
INDICE
- Quando è obbligatorio il Piano di Emergenza ed Evacuazione (PEE)?
- Chi redige il PEE?
- Cosa deve contenere il PEE?
- Apprestamenti antincendio e PEE: un binomio inscindibile
- Tipologie di estintori
- Classi di fuoco
- Utilizzo dell’estintore
- Manutenzione e controlli
- Aggiornamento e prove di evacuazione
- Elabora il PEE con Blumatica Antincendio: una guida pratica ed efficace?
Il Decreto legislativo 81/08, Testo Unico della Sicurezza sul Lavoro, pone grande enfasi sulla prevenzione e gestione delle emergenze nei luoghi di lavoro. A tal fine, impone l’obbligo di redigere ed attuare Piani di Emergenza per garantire la sicurezza dei lavoratori in caso di eventi imprevisti.
Quando è obbligatorio il Piano di Emergenza ed Evacuazione (PEE)?
Il D.lgs. 81/08 prevede l’obbligo di redigere il PEE per:
- Aziende con più di 10 dipendenti: questa è la regola generale.
- Luoghi di lavoro aperti al pubblico caratterizzati dalla presenza contemporanea di più di 50 persone, indipendentemente dal numero di lavoratori.
- Luoghi di lavoro in cui si svolgono attività soggette al controllo dei Vigili del fuoco, ai sensi del DPR 151/2011ed indipendentemente dal numero di dipendenti.
Ad eccezione delle aziende di cui all’articolo 3, comma 2 del D.lgs. 81/08, per i luoghi di lavoro che occupano meno di 10 dipendenti, il datore di lavoro non è tenuto alla redazione del piano di emergenza, ferma restando l’adozione delle necessarie misure organizzative e gestionali da attuare in caso di incendio.
Chi redige il PEE?
Il datore di lavoro è il responsabile della stesura del Piano di Emergenza ed Evacuazione (PEE), ma può avvalersi del supporto di figure chiave come il RSPP, gli addetti al primo soccorso e gli addetti antincendio, tutti nominati dal datore di lavoro stesso. Queste figure, con competenze specifiche, sono incaricate di attuare le misure di prevenzione incendi, gestire l’evacuazione in caso di pericolo e prestare il primo soccorso, contribuendo alla gestione complessiva dell’emergenza.
Cosa deve contenere il PEE?
Il PEE deve essere un documento chiaro e dettagliato che definisce le procedure da seguire al verificarsi di un evento accidentale. In particolare, deve includere:
- Valutazione dei rischi: individuazione delle possibili situazioni di emergenza.
- Misure di sicurezza: azioni per prevenire o limitare i rischi.
- Procedure di evacuazione: percorsi di fuga, punti di raccolta, modalità di allarme.
- Addetti alle emergenze: individuazione e formazione del personale incaricato.
- Apprestamenti antincendio: presenza e manutenzione di estintori, porte tagliafuoco, ecc.
- Procedure di primo soccorso: organizzazione del primo soccorso aziendale.
- Gestione dell’emergenza: modalità di comunicazione con i soccorsi esterni.
Apprestamenti antincendio e PEE: un binomio inscindibile
Il Decreto Legislativo 81/08 ed il DPR 151/11 impongono ai datori di lavoro di adottare misure di prevenzione e protezione antincendio, tra cui la predisposizione di specifici apprestamenti atti a garantire la sicurezza dei lavoratori in caso di incendio.
Gli apprestamenti antincendio sono rappresentati da tutte quelle misure strutturali, tecniche e organizzative volte a prevenire e combattere gli incendi.
Si dividono in:
- Misure preventive: mirano ad evitare l’insorgere di un incendio. Includono la scelta di materiali ignifughi, il divieto di fumo, la corretta gestione degli impianti elettrici e delle sostanze/miscele infiammabili.
- Misure di protezione: servono a limitare la propagazione delle fiamme e del fumo in caso di incendio. Comprendono la compartimentazione degli ambienti, l’installazione di porte tagliafuoco e sistemi di estrazione del fumo.
