
Fra i luoghi a forte rischio per la sicurezza e la salute dei lavoratori rientrano gli “ambienti confinati e/o sospetti di inquinamento” nei quali tutt’oggi si verificano spesso infortuni, anche mortali per la presenza di agenti chimici/fisici/biologici oppure per la ventilazione sfavorevole e, quindi, scarsità di ossigeno.
Trattasi, purtroppo, di un tema sempre attuale alla luce dei fatti di cronaca registrati, come quello avvenuto a Casteldaccia nello scorso maggio, che ha visto la morte di cinque operai durante un intervento nella rete fognaria locale a causa dell’inalazione di gas emanati.
INDICE
È di fondamentale importanza mitigare o, laddove possibile, eliminare i rischi prima che i lavoratori presiedano in spazi confinati e ciò è possibile mediante:
- Valutazione preliminare dei rischi ai quali il lavoratore sarà esposto;
- Formazione obbligatoria;
- Utilizzo di dispositivi di protezione individuale.
Definizione Spazi Confinati e/o sospetti di inquinamento
Per ambiente confinato si intende uno spazio totalmente o parzialmente chiuso, uno spazio che il lavoratore non occupa in maniera continua ma solo occasionalmente e temporaneamente per lo svolgimento della sua attività lavorativa.
Ad esempio, si definiscono ambienti confinati:
- Reti fognarie;
- Cisterne interrate o seminterrate;
- Pozzi;
- Cavità, fossi e trincee;
- Gallerie.
Il quadro normativo di riferimento
- D.Lgs. 81/2008 “Testo unico sulla sicurezza”
- D.P.R. 177/2011 “Qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi operanti in ambienti sospetti di inquinamento/confinati”
- UNI 11958:2024 “Criteri per identificare e valutare i pericoli ed i rischi ai quali sono esposti i lavoratori
I lavori in tali ambienti sono disciplinati dal D.lgs. 81/2008, in particolare:
- Dall’art. 6, che ‘vieta l’accesso ai lavoratori a pozzi, fogne, camini, ecc.. senza che sia stata previamente accertata l’assenza di pericolo per la vita e l’integrità fisica dei lavoratori medesimi, senza previo risanamento dell’atmosfera mediante ventilazione o altri mezzi idonei”;
- Dall’art. 121 che tratta la presenza di gas negli scavi: “devono essere adottate idonee misure contro i pericoli derivanti dalla presenza di gas o vapori tossici, asfissianti, infiammabili o esplosivi, specie in rapporto alla natura geologica del terreno o alla vicinanza di fabbriche, depositi, raffinerie, stazioni di compressione e di decompressione, metanodotti e condutture di gas, che possono dar luogo ad infiltrazione di sostanze pericolose”.
Le attività eseguite in ambienti confinati e/o sospetti di inquinamento dovranno essere svolte unicamente da imprese o lavoratori autonomi qualificati.
Il D.P.R. 177/2011 tratta la qualificazione delle imprese e dei lavoratori che operano in ambienti confinati e le relative procedure di sicurezza, soprattutto in merito agli adempimenti amministrativi.
Le imprese che operano in spazi confinati devono rispettare vari requisiti, ad esempio:
- Applicazione delle vigenti disposizioni in materia di valutazione dei rischi, sorveglianza sanitaria e misure di gestione delle emergenze;
- Presenza di personale, in percentuale non inferiore al 30% della forza lavoro, con esperienza almeno triennale relativa a lavori in ambienti sospetti di inquinamento o confinati;
- Attività di informazione e formazione di tutto il personale per la conoscenza dei fattori di rischio, compreso il datore di lavoro ove impiegato per attività lavorative in ambienti sospetti di inquinamento o confinati;
- Possesso di dispositivi di protezione individuale, oltre a misure di protezione collettiva;
- Addestramento all’uso di attrezzature, strumenti ed adozione delle procedure di sicurezza.
Vista la numerosità degli infortuni, per contrastarli e gestire la sicurezza in tali ambienti viene in soccorso la nuova norma UNI 11958:2024 che approfondisce i criteri per identificare e valutare i pericoli ed i rischi ai quali sono esposti i lavoratori.
L’introduzione della UNI 11958:2024 ha lo scopo di garantire la sicurezza dei lavoratori in ambienti confinati ponendo l’accento su aspetti tecnici, aiutando il datore di lavoro nella gestione della sicurezza per attività svolte in spazi confinati e/o sospetti di inquinamento sia da parte del proprio personale sia se ricopre il ruolo di committente.
Trattasi, quindi, di una normativa tecnica che prevede una pratica applicazione delle regole e delle disposizioni in merito alla valutazione dei rischi affrontando:
- La classificazione degli ambienti;
- L’Identificazione dei pericoli;
- La definizione di:
- Procedure operative ed emergenza;
- Requisiti di sicurezza delle attrezzature e della strumentazione;
- Ruoli e responsabilità;
Viene messo a disposizione un vasto elenco di possibili fattori di rischio in tali ambienti (Appendice A).
La normativa sottolinea che “alcuni di questi fattori di rischio (Tabella A) possono già esistere in origine negli ambienti confinati o con sospetto di inquinamento, mentre altri possono sopraggiungere durante l’esecuzione dei lavori”.
