Movimentazione manuale dei carichi (MMC), come ridurre i rischi. Guida alla valutazione e prevenzione

MMC_Movimentazione manuale dei carichi
La movimentazione manuale dei carichi comprende sollevamento, trasporto, spinta e movimenti ripetitivi che possono causare gravi patologie muscoloscheletriche. La normativa (D.Lgs. 81/2008 e norme ISO 11228) stabilisce limiti, metodi di valutazione e misure preventive: ergonomia, ausili meccanici, DPI e formazione, per garantire sicurezza e ridurre i rischi nei luoghi di lavoro.

La movimentazione manuale dei carichi è così definita: “Attività che richiede l’utilizzo della forza umana per sollevare, abbassare, trasportare oppure muovere e mantenere in altro modo qualsiasi oggetto”. 

Fanno parte di questo titolo anche i rischi derivanti da movimenti ripetitivi e continuati, che possono dare origine anch’essi a patologie osteo-articolari, tendinee e muscolari anche gravi e perduranti. 

La movimentazione manuale dei carichi è disciplinata dal Titolo VI e dall’allegato XXXIII del D.Lgs. 81/2008.

Per analizzare i rischi da movimentazione manuale dei carichi vengono applicate le norme tecniche della serie ISO 11228 (parte 1-2-3) che si occupano di assegnare gli standard per l’analisi dettagliata delle tre tipologie di movimentazione dei carichi:

  1. ISO 11228 – 1 per l’analisi del rischio da sollevamento e trasporto
  2. ISO 11228 – 2 per la valutazione della movimentazione da spinta e traino
  3. ISO 11228 – 3 per l’analisi dei bassi carichi ad alta frequenza

La serie ISO 11228 stabilisce:

  • raccomandazioni ergonomiche per i diversi tipi di compiti di movimentazione manuale
  • specifica i limiti raccomandati per il sollevamento, l’abbassamento e trasporto tenendo conto dell’intensità, frequenza e durata del compito
  • stabilisce che il peso massimo sollevabile in condizioni ottimali (ovvero senza curvare o ruotare la schiena) è di:
    • 20 kg Femmine (da 20 a 45 anni)
    • 15 kg Femmine (di età <20 o >45 anni)
    • 25 kg Maschi (da 20 a 45 anni)
    • 20 kg Maschi (di età <20 o >45 anni)
Movimentazione manuale dei carichi
Figura 1 – Movimentazione manuale dei carichi per età e genere

In applicazione alle ISO 11228, la ISO TR 12295 fornisce gli strumenti per lo studio delle movimentazioni secondo gli algoritmi di calcolo previsti dalle norme tecniche.

L’ISO TR 12295 può essere utilizzata, per una verifica preliminare, senza l’utilizzo di algoritmi matematici, controllando il soddisfacimento di alcuni requisiti essenziali, rilevando:

  • condizioni critiche (presenza di rischio significativo/inaccettabile)
  • condizioni di accettabilità o assenza di rischio significativo.

e verificando la presenza di potenziali condizioni di rischio attraverso semplici domande di tipo qualitativo/quantitativo.

Tale valutazione rapida è indirizzata ad identificare tre possibili condizioni:

Come vengono classificate le tipologie di movimentazione manuale dei carichi

  • Compito Semplice: è definito come compito che include il sollevamento di un solo tipo di oggetto (con lo stesso peso) usando sempre la medesima postura (geometria del corpo) nello stesso schema all’origine e alla destinazione. In questo caso viene utilizzata la procedura di calcolo dell’Indice di Sollevamento “tradizionale”, come riportato nella ISO 11228-1.
  • Compito Composito: è definito come compito che include il sollevamento di oggetti (generalmente dello stesso tipo e massa) usando geometrie differenti (raccogliere e posizionare da/su mensole a diverse altezze e/o diversi livelli di profondità). In questo caso viene applicata la procedura di calcolo dell’Indice di Sollevamento Composito (CLI), mediante l’Equazione del NIOSH Revisionata.
  • Compito Variabile: viene definito come un compito in cui sia la geometria del corpo che il peso della massa variano durante diversi sollevamenti eseguiti dai lavoratori nello stesso periodo di tempo. In questo caso viene applicata la procedura di calcolo dell’Indice di Sollevamento Variabile (VLI).

Per calcolare gli indici CLI – VLI occorrono alcuni parametri che caratterizzano la movimentazione, ovvero:

  • Il numero dei carichi sollevati e il loro peso,
  • Collocazione verticale (altezza delle mani all’origine/destinazione del sollevamento).
  • Dislocazione (distanza) orizzontale (Massimo punto di presa delle mani lontano dal corpo durante il sollevamento).
  • Asimmetria (dislocamento angolare del carico).
  • Tipo di presa

Misure di prevenzione: ridurre il rischio alla fonte

Ridurre il rischio associato alla movimentazione manuale dei materiali significa adottare misure che migliorino il compito svolto, le caratteristiche dell’oggetto movimentato e le condizioni dell’ambiente di lavoro, in relazione alle caratteristiche degli operatori coinvolti.

