Il Decreto Ministeriale sottoscritto dal Ministro dell’Istruzione Bianchi attribuisce le risorse economiche direttamente alle Province, alle Città Metropolitane e agli enti di decentramento territoriale per interventi di messa in sicurezza, riqualificazione energetica e nuova costruzione sulle scuole secondarie di secondo grado.
Il Ministro Bianchi, intervenuto alla presentazione del ‘Rapporto sulla qualità dell’edilizia scolastica’ di Legambiente, ha dichiarato “Con questi investimenti abbiamo impresso una forte accelerazione. Stiamo lavorando per sbloccarne rapidamente altri. Gli edifici scolastici nel nostro Paese sono circa 40.200, questo significa che la scuola è dappertutto ed è il segnale che lo Stato c’è. Cominciamo a lavorare affinché tutte le scuole di questo Paese siano luoghi di sicurezza, di sostenibilità, luoghi di accoglienza e di socialità”.
I dati di Ecosistema Scuola di Legambiente indicano come, in sette anni, meno della metà dei progetti finanziati per l’edilizia scolastica sono stati esclusi: dal 2014 al 2020 su 6.547 progetti previsti, 4.601 sono stati finanziati e solo 2.121 portati a termine. Numeri che indicano come, anche per via di lunghe procedure, si perdono molti finanziamenti. Per esempio, su un progetto con un importo totale stanziato di 3.359.614.000 euro, l’importo totale finanziato è di 2.416.370.000 euro e l’importo finanziato dei progetti avviati di 1.415.747.000 euro. Ecco come le lungaggini delle procedure hanno fatto “perdere” circa un miliardo di euro. I bandi nascondono ancora tanta burocrazia e difficoltà.
Il rapporto di Legambiente evidenzia anche una cosa importante: c’è un grande divario tra le scuole del nord, centro, sud e isole. Infatti, per una media nazionale di interventi di manutenzione urgente delle scuole del 29,2% e una spesa media nazionale per la manutenzione straordinaria per edificio di quasi 71mila euro, questa urgenza viene dichiarata dai capoluoghi del sud per il 31,5% degli edifici, con una spesa media per edificio di circa 41mila euro. Nelle isole, il 63% degli edifici necessitano di interventi urgenti e la spesa media per edificio per la manutenzione urgente si attesta sui 5.500 euro. La principale emergenza rimane, per questi territori, la messa in sicurezza degli edifici, che raggiunge un livello di allarme nelle isole dove, nonostante oltre il 63% delle scuole sia in area sismica 1 e 2 (a fronte di una media nazionale del 41%), solo il 6,3% degli edifici risponde ai criteri della normativa antisismica (per una media nazionale ricordiamo essere del 30,8%).
Anche il Presidente dell’Unione delle Province Italiane (UPI) Michele de Pascale ha voluto esprimere grande plauso per questo decreto sottolineando anche come “grazie a queste risorse le Province potranno dare il via ad un piano di investimenti mirati, per costruire nuove scuole e trasformare le oltre 7.400 esistenti in edifici sicuri, accoglienti, ecologicamente sostenibili e in grado di assicurare agli studenti tutti gli strumenti necessari per crescere nell’apprendimento”.
Possiamo quindi affermare come con questo Decreto anche la Scuola può ritornare ad essere una priorità per l’Italia.