Fattore di Rischio | Cause Potenziali |
---|---|
Asfissia | Carenza di ossigeno a causa di processi ossidativi o fermentativi (formazione di anidride carbonica, acido solfidrico, ecc.) e/o formazione, presenza, introduzione di gas che si sostituiscono all’ossigeno (azoto, monossido di carbonio, ecc.). Sprofondamento, inghiottimento o intrappolamento in materiale solido incoerente (cereali, granuli plastici, catalizzatori, inerti pulverulenti, ecc.). |
Condizioni microclimatiche sfavorevoli | Alta umidità, alta o bassa temperatura, utilizzo DPI a limitata traspirazione, tipologia lavori in corso, ecc. |
Esplosione/incendio | Evaporazione liquidi infiammabili, presenza/formazione gas infiammabili, sollevamento di polveri infiammabili e presenza di fonti di innesco di varia natura (cariche elettrostatiche, utilizzo utensili e attrezzature di lavoro che producono scintille, impianti ed apparecchi elettrici, operazioni di taglio e saldatura, ecc.). |
Intossicazione | Presenza di residui o prodotti di reazioni chimiche o processi di decomposizione o biologici, non efficace isolamento, ecc. |
Caduta | Mancata o errata predisposizione di opere provvisionali, mancato uso DPI, utilizzo attrezzatura non idonea o usata male (per esempio scala troppo corta o non vincolata), ecc. |
Elettrocuzione | Impianti/utensili in cattivo stato di manutenzione o non adeguati alla classificazione dell’area o non conformi alla normativa applicabile (vedere, per esempio, luoghi conduttori ristretti). Errori di manovra (mancato isolamento elettrico), mancato coordinamento, mancato sezionamento/scollegamento elettrico, ecc. |
Contatto con organi in movimento | Parti di impianto/macchine non adeguatamente protetti, ecc. |
Investimento/schiacciamento | Accesso da aree stradali, caduta di gravi, errori di manovra mezzi, mancato coordinamento in fase di ingresso/uscita. |
Ustioni/congelamento | Presenza di sostanze o parti a elevata/bassa temperatura non sufficientemente protette; errori di manovra in macchine termiche (insufficiente raffreddamento/riscaldamento), ecc. |
Annegamento | Eventi meteorici improvvisi, infiltrazioni, mancato isolamento, ecc. |
Atmosfera con eccesso di ossigeno | In atmosfere con alte percentuali di ossigeno esiste un aumento di rischio di incendio ed esplosione. |
Rumore | Dovuto alle attività lavorative svolte all’interno dell’ambiente confinato. |
Procedure di sicurezza ed emergenza in spazi confinati
La gestione, programmazione ed organizzazione della sicurezza richiede la conoscenza dei luoghi nei quali verranno svolte le lavorazioni, analizzando i rischi e le relative procedure operative in caso di esposizione prima dell’inizio dei lavori.
È compito del datore di lavoro informare i lavoratori su:
- Caratteristiche dei luoghi di lavoro
- Rischi ai quali possono essere potenzialmente esposti, ad esempio:
- Asfissia;
- Intossicazione;
- Incendio ed esplosione;
- Annegamento;
- Ustioni.
- Dispositivi di protezione individuale che dovranno utilizzare, come:
- Maschere con filtro/respiratori isolanti;
- Guanti di protezione;
- Protezione degli occhi;
- Calzature di sicurezza.
- Procedure per contrastare gli infortuni sul lavoro, eliminando o mitigando l’esposizione alle fonti di rischio in tutte le fasi lavorative.
Il DL, inoltre, ha l’obbligo di nominare un suo rappresentante per mettere in pratica operazioni di vigilanza e coordinamento, per limitare i danni da rischi interferenti, ed operazioni di gestione delle emergenze coordinandosi con le autorità preposte al soccorso.
Infatti, è fondamentale stilare un piano di emergenza che contenga procedure e prassi da adottare in caso di eventuali incidenti al fine di garantire un tempestivo soccorso del lavoratore infortunato.
Tale documento, da aggiornare periodicamente in caso di variazioni nell’ambiente di lavoro e/o delle attività svolte, dovrà essere messo a disposizione di ogni impresa operante in cantiere e delle squadre di soccorso esterne (come Vigili del Fuoco, addetti al primo soccorso del 118).
Come valutare i rischi in spazi confinati con Blumatica
La valutazione dei rischi propri di un ambiente confinato e/o sospetto di inquinamento avviene tramite l’adozione di procedure ed istruzioni operative.
In Blumatica DVR, è possibile associare tali procedure mediante l’apposita sezione “Istruzioni Operative”, da indicare sulle fasi di lavoro presenti:

In alternativa, a corredo del software, è disponibile un modello standard dedicato alla tematica “Lavori in ambienti sospetti di inquinamento o confinati” caratterizzato da fasi, procedure e rischi legati proprio agli ambienti confinati:

Il tecnico professionista in questo caso avrà un template di partenza completamente personalizzabile, su cui poter operare, in base al suo caso specifico.
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Responsabile Tecnico