L’art.168 del D.lgs. 81/2008 stabilisce gli obblighi del datore di lavoro che deve:

  • Adottare le misure organizzative necessarie e ricorrere ai mezzi appropriati, in particolare attrezzature meccaniche, per evitare la necessità di una movimentazione manuale dei carichi da parte dei lavoratori.
  • Adottare, qualora non sia possibile evitare la movimentazione manuale dei carichi ad opera dei lavoratori, le misure organizzative necessarie, ricorrere ai mezzi appropriati e fornire ai lavoratori stessi i mezzi adeguati, allo scopo di ridurre il rischio che comporta la movimentazione manuale di detti carichi, tenendo conto dell’allegato XXXIII, ed in particolare:
  1. a) organizzare i posti di lavoro in modo che detta movimentazione assicuri condizioni di sicurezza e salute;
  2. b) valutare, se possibile anche in fase di progettazione, le condizioni di sicurezza e di salute connesse al lavoro in questione tenendo conto dell’allegato XXXIII;
  3. c) evitare o ridurre i rischi, particolarmente di patologie dorso-lombari, adottando le misure adeguate, tenendo conto in particolare dei fattori individuali di rischio, delle caratteristiche dell’ambiente di lavoro e delle esigenze che tale attività comporta, in base all’allegato XXXIII;
  4. d) sottoporre i lavoratori alla sorveglianza sanitaria di cui all’articolo 41, sulla base della valutazione del rischio e dei fattori individuali di rischio di cui all’allegato XXXIII.

Tra le misure organizzative più efficaci ed adottate annoveriamo:

Automazione dei processi

La prima scelta dovrebbe sempre essere quella di evitare la MMC attraverso l’introduzione di ausili meccanici quali:

  • Carrelli elevatori
  • Nastri trasportatori
  • Gru a bandiera o a soffitto
  • Sollevatori a vuoto o a ventosa
  • Sistemi di movimentazione motorizzati

Questi strumenti permettono una drastica riduzione dell’esposizione dei lavoratori a sollecitazioni biomeccaniche dannose.

Ergonomia dei luoghi di lavoro e misure comportamentali

Una corretta organizzazione ergonomica del posto di lavoro è essenziale per eliminare o ridurre i disturbi e le patologie causati da operazioni di sollevamento e trasporto.

I lavoratori devono:

  • Collocare i carichi a un’altezza compresa tra 75 e 100 cm da terra
  • Durante il sollevamento o lo spostamento, mantenere sempre il busto in posizione eretta, piegare le gambe, evitare le rotazioni del tronco e tenere il carico il più vicino possibile al corpo. In nessun caso si deve incurvare la schiena; 
  • Assicurarsi che vi sia spazio sufficiente per effettuare i movimenti in modo sicuro;
  • Predisporre superfici piane e antiscivolo
  • ripartire equamente il peso tra le due mani e sul corpo;
  • accertarsi di avere sempre la visuale libera durante la movimentazione dei carichi;
  • coordinare i movimenti in caso di trasporto di carichi tramite più persone;

Organizzazione del lavoro e turnazione

Ridurre il carico biomeccanico può essere ottenuto anche mediante:

  • Rotazione dei compiti tra i lavoratori
  • Pause programmate per il recupero muscolare
  • Adeguata formazione e informazione dei lavoratori

Misure Protettive: DPI e formazione

Quando non è possibile eliminare completamente la movimentazione manuale, è necessario adottare misure protettive che consentano di contenere il rischio residuo ed eseguire una sua analisi per valutare l’entità di eventuali misure di prevenzione da adottare.

Dispositivi di protezione individuale (DPI)

Una ulteriore misura protettiva è costituita dai Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) che non sostituiscono le misure di prevenzione ma sono un importante contributo per la sicurezza del lavoratore, ad esempio:

  • Cinture lombari: da utilizzare solo in situazioni temporanee e sotto controllo medico o ergonomico, poiché l’uso prolungato può provocare effetti contrari.
  • Scarpe antinfortunistiche con suola antiscivolo e puntale di protezione, per prevenire infortuni agli arti inferiori durante il trasporto di carichi.
  • Guanti antiscivolo: migliorano la presa sui carichi e riducono il rischio di cadute accidentali.
  • Ginocchiere o indumenti protettivi, in base alla posizione di lavoro richiesta.
  • Formazione e addestramento

La formazione dei lavoratori, aggiornata periodicamente, deve comprendere:

  • Principi di ergonomia applicata
  • Tecniche corrette di sollevamento e trasporto
  • Uso corretto di ausili meccanici e DPI
  • Riconoscimento dei sintomi da sovraccarico

Valuta le diverse tipologie di Movimentazione manuale dei carichi (MMC) con Blumatica

Per la gestione del rischio da movimentazione dei carichi, responsabilità tecnico-organizzativa del datore di lavoro, Blumatica offre una soluzione software che permette di gestire puntualmente l’algoritmo delineato dalla norma evitando errori ed ottenendo il risultato in tempi ridotti.

Blumatica DVR che consente di implementare la Valutazione dei rischi di qualunque organizzazione e, mediante specifici tools integrati, di eseguire le analisi di tutti i rischi specifici applicando rigorosamente gli algoritmi differenti definiti dalle norme di riferimento.

Scarica e prova gratuitamente Blumatica DVR

 

Melania Basili

Technical Support Engineer


Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *