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Slitta ancora l’obbligo di formazione per la qualifica di tecnico manutentore antincendio qualificato. Con il DM 31 agosto 2023 è posticipata al 25 settembre 2024 l’attivazione dei percorsi formativi. Ma la sua figura resta molto importante perché attua interventi e operazioni volti al mantenimento dell’efficienza e del buono stato di salute di impianti, attrezzature e altri sistemi di sicurezza antincendio.
Tecnico manutentore antincendio: cosa attesta la qualifica?
Il Decreto “Controlli” del 01/09/2021 ha introdotto la figura del tecnico manutentore antincendio qualificato. Nella disciplina sono riportati i criteri generali per il controllo e la manutenzione dei sistemi antincendio, ai sensi dell’art. 46, comma 3, lettera a), punto 3, del D.Lgs. 81/2008.
Quindi, al tecnico manutentore sono affidati gli interventi di controllo periodico e di manutenzione degli impianti antincendio. Pertanto, deve essere in possesso di requisiti tecnico-professionali, quali:
- conoscenza;
- abilità;
- competenza;
relativamente alle attività di manutenzione dei sistemi di sicurezza antincendio.
Ai fini della qualifica, infatti, è stata prevista dalla legislazione la necessità di seguire un percorso di formazione, erogato da soggetti formatori, sia pubblici che privati.
Quindi, si dovrà essere sottoposti alla valutazione e verifica dei requisiti.
Coloro che, alla data di entrata in vigore del Decreto “Controlli”, svolgono attività di manutenzione da almeno 3 anni sono esonerati dalla frequenza del corso e possono richiedere di essere sottoposti esclusivamente alla valutazione dei requisiti.
Nel caso di tecnici manutentori che siano stati qualificati prima dell’entrata in vigore del decreto, con certificazione volontaria o da una commissione istituita dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, la valutazione dei requisiti sarà svolta con sola prova orale.
In ogni caso, comunque, è richiesto che il tecnico manutentore, nel corso della sua attività, si mantenga aggiornato sull’evoluzione tecnica e normativa riguardo le attività che svolge.
Quali sono i compiti e le attività del tecnico manutentore antincendio?
Tra i compiti e le attività da svolgere sono compresi:
- eseguire i controlli documentali;
- eseguire i controlli visivi e di integrità dei componenti;
- eseguire i controlli funzionali, manuali o strumentali;
- eseguire le attività di manutenzione necessarie a seguito dell’esito dei controlli effettuati;
- eseguire le registrazioni delle attività svolte su supporto cartaceo o digitale;
- eseguire le attività di manutenzione secondo le norme e le procedure relative alla sicurezza e alla salute dei luoghi di lavoro e alla tutela dell’ambiente;
- relazionarsi con il datore di lavoro (o responsabile dell’attività) in merito alle attività di controllo e manutenzione;
- coordinare e controllare l’attività di manutenzione.
Conoscenze e competenze: su cosa verte la formazione?
Durante il percorso formativo, il tecnico manutentore antincendio qualificato dovrà essere introdotto ai regolamenti, alle disposizioni e alla manutenzione dei dispositivi maggiormente in uso nel corso delle attività che andrà a svolgere, quali:
- estintori portatili e carrellati;
- reti idranti antincendio;
- porte tagliafuoco/resistenti al fuoco;
- sistemi sprinkler;
- impianti di rilevazione ed allarme incendio (IRAI);
- sistemi di allarme vocale per gestione emergenza (EVAC);
- sistemi di spegnimento ad estinguente gassoso;
- sistemi per lo smaltimento del fumo e del calore naturali (SENFC) e forzati (SEFFC);
- sistemi a pressione differenziale;
- sistemi a schiuma;
- sistemi a riduzione di ossigeno;
- sistemi ad acqua nebulizzata (water mist);
- sistemi di estinzione ad aerosol condensato.
Per gestire tutte le attività da svolgere nel corso della professione, non mancando gli adempimenti segnalati dalla normativa vigente, è utile affidarsi ad un software per la definizione degli apprestamenti antincendio e per la gestione dei controlli e delle scadenze.