiglia la lettura del nostro redazionale Formazione continua e CFP per ingegneri e architetti: news 2022.
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