- Mezzi di estinzione: consentono di spegnere l’incendio sul nascere. Tra questi troviamo gli estintori, gli idranti, gli impianti sprinkler.
Il Piano di Emergenza ed Evacuazione deve includere informazioni dettagliate sugli apprestamenti antincendio presenti in azienda, in modo da consentire ai lavoratori di utilizzarli correttamente in caso di necessità.
In particolare, il PEE deve indicare:
- la posizione e il tipo di estintori presenti: ogni estintore deve essere segnalato e facilmente accessibile. Il PEE deve specificare quale tipo di estintore utilizzare in base alla classe di incendio (A, B, C, D).
- L’ubicazione degli idranti e degli impianti sprinkler: se presenti, devono essere segnalati e deve essere mantenuta la loro efficienza.
- Le vie di fuga e le uscite di sicurezza: il PEE deve indicare i percorsi di esodo più sicuri e veloci, tenendo conto anche della disposizione degli apprestamenti antincendio.

Tra gli apprestamenti indicati, gli estintori sono dispositivi fondamentali per la sicurezza antincendio in ogni ambiente. Conoscere le diverse tipologie di estintori, il loro funzionamento e le procedure di corretto utilizzo è essenziale per poter intervenire prontamente in caso di incendio e limitare i danni.
Tipologie di estintori
Come abbiamo visto in precedenza, gli estintori si differenziano principalmente per l’agente estinguente utilizzato. Ecco un breve riepilogo:

- Estintori a polvere: versatili ed efficaci su diversi tipi di incendio (A, B, C), lasciano residui polverosi.
- Estintori a schiuma: ideali per incendi di liquidi infiammabili (A, B), non adatti per apparecchiature elettriche.
- Estintori a CO2: perfetti per incendi di apparecchiature elettriche (B, C), meno efficaci su incendi di classe A.
- Estintori ad acqua: adatti solo per incendi di materiali solidi (A).
La scelta dell’estintore dipende dal tipo di rischio presente nell’ambiente. È importante valutare, infatti, la classe di fuoco più probabile e scegliere l’estintore più adatto.
Classi di fuoco
Gli incendi vengono classificati in base al tipo di materiale combustibile:
- Classe A: incendi di materiali solidi (legno, carta, tessuti)
- Classe B: incendi di liquidi infiammabili (benzina, alcol, olio)
- Classe C: incendi di gas (metano, GPL)
- Classe D: incendi di metalli (magnesio, sodio)
- Classe F: incendi di oli e grassi da cucina
Utilizzo dell’estintore
In caso di incendio, è fondamentale mantenere la calma e seguire le seguenti istruzioni:
- avvicinarsi all’incendio mantenendo una distanza di sicurezza
- togliere la sicura dell’estintore
- dirigere il getto alla base delle fiamme, non alla sommità
- muovere l’estintore in modo da coprire tutta l’area dell’incendio
- non dare le spalle all’incendio durante l’utilizzo dell’estintore.
Manutenzione e controlli
Gli estintori, ma in generale gli apprestamenti antincendio, devono essere sottoposti a regolare manutenzione e controllo per garantirne l’efficienza in caso di necessità.
Il datore di lavoro è responsabile di assicurare il rispetto delle normative vigenti in materia di manutenzione e verifica degli apprestamenti.
La manutenzione deve essere effettuata da personale qualificato e comprende:
- controllo periodico: verifica visiva dello stato dell’estintore e della pressione.
- revisione: controllo approfondito dell’estintore e eventuale sostituzione di parti usurate.
- collaudo: prova di funzionamento dell’estintore.
Aggiornamento e prove di evacuazione
Il Piano di Emergenza deve essere costantemente aggiornato in base alle modifiche che possono influenzare le condizioni di sicurezza. Inoltre, è obbligatorio effettuare periodiche prove di evacuazione per verificare l’efficacia del piano e addestrare i lavoratori.
Si tratta di simulazioni di emergenza che permettono di testare l’efficacia del Piano di Emergenza ed Evacuazione e di addestrare i lavoratori ad abbandonare il luogo di lavoro in modo rapido e sicuro in caso di pericolo grave e immediato, come incendi, terremoti o altri eventi critici.
Perché sono importanti?
Le prove di evacuazione non sono semplici formalità burocratiche ma esercitazioni fondamentali per:
- verificare l’efficacia del PEE: durante la simulazione è possibile individuare eventuali criticità nel piano, ad esempio, percorsi di fuga inadeguati, segnaletica poco chiara o mancanza di attrezzature di sicurezza.
- Addestrare i lavoratori: la partecipazione attiva alla prova di evacuazione consente ai lavoratori di familiarizzare con le procedure, i percorsi di fuga e i punti di raccolta, riducendo il rischio di panico e comportamenti errati in caso di emergenza reale.
- Migliorare la coordinazione: le prove di evacuazione consentono di testare la collaborazione tra addetti alla sicurezza, squadre di emergenza e lavoratori, ottimizzando l’organizzazione e la gestione dell’evacuazione.
- Sensibilizzare sul tema della sicurezza: le prove di evacuazione contribuiscono a diffondere una cultura della sicurezza sul lavoro, rendendo i lavoratori più consapevoli dei rischi e delle procedure da seguire in caso di emergenza.
In conclusione, il Piano di Emergenza è uno strumento fondamentale per garantire la sicurezza dei lavoratori in caso di emergenza. È responsabilità del datore di lavoro assicurarsi che sia redatto correttamente, aggiornato e che i lavoratori siano adeguatamente formati.
Elabora il PEE con Blumatica Antincendio: una guida pratica ed efficace
Il software Blumatica Antincendio si rivolge ai professionisti della sicurezza antincendio, offrendo strumenti avanzati per la valutazione del rischio e la redazione del Piano di Emergenza ed Evacuazione (PEE) in conformità alle normative vigenti.
Vediamo come utilizzarlo al meglio.
Valutazione del rischio incendio:
- identificazione delle attività lavorative ai sensi del DPR 151/2011
- compartimentazione delle aree per livelli e/o per ambienti
- censimento di materiali/merci/arredi combustibili mediante l’utilizzo di un database professionale contenente l’elenco delle varie sostanze e materiali combustibili con relativo potere calorifico (in MJ/Kg)
- censimento di agenti chimici pericolosi e/o infiammabili, attrezzature pericolose, eventuali sorgenti di innesco nonché dei lavoratori e di altre persone particolarmente esposte al rischio (diversamente abili, ecc.)
- calcolo dettagliato del carico d’incendio specifico e specifico di progetto in base ai materiali/merci/arredi censiti
- calcolo semplificato del carico di incendio orientativo per attività
- contributo degli elementi strutturali in legno nel calcolo del carico di incendio
- individuazione dei valori di Rvita, Rbeni ed Rambiente
- valutazione del rischio incendio residuo scegliendo tra valutazione qualitativa o analisi semi quantitativa con valutazione dell’adeguatezza delle misure per l’eliminazione o la riduzione dei pericoli.
Redazione del PEE:
- Nomine degli addetti alla gestione delle emergenze
- Banca dati fornita a corredo del software circa gli apprestamenti antincendio possibili:
- Idranti
- Estintori
- Naspi
- Porte tagliafuoco
- Pulsanti di emergenza
- Rivelatori antincendio
- Segnalatori di allarme
- Sprinkler
- Banca dati di procedure di sicurezza
- Gestione degli apprestamenti antincendio
- Analisi e reportistica
- Elaborazione del PEE
Il modulo opzionale integrato BlumatiCAD Antincendio consente di velocizzare e rendere puntuale la definizione degli apprestamenti in ambiente CAD, partendo da layout già a disposizione (.dwg, .dxf, ecc.) o disegnando ex novo nel software. Comode procedure guidate permettono di definire e posizionare gli apprestamenti nell’area di disegno.


Responsabile Ricerca e Sviluppo Area Sicurezza