Ecco finalmente la nuova revisione della UNI 10200 dopo due inchieste pubbliche ed il coinvolgimento di oltre 40 aziende e 50 esperti di settore nella commissione tecnica 271 del CTI.
INDICE
Migliorata la determinazione del consumo involontario nel caso di contabilizzazione indirettaRevisione della procedura per la formulazione del prospetto previsionaleGestione differente delle tubazioni correnti nelle singole unità immobiliariCondomini con più fabbricatiEsplicito richiamo all’obbligo di effettuare una diagnosi energeticaProspetto D.1 – Quadro di sintesi degli scenari di modellazione dell’edificioProspetto D.2 – Riassunto dei principali dati energetici necessari per la ripartizione delle speseBlumatica UNI 10200Blumatica Diagnosi Energetica
La revisione risolve le criticità ed alcuni refusi della versione 2015 che, negli anni scorsi, hanno generato interpretazioni discordanti e notevoli difficoltà.
La nuova norma consente una ripartizione della spesa molto più accurata: grazie ad una specifica sezione, la UNI descrive le modalità di ripartizione per tutta una serie di “casi particolari” (condomini composti da più fabbricati, tubazioni correnti nelle singole unità immobiliari, unità prive di contabilizzazione, ecc.).
Di seguito le principali novità.
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Migliorata la determinazione del consumo involontario nel caso di contabilizzazione indiretta
calcolato ora in funzione del grado di occupazione dell’edificio (sulla base del fattore d’uso dell’edificio): in questo modo è possibile calcolare correttamente la quota involontaria nel caso di edificio ad utilizzo parziale o saltuario.
Cerchiamo di approfondire un po’ questo concetto.
Nel caso di contabilizzazione indiretta (quindi con ripartitori installati su tutti i radiatore delle diverse unità immobiliari che costituiscono il condominio) il consumo involontario totale (Qinv) non può essere determinato per differenza (come invece in presenza di contabilizzazione diretta, ovvero nel caso di contatori di calore installati all’ingresso di ciascuna unità immobiliare) bensì deve essere stimato a priori come frazione dell’energia prodotta (erogata dalla centrale termica ed immessa in rete):
Qinv = Qtot x finv
dove:
Qtot è il consumo totale [kWht];
finv è la frazione del consumo totale da attribuire alla componente involontaria.
La prima differenza rispetto alla precedente versione della norma riguarda l’applicazione del fattore finv non al fabbisogno ideale bensì all’energia stagionale effettiva, erogata dalla centrale termica ed immessa in rete di anno in anno.
Inoltre, la frazione finv non è più un valore fisso, deducibile dalla tabella riportata sulla norma stessa, ma dipende dal grado di utilizzazione dell’edificio (inteso come grado di occupazione), espresso dal cosiddetto “fattore d’uso” (fuso). In particolare, quanto minore è il grado di utilizzazione tanto più incide la componente involontaria.
Si definisce fattore d’uso dell’edificio (fuso) il rapporto tra il consumo totale effettivo della stagione di riferimento (Qtot) e il fabbisogno teorico in ingresso alla distribuzione (Qdis,in), calcolato in condizioni di uso standard dell’edificio:
fuso = Qtot / Qdis,in
L’aspetto più importante è che il calcolo del fattore d’uso deve essere effettuato annualmente al fine di quantificare adeguatamente la frazione finv. In base al valore del fattore d’uso, si distinguono i seguenti due casi:
Edifici normalmente utilizzati (pieno utilizzo)
fuso > 0,8 |
Edifici a utilizzazione discontinua o saltuaria
fuso ≤ 0,8 |
La frazione finv si pone pari al corrispondente valore di pieno utilizzo (f*inv), che può essere a sua volta determinato:
|
Il fattore finv si corregge in funzione del fattore d’uso, ipotizzando che tra di essi intercorra una dipendenza sostanzialmente lineare:
finv = 1- [(1 – f*inv) / 0,8] x fuso dove: f*inv è la frazione del consumo involontario a piena utilizzazione (tabellata o analitico). L’andamento della frazione finv in funzione del fattore d’uso è rappresentato nella figura seguente: in particolare l’incidenza della componente involontaria tende ad essere tanto maggiore quanto minore è il fattore d’uso. |
A quanto appena riportato, va effettuata un’ulteriore precisazione: la frazione tabulata (f*inv,tab) si intende rappresentativa della sola distribuzione di utenza interna al fabbricato ed è valutata in assenza di altre perdite significative. In presenza di ulteriori perdite (dovute ad esempio alla distribuzione esterna al fabbricato, all’accumulo o alla distribuzione primaria), queste vanno aggiunte. La frazione del consumo involontario a piena utilizzazione (f*X,inv) può essere pertanto calcolata, nell’ipotesi predetta, nel seguente modo:
f*inv = [(Qdis,in – Qdis,agg,ls,ls) ´ f*inv,tab + Qdis,agg,ls,ls] / Qdis,in
dove:
Qdis,in è il fabbisogno in ingresso alla distribuzione [kWht];
Qdis,agg,ls sono le perdite dovute a distribuzioni differenti da quella interna al fabbricato [kWht].
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Revisione della procedura per la formulazione del prospetto previsionale
Revisione della procedura per la formulazione del prospetto previsionale per ovviare all’erronea sottostima del consumo involontario: come già avveniva nella vecchia norma per il calcolo della rendicontazione stagionale nel caso di contabilizzazione indiretta, nel prospetto previsionale il consumo involontario totale deve essere stimato a priori per poi ottenere il consumo volontario per differenza.
In particolare, noto il consumo totale del condominio (Qtot), pari al corrispondente fabbisogno teorico in ingresso alla distribuzione (Qdis,in), occorre calcolare anzitutto il consumo involontario come frazione del fabbisogno teorico:
Qinv = Qdis,in * f*inv
dove, f*inv è la frazione del consumo involontario a piena utilizzazione (ricavata pertanto dal prospetto della norma o calcolata in maniera analitica).
A questo punto, il consumo volontario totale si ottiene per differenza:
Qvol = Qtot – Qinv
da cui si ottiene il consumo volontario della singola unità immobiliare (Qvol,ui) ripartendo il consumo totale tra le unità in proporzione ai rispettivi fabbisogni teorici:
Qvol,ui = Qvol x (Qsys,out / ΣQsys,out)
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Gestione differente delle tubazioni correnti nelle singole unità immobiliari.
La norma distingue le tubazioni correnti nelle unità in due differenti tipologie:
- Di pertinenza dell’unità immobiliare (poste a valle del punto di distacco dall’impianto condominiale) comprendenti, ad esempio, il caso di anello monotubo
- Non di pertinenza dell’unità immobiliare (poste a monte del punto di distacco dall’impianto condominiale) come ad esempio i montanti verticali a vista.
Vediamo che incidenza hanno tali tubazioni sul calcolo della spesa.
Tubazioni di pertinenza
(es. anello monotubo) |
Tubazioni di pertinenza
(es. montanti verticali a vista) |
Tali tubazioni sono equiparabili a corpi scaldanti aggiunti e, pertanto, costituiscono una quota aggiuntiva della potenza installata e quindi dei millesimi dell’unità immobiliare a cui appartengono.
Inoltre di tali tubazioni occorre calcolare, in caso di contabilizzazione indiretta (ripartitori), le rispettive emissioni costituenti una sorta di prelievo “obbligato” (Qobb). In caso di contabilizzazione diretta ciò non è invece necessario in quanto le emissioni delle tubazioni sono già ricomprese nella misura del contatore di calore. Ovviamente nell’intera procedura di calcolo tale contributo deve essere decurtato dal consumo involontario totale. Ovvero, il consumo involontario totale (Qinv) si determina al netto delle emissioni dovute alle tubazioni di pertinenza: Qinv = Qtot * finv – ΣQobb,ui E pertanto anche il consumo volontario totale deve essere corretto nel seguente modo: Qvol = Qtot – Qinv – ΣQobb,ui Il consumo derivante da tali perdite darà origine ad un’ulteriore spesa dell’unità immobiliare (sobb,ui) ovvero la spesa individuale per consumo obbligato. |
Tali tubazioni, pur correndo nell’unità immobiliare, non ne costituiscono una proprietà bensì una servitù.
Le emissioni di tali tubazioni, da ricomprendersi nella quota involontaria, si ripartiscono quindi a millesimi tra le unità immobiliari. Nonostante sulla UNI sia riportata la seguente nota: “è necessario prestare particolare attenzione nel caso le emissioni delle tubazioni non di pertinenza siano così rilevanti che il progettista ne ha già tenuto conto nel dimensionamento dei corpi scaldanti (radiatori più piccoli)”. questa rappresenta un’importantissima novità rispetto alla precedente versione della norma che sicuramente genererà non poche dispute condominiali e interpretazioni differenti tra gli addetti ai lavori. Infatti, nonostante l’unità immobiliare si avvantaggi direttamente dalla presenza di tali tubazioni, la spesa derivante dalle sue emissioni sarà ripartita tra tutte le altre unità del condominio. |
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Condomini con più fabbricati
La nuova UNI 10200 chiarisce come adattare il metodo di calcolo nel caso di presenza di più edifici in quanto alcuni passaggi della ripartizione devono riferirsi all’intero condominio (ad es. il consumo totale, la spesa energetica totale, il costo unitario dell’energia e la spesa gestionale) mentre altri devono essere eseguiti per ciascun edificio (consumo volontario, consumo involontario e spesa gestionale).
La ripartizione della spesa deve essere effettuata distintamente per ciascuno di essi, tenendo conto sia della distribuzione comune (da ripartirsi tra i fabbricati) sia dei tratti di distribuzione interna a ciascun fabbricato. In particolare, in funzione della posizione dei contatori di calore posti in ingresso a ciascun edificio, possono distinguere 3 casistiche:
- Linee dedicate con contatore all’arrivo: in tal caso le perdite delle tubazioni sono ripartite in proporzione alle dispersioni delle distribuzioni esterne afferenti ai singoli fabbricati
- Linee dedicate con contatore di partenza: essendo assente una reta interposta tra la centrale termica e i contatori dei singoli edifici, le perdite sono nulle
- Anello comune con contatori in punto di diramazione: le perdite delle tubazioni sono ripartite in proporzione ai fabbisogni di energia utile complessivi dei singoli edifici.
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Esplicito richiamo all’obbligo di effettuare una diagnosi energetica
La norma precisa i parametri energetici teorici che occorrono per il calcolo riportando per ciascuno di essi anche la modalità di valutazione da utilizzare.
In particolare sulla norma si legge quanto segue:
“La formulazione del prospetto millesimale, previsionale e a consuntivo richiede il reperimento di alcuni parametri teorici, da determinarsi in conformità alle specifiche tecniche UNI/TS 11300 (parti 1, 2 e 4) e adottando, secondo lo scopo, una specifica modalità di valutazione (A2 o A3). Tali parametri sono reperibili attraverso un calcolo apposito oppure, ricorrendo alle necessarie correzioni ed impostazioni, da calcoli energetici precedentemente eseguiti, quali, ad esempio, quelli di diagnosi (in caso di edificio esistente) o quelli finalizzati al progetto ed alla redazione dell’APEL’Attestato di Prestazione Energetica (APE, o anche comunemente “certificato energetico”) è un documento che attesta la prestazione e la classe energetica di un immobile e indica gli interventi migliorativi più convenienti. Attraverso l’APE il cittadino viene a conoscenza di caratteristiche quali il fabbisogno energetico dell’edificio o dell’unità edilizia, la qualità energetica del fabbricato, le emissioni di anidride carbonica e l’impiego di fonti rinnovabili di energia, che incidono sui costi di gestione e sull’impatto ambientale dell’immobile, ed è guidato verso una... (in caso di nuova costruzione, ristrutturazioneInterventi di ristrutturazioni importanti e riqualificazione (D.M. Requisiti Minimi 2015) Ristrutturazione importante di I Livello Intervento che interessa gli elementi e i componenti integrati costituenti l’involucro edilizio delimitanti un volume a temperatura controllata dall’ambiente esterno e da ambienti non climatizzati, con un’incidenza superiore al 50% della superficie disperdente lorda complessiva dell’edificio e comporta il rifacimento dell’impianto termico per il servizio di climatizzazione invernale e/o estiva asservito all’intero edificio; Ristrutturazione importante di II Livello Intervento che interessa gli elementi e i... o compravendita).
Le modalità di calcolo e le impostazioni da adottare si differenziano in base alla tipologia e allo scopo dei parametri, finalizzati ai millesimi o ai prospetti previsionale e a consuntivo. Nel prospetto D.1 si sintetizzano le modalità di valutazione in funzione della tipologia dei parametri. Nel prospetto D.2 si sintetizzano i principali parametri da reperire (le modalità ed i casi in cui devono essere adottati sono specificate nelle pertinenti parti del presente documento).”
Prospetto D.1 – Quadro di sintesi degli scenari di modellazione dell’edificio
Tipologia di parametri | Modalità di valutazione |
Dati finalizzati ai millesimi | A2 |
Dati finalizzati al prospetto previsionale | A3 |
Dati finalizzati al prospetto a consuntivo | A3 |
Prospetto D.2 – Riassunto dei principali dati energetici necessari per la ripartizione delle spese
Simbolo | Descrizione | UM | Scopo / modalità di valutazione |
QX,sys,out,j | Fabbisogno ideale della singola unità immobiliare | kWht | Prospetto millesimale (A2) / previsionale (A3) |
qve,mn,eff,j | Portata effettiva della singola unità immobiliare | m3/h | Prospetto millesimale (A2) |
QX,sys,out | Fabbisogno ideale dell’edificio | kWht | Prospetto previsionale / a consuntivo (A3) |
QX,gen,out | Energia utile fornita dalla generazione (valore teorico) | kWht | Prospetto previsionale / a consuntivo (A3) |
QX,sol,out | Energia utile fornita dal solare termico (valore teorico) | kWht | Prospetto previsionale / a consuntivo (A3) |
QX,di,ls | Perdite della distribuzione interna al fabbricato | kWht | Prospetto previsionale / a consuntivo (A3) |
QX,de,ls | Perdite della distribuzione esterna al fabbricato | kWht | Prospetto previsionale / a consuntivo (A3) |
QX,dc,ls | Perdite della distribuzione comune (alimentante più fabbricati) | kWht | Prospetto previsionale / a consuntivo (A3) |
QX,s,ls | Perdite di accumulo | kWht | Prospetto previsionale / a consuntivo (A3) |
QX,dp,ls | Perdite di distribuzione primaria | kWht | Prospetto previsionale / a consuntivo (A3) |
QX,tub,ls,j | Emissioni delle tubazioni di pertinenza della singola unità immobiliari | kWht | Prospetto previsionale / a consuntivo (A3) |
EX,k | Consumo teorico del singolo vettore energetico | UM | Prospetto previsionale / a consuntivo (A3) |
hX,gen,k | Rendimento termico del singolo generatore o gruppo di generatori | – | Prospetto a consuntivo (A3) |
La complessità della materia e le notevoli modifiche introdotte dalla normativa impongono, quindi, uno standard elevato in termini di competenza tecnica.
Risulta fondamentale, pertanto, formarsi in tempi molto rapidi o avvalersi di strumenti di lavoro in grado di fornire tutte le informazioni indispensabili a produrre una documentazione professionale e completa.
In tal senso Blumatica mette a disposizione i seguenti software:
Blumatica UNI 10200
Software che, in un’unica soluzione, consente di gestire quanto connesso alla contabilizzazione del calore, alla ripartizione delle spese condominiali e al progetto di termoregolazione.
Blumatica Diagnosi Energetica
Software che consente di valutare in modo chiaro qual è lo stato di fatto dell’edificio e quindi gli interventi di miglioramento energetico da attuare.
Il software consente di valutare i consumi reali dell’edificio, effettuando una valutazione energetica adattata all’utenza (tailored rating) definendo l’uso effettivo del sistema fabbricato-impianto definendo il profilo di occupazione (per i giorni festivi e feriali), i diversi parametri che incidono sui fabbisogni (apporti interni, schermature mobili e chiusure oscuranti, acqua calda sanitaria, illuminazione, ventilazione, ecc.), la conduzione dell’impianto (continua, intermittente, attenuazione), le condizioni al contorno (temperature esterne ed interne, ecc.).
Effettuata la validazione del modello di calcolo con i consumi reali desunti dalle bollette, si definiscono i diversi scenari di miglioramento energetico, ciascuno costituito da differenti tipologie di intervento (componenti opachi, finestrati, generatori, sottosistemi impianto lato utenza, fonti rinnovabili, illuminazione, ventilazione, ecc.).
Per ciascuno scenario, il software effettua un’analisi dei costi e dei benefici, calcolando i risparmi energetici, la riduzione di emissioni di inquinanti, indicatori economici (VAN, IP, TIR) e un dettagliato computo metrico estimativo.
Un commento
Roberto
9 Giugno 2019 at 17:49
Buonasera,
volevo sapere se è ancora possibile derogare alla UNI 10200 come nella precedente, con il calcolo del 70-30 del totale tra volontario e involontario.
Distinti Saluti
Roberto M.
Ufficio Stampa Blumatica
19 Giugno 2019 at 09:29
Salve,
come previsto dal D. Lgs. 141/16, è possibile applicare la metodologia semplificata nel caso in cui sussistano differenze di fabbisogno termico per metro quadro tra le unità immobiliari costituenti il condominio superiori al 50%. In tal caso, infatti, è possibile suddividere l’importo complessivo tra gli utenti finali attribuendo una quota di almeno il 70% agli effettivi prelievi volontari di energia termica. Gli importi rimanenti possono essere ripartiti, a titolo esemplificativo e non esaustivo, secondo i millesimi, i metri quadri o i metri cubi utili, oppure secondo le potenze installate.
Nel software Blumatica UNI 10200, per utilizzare questa metodologia, basta semplicemente scegliere nel menu Dati generali > Impianto come Metodo di calcolo l’opzione Semplificato (deroga D.Lgs. 141/16), invece dell’opzione UNI 10200:2018.
giuseppe ciavarella
24 Luglio 2019 at 14:59
Articolo molto ben sintetizzato e chiaro. La domanda che vorrei fare è la seguente: dove prendo il Qdis,in . Il Qdis,in è fondamentale per calcolare il fattore d’uso. Se non ho questo valore non posso calcolare in nessun modo il fattore d’uso e quindi non posso applicare la nuova norma 10200:2018. Grazie per l’eventuale risposta.
Ufficio Stampa Blumatica
25 Luglio 2019 at 13:35
Salve,
nel caso di edifici a piena utilizzazione, potrebbe anche trascurare tale parametro, impostandolo nel software di default pari a 1. Difatti, nel caso di piana utilizzazione la frazione di consumo involontario viene assunta direttamente pari al valore tabellato nella UNI 10200.
Nel caso di edifici con utilizzazione parziale (ad esempio case vacanze), per poter calcolare correttamente la percentuale di consumo involontario, risulta fondamentale effettuare una “diagnosi energetica” in modo da poter valutare il fabbisogno di ogni singola unità immobiliare (Qsys,out), il fabbisogno all’ingresso della distribuzione (Qdis,in) e tutti gli altri parametri necessari per il calcolo secondo la UNI 10200.
Andrea
2 Settembre 2019 at 17:46
Buonasera,
ho ristrutturato un appartamento in un condominio di cinque unità, con impianto di riscaldamento centralizzato verticale. I lavori hanno comportato anche interventi di efficientamento energetico tra cui la sostituzione dei tubi dell’impianto di riscaldamento con allaccio diretto nella caldaia condominiale. Questo mi ha permesso di adottare un sistema di contabilizzazione diretta, mentre gli altri appartamenti sono dotati di contabilizzazione indiretta (valvole termostatiche e ripartitori di calore). Nella redazione delle tabelle millesimali per la ripartizione dei costi di riscaldamento involontari (Uni 10200), si può tenere conto di questo intervento e che pertanto la dispersione del mio impianto è praticamente solo quello della caldaia essendo il contatore in prossimità della stessa?
Grazie.
Ufficio Stampa Blumatica
3 Settembre 2019 at 14:22
In base alla UNI 10200, essendo nel caso di impianto dotato di termoregolazione, il calcolo dei millesimi di riscaldamento deve avvenire in base ai fabbisogni di energia termica utile delle singole unità immobiliari. Tale parametro tiene conto solo dei fabbisogni e quindi delle dispersioni delle singole unità immobiliari, senza considerare le perdite dell’impianto o del generatore.
Pertanto, l’unità immobiliare, pur avendo eseguito tali interventi di efficientamento, concorrerà nella ripartizione della spesa dei consumi involontari, in base ai millesimi così calcolati senza considerare il tipo di contabilizzazione installata.
Inoltre, essendo tutti i sottosistemi che compongono l’impianto (generazione, distribuzione, accumulo, ecc.) definiti come parti comuni dell’edificio, ogni condominio dovrà concorrere al pagamento delle spese in funzione dei valori millesimali e quindi, anche se l’unità immobiliare non è “responsabile” delle perdite che si verificano nella restante parte dell’impianto, non può esimersi al pagamento delle spese derivanti da tali consumi (involontari).
Ilaria
17 Settembre 2019 at 13:53
Buongiorno, qual è la differenza tra Qsys,out e Qnd? Non sono entrambi fabbisogni ideali di energetica termica?
Ufficio Stampa Blumatica
9 Ottobre 2019 at 12:52
Salve,
nonostante si riferiscano al fabbisogno ideale di energia termica utile, i parametri vengono denominati in maniera differente tra le due normative: Qh,nd nella UNI/TS 11300 e Qh,sys,out nella UNI 10200.
L’unica differenza che può esserci riguarda la modalità di calcolo, ovvero:
antonio
27 Novembre 2019 at 17:27
salve vorrei sapere avendo un negozio chiuso con consumi zero il mio amministratore mi ha fatto pagare circa 600 euro digas amillesimi secondo voi e giusto grazie
Ufficio Stampa Blumatica
29 Novembre 2019 at 13:37
Salve,
premesso che per darle una risposta esaustiva bisognerebbe approfondire maggiormente la situazione, la spesa per un impianto centralizzato si compone delle seguenti voci:
Come previsto dalla UNI 10200, l’amministratore dovrebbe esplicitare sulla bolletta l’incidenza di ogni singola componente di spesa, in modo che ogni condomino sia consapevole di cosa sta pagando.
Bruno
27 Dicembre 2019 at 07:25
Buongiorno,
chiarito che i millesimi di riscaldamento sono calcolati secondo un fabbisogno teorico e il metodo A2 utilizzato prima della revisione della UNI 10200, il Consumo Involontario sembra che debba, dopo la revisione del 2018, essere calcolato come frazione dell’effettivo consumo registrato ogni anno e non del fabbisogno teorico.
È corretto?
Al punto 1, Qtot è indicato come il consumo reale, mentre al punto 2 lo stesso parametro è indicato come consumo teorico!
Può cortesemente darmi un chiarimento? Grazie
Ufficio Stampa Blumatica
2 Gennaio 2020 at 16:36
Salve,
esatto, ogni anno occorre calcolare il consumo involontario in funzione del fattore d’uso in funzione, come rapporto tra i reali consumi e il fabbisogno stimato con la diagnosi energetica.
Per quanto riguarda il parametro Qtot, la differenza sta nel fatto che il punto 1) si riferisce al prospetto consuntivo mentre il punto 2) al previsionale, per il quale si utilizzano i consumi teorici non essendo ancora noti i reali consumi dell’edificio
Bruno
4 Gennaio 2020 at 08:25
Con riferimento alla mia precedente domanda e sua relativa risposta, mi permetta la seguente domanda pratica:
Il consumo involontario per l’intero edificio, nel caso di contabilizzazione indiretta e per condominio di piena occupazione, dovrebbe (dal 2019) essere calcolato come una frazione del consumo reale nella fase di consuntivo ( vostro punto 1) e come frazione del consumo ideale nel previsionale di un amministratore ( vostro punto 2)?
Salvo poi fare i conteggi finali.
Però se il consumo reale totale è il 50% del fabbisogno teorico calcolato, qualcosa non funziona!
Tra il punto 1 ed il punto 2 si avrebbe una forte disparità del valore del consumo involontario!
Oppure si fa così per tenere conto di una futura eventuale scarsa occupazione dell’edificio (incremento del fattore d’uso) e rivedere poi a consuntivo la situazione reale?
Savini Vincenzo
19 Giugno 2020 at 13:47
Condominio avviato in estate 2017, con più di 100 appartamenti quasi tutti occupati.
Classe energetica: A
Esistono I Contabilizzatori all’ingresso di ogni appartamento.
Regolamento di Condominio prevede millesimi per Riscaldamento, Raffrescamento e ACS.
Per essere in linea con UNI-10200, é ammissibile calcolare il Consumo Involontario come differenza tra Produzione in Centrale e Consumi Volontari, per poi ripartirlo in funzione dei millesimi dedicati del Regolamento?
Grazie
Ufficio Stampa Blumatica
22 Giugno 2020 at 13:42
Salve,
in linea generale, l’approccio da lei indicato risulta essere corretto. Tuttavia, nel caso in cui il condominio sia costituito da più fabbricati occorre ripartire preliminarmente i consumi involontari tra gli n-edifici e poi a seguire effettuare la ripartizione tra le diverse unità immobiliari.
La ripartizione del fabbisogno tra i diversi edifici è in funzione del tipo di rete:
Ovviamente, tutte queste casistiche sono gestibili agevolmente con Blumatica UNI 10200.
Restiamo a disposizione per qualsiasi evenienza.
Cordiali saluti.
stefano Marino
28 Settembre 2020 at 14:58
La Norma UNI 10200 del 2018 consente il calcolo stimato per chi ha distaccato i contabilizzatori in modo scorretto senza avvisare il condominio? In pratica questa casistica è contemplata nei criteri di calcolo della 10200 ed 2018?
Ufficio Stampa Blumatica
28 Settembre 2020 at 15:57
Salve,
il software Blumatica UNI 10200 consente di gestire il caso di condomini distaccati dall’impianto centralizzato, per qualsiasi servizio energetico (riscaldamento, acqua calda sanitaria, raffrescamento).
Le ricordiamo che può scaricare gratuitamente la versione di prova del software (al seguente link: https://www.blumatica.it/software-per-la-contabilizzazione-del-calore) e nel caso dovesse aver bisogno non esiti a contattare il nostro servizio di assistenza.
Cordiali saluti
Enrico
10 Gennaio 2024 at 18:36
Buongiorno, avrei bisogno di un chiarimento. Dal vostro post del 25 Luglio 2019 at 13:35 mi sembra di capire che la valutazione se un condominio debba essere considerato a piena utilizzazione o ad utilizzazione parziale (es case vacanza) debba essere fatta aprioristicamente.
Tuttavia nel post del 2 Gennaio 2020 at 16:36 indicate che la valutazione del fattore d’uso deve essere fatta tutti gli anni. In questo caso solo il risultato di questa valutazione ci dirà se il condominio debba essere considerato a piena utilizzazione e quindi con finv=f*inv, o viceversa utilizzare la formula prevista per i condomini con uso parziale.
Qual’è la corretta lettura?
Ufficio Stampa Blumatica
11 Gennaio 2024 at 10:19
Salve,
per rispondere al meglio al suo quesito le suggerisco di contattare l’assistenza tramite il software o dall’apposita sezione sul sito: http://www.blumatica.it/supporto/
Restiamo a disposizione,
Cordiali saluti
alessandra ainardi
26 Giugno 2024 at 13:37
Buongiorno, avrei bisogno di un consiglio. Mia madre ha un appartamento al mare e nel palazzo c’è il riscaldamento centralizzato con valvole termostatiche. Quando è stata cambiata la caldaia e installate le valvole è stata fatta anche la tabella millesimale per la suddivisione del consumo indiretto. Un condomino dell’ultimo piano ha fatto dei lavori nel suo appartamento e credo che abbia cambiato gli infissi mettendo quelli di ultima generazione e credo niente altro (tra l’altro ha anche una vetrata importante). A seguoto di questi lavori vuole chiedere la revisione della tabella millesimale. Vorrei sapere se questa richiesta deve essere accettata e se no a cosa mi posso riferire. Grazie
Ufficio Stampa Blumatica
26 Giugno 2024 at 16:43
Salve,
al paragrafo D.4 della norma UNI 10200 è precisato quanto segue:
“I parametri energetici teorici necessari per i millesimi (fabbisogni), avendo lo scopo di riflettere l’uso potenziale del servizio, devono essere:
calcolati secondo la modalità di valutazione A2 (asset rating);
determinati tenendo conto degli interventi su parti comuni (es. isolamento sottotetto) o innovazioni (es. termoregolazione) ma senza considerare gli interventi sulle singole unità immobiliari (es. sostituzione serramenti);
aggiornati in caso si eseguano opere su parti comuni.
Quanto sopra in accordo con le disposizioni legislative vigenti (al momento della pubblicazione della presente norma l’art. 1123 del Codice Civile e l’art. 68 delle relative Disposizioni Attuative).”
Restiamo a disposizione per qualsiasi evenienza.
Cordiali